A quasi cinquant'anni dall'ultima mostra romana dedicata a Modigliani organizzata nel 1959 da Palma Bucarelli alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, un'ampia selezione di opere, tra oli, acquarelli, sculture e disegni, documenta l'attività dell'artista livornese dagli anni della formazione al 1919, evidenziandone il grande valore della ricerca in quel clima assolutamente unico creatosi a Montmartre prima e a Montparnasse poi nella Parigi d'inizio Novecento. Il volume è il catalogo della mostra Roma, 23 febbraio 2005-18 giugno 2006.
Nelle mostre organizzate al Colosseo la Soprintendenza archeologica di Roma ha avviato l'esplorazione dei grandi temi della civiltà antica. Il tema scelto quest'anno è la cultura nel mondo classico: partendo dalle sue origini simboliche incarnate dalle Muse, che presiedono al pensiero e alle arti in tutte le loro forme, per approdare alla figura dell'intellettuale nella società antica, indagata anche attraverso la sua iconografia, come segno della rappresentazione di valori condivisi e segnale di trasformazioni.
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (MAXXI, 24 febbraio - 30 aprile 2006). La mostra, a cura di Paolo Colombo, presenta una selezione di opere recenti di Francesco Clemente che affrontano la questione della spiritualità: dodici tele filosoficamente radicate nell'iconografia indiana (i quadri della serie Tandoori Satori), e quattordici pastelli inediti di sobri colori sanguigno e nero, Valentine's Keys, realizzati nel 2006, che fanno diretto riferimento all'iconografia cristiana.
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (MAXXI, 24 febbraio - 30 aprile 2006) dedicata a Iran do Espirito Santo, l'artista di origine italiana che vive e lavora a San Paolo in Brasile. La mostra presenta una serie di installazioni e sculture che illustrano, in maniera completa, l'aspetto prettamente psicologico e visivo della ricerca sulla percezione della realtà compiuta dall'artista nell'oggi contemporaneo.
Dal Grand Tour al rococò, dal vedutismo al neoclassicismo, dalla scuola americana ai pittori visionari, dal collezionismo alle accademie, tutte le sfaccettature di una cultura artistica che nel Settecento si rinnova radicalmente in tutta Europa. Attraverso le parole chiave, i luoghi e i protagonisti, l'autrice introduce il lettore al Secolo dei Lumi e ai suoi artisti, quali Watteau e Fragonard, Hogarth e Reynolds, Canaletto e Tiepolo, Füssli e Blake.
L'opera e la figura di Pericle Fazzini, artista di fama internazionale, documentata attraverso il nucleo di circa 250 opere acquisite nel 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. La particolarità della raccolta deriva innanzitutto dall'unicità della provenienza: tutte le opere erano in precedenza di proprietà di Lisa Schneider, che vicina allo scultore e spesso sua modella, ne ha accompagnata la vicenda artistica fin dal 1954. La raccolta risulta dunque un punto di vista privilegiato per comprendere l'opera di Fazzini, soprattutto del Fazzini maturo, quello dei successi internazionali e della Resurrezione, un artista che si rivela nella pienezza della sua personalità, intessuta di intenso misticismo e di naturale sensualità.
Il volume è il catalogo dell'esposizione di una significativa selezione di disegni di architettura del Rinascimento (un tempo appartenuti alla prestigiosa collezione di Heinrich von Geymüller), che annovera circa 250 disegni realizzati in diverse tecniche da vari autori, tra cui Bramante, Buontalenti, Cigoli, Dosio, diversi membri della famiglia da Sangallo, Sansovino, Vasari. Viene ripercorsa la storia affascinante di 3 codici e del loro collezionista: attraverso von Geymüller è infatti possibile risalire fino ai Sangallo, a Giorgio Vasari e Niccolò Gaddi.
Troppo a lungo negletto perché identificato con il regime politico ad esso contemporaneo, il mobile italiano degli anni Venti e Trenta torna oggi a rivelare tutta la sua squisita eleganza. Questo libro è una guida puntuale all'arredamento di quei decenni, arricchita da una introduzione storica e da schede monografiche dedicate a famosi architetti e mobilieri.
Il volume è dedicato agli affreschi della Cappella degli Scrovegni dopo i recenti restauri; le immagini sono accompagnate da brevi commenti che guidano la lettura. Pregevole la presentazione di Claudio Bellinati, direttore della Biblioteca Capitolare di Padova. «Ultimato il restauro pittorico della Cappella di Giotto all'Arena di Padova (2002), si evidenziano nuovi studi sulla iconografia e iconologia del capolavoro trecentesco. Ci chiediamo innanzitutto: a quale fonte spirituale e storica ha guardato il grande pittore? "La bellezza salverà il mondo", scriveva Fëdor Dostoevskij. Ma "quale bellezza?" egli si chiedeva. Dopo aver premesso che "la bellezza è un enigma", afferma apertamente che "Cristo è la meraviglia della storia". Non si tratta soltanto di cercare una estetica, un gioco di prospettiva o di colori. La bellezza è lo splendore della verità. Prima ancora di esprimere giudizi, la bellezza prepara l'animo alla contemplazione, attraverso il silenzio. Diventa così liberazione dal limite, dal soggettivismo. Era quello che aveva compreso Platone e, secoli dopo di lui, lo stesso Dostoevskij, insieme con Solov'ev e Evdokimov. È ciò che avviene anche nella contemplazione dell'opera di Giotto. Si avvera quanto afferma il Bouleau: il colore diviene musicalità, la musicalità apre l'animo alla percezione della verità; e la verità rende liberi».