"Oggi, se non si è mistici, non si può essere nemmeno cristiani". Le parole di Karl Rahner sono state ripetute all'infinito, forse nel tentativo ingenuo di leggervi una soluzione alla crisi di fede che affligge l'Occidente. Certamente la stagione presente è segnata da un crescente, ma anche sfuggente interesse per l'argomento. Un interesse motivato il più delle volte da una diffusa sensibilità "post-moderna" tesa a privilegiare, nel contatto con il divino, l'intuizione e l'esperienza personale a scapito della ragione o della verità, sino al rifiuto di ogni mediazione ecclesiale in favore di un incontro sentimentale e immediato con Dio. In positivo, è tuttavia possibile intuire dietro questi itinerari informi, l'attesa e il desiderio di un cammino verso l'Assoluto che non si proponga come percorso puramente intellettuale, ma esistenziale, cioè un "sapere dell'anima" che sappia intuire le ragioni del cuore e dare parola al sentire interiore. Da qui il fascino ambiguo della mistica, bisognoso di una accorta e critica indagine culturale, storica, biblica e teologica. Al tema è stato dedicato il XIII corso residenziale del Centro Studi di Spiritualità di Milano, tenutosi nel luglio 2014 a Marola, di cui il presente volume raccoglie gli Atti.
Il tema è la difficile ma fondamentale questione della conoscenza di sé: difficile perché si intreccia con l'intero percorso della cultura occidentale. Per questo, però, anche tema fondamentale, capace di raccogliere in sé il progetto e l'impegno di ogni esperienza umana. Tema, quindi, ineludibile, anche se la cultura contemporanea, non di rado, sembra essersi rassegnata a proporne una considerazione solo parziale e frammentaria o, addirittura, ad affermarne troppo rapidamente l'impraticabilità. Proprio per questo è parso utile ritornare alle sue profonde radici bibliche, segnatamente a quelle dei Salmi (R. Vignolo) e ripercorrere alcuni dei capitoli più illuminanti della sua ricca tradizione filosofica, teologica e spirituale come illustrata dall'itinerario di Agostino (A. Montanari). Ricollocando inoltre il tema nel suo orizzonte più proprio e naturale, quello della fede e della morale cristiana (P. Sequeri e G. Angelini). O, come spesso la tradizione cristiana ha amato esprimersi, all'interno del misterioso e affascinante rapporto tra la "conoscenza di sé" e la "conoscenza di Dio".