Data di pubblicazione: Gennaio 2010
Codice: 9788821566707
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 12,50
Giacinto Bianchi ha vissuto il sacerdozio non come una meta raggiunta, un ministero da esercitare, ma come un costante punto di partenza per rinnovare ogni giorno l’annuncio del Vangelo facendosi tutto a tutti (cfr. 1Cor 9, 22) secondo i talenti ricevuti.
Tra Otto e Novecento, quando il cattolicesimo italiano cominciava a provare l’aspra difficoltà del confronto con la cultura laica, Giacinto Bianchi ha scelto il modo più scomodo di essere prete, perché non si è risparmiato le fatiche e le umiliazioni inflitte da quei tempi a chi senza compromessi testimoniava Cristo. Privo di qualunque sicurezza umana, sempre povero e spesso malato, l’unica sua forza era nella Parola di vita che annunciava.
Il Signore ha bisogno di ognuno di noi e predilige i servi più umili per manifestare la sua salvezza a tutte le genti: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1Cor 1,27). È il metodo missionario di don Giacinto ma anche il suo ritratto spirituale che è oggi esempio per tutti i cristiani.
Destinatari
Libro destinato a chi s’interessa di storia religiosa italiana.
Autore
Valerio Lessi (1957), giornalista, vive e lavora a Rimini. È stato redattore al Resto del Carlino e al Messaggero, vicedirettore a La Voce di Rimini.
Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Con questa tonaca lisa (2001), libro-intervista con don Oreste Benzi; Una donna felice. Il “segreto” di suor Maria Rosa Pellesi (2007); Genio di carità. Maria Domenica Brun Barbantini (2008); Un faro sulle strade degli ultimi. Giovanni Battista Quilici (2008); Don Oreste Benzi. Biografia (2008); Giuseppe Gemmani. Una fede “Invincibile”, una creatività operosa (2009). Nel 2006 è uscito Il destino si è fatto buono (Itaca) dedicato a Lella Ugolini, grande educatrice di Rimini. Si occupa della comunicazione turistica della Provincia di Rimini (www.valeriolessi.it).
Giacinto Bianchi ha vissuto il sacerdozio non come una meta raggiunta, un ministero da esercitare, ma come un costante punto di partenza per rinnovare ogni giorno l’annuncio del Vangelo facendosi tutto a tutti (cfr. 1Cor 9, 22) secondo i talenti ricevuti.
Tra Otto e Novecento, quando il cattolicesimo italiano cominciava a provare l’aspra difficoltà del confronto con la cultura laica, Giacinto Bianchi ha scelto il modo più scomodo di essere prete, perché non si è risparmiato le fatiche e le umiliazioni inflitte da quei tempi a chi senza compromessi testimoniava Cristo. Privo di qualunque sicurezza umana, sempre povero e spesso malato, l’unica sua forza era nella Parola di vita che annunciava.
Il Signore ha bisogno di ognuno di noi e predilige i servi più umili per manifestare la sua salvezza a tutte le genti: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1Cor 1,27). È il metodo missionario di don Giacinto ma anche il suo ritratto spirituale che è oggi esempio per tutti i cristiani.
Destinatari
Libro destinato a chi s’interessa di storia religiosa italiana.
Autore
Valerio Lessi (1957), giornalista, vive e lavora a Rimini. È stato redattore al Resto del Carlino e al Messaggero, vicedirettore a La Voce di Rimini.
Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Con questa tonaca lisa (2001), libro-intervista con don Oreste Benzi; Una donna felice. Il “segreto” di suor Maria Rosa Pellesi (2007); Genio di carità. Maria Domenica Brun Barbantini (2008); Un faro sulle strade degli ultimi. Giovanni Battista Quilici (2008); Don Oreste Benzi. Biografia (2008); Giuseppe Gemmani. Una fede “Invincibile”, una creatività operosa (2009). Nel 2006 è uscito Il destino si è fatto buono (Itaca) dedicato a Lella Ugolini, grande educatrice di Rimini. Si occupa della comunicazione turistica della Provincia di Rimini (www.valeriolessi.it).