"Il Signore tuo Dio è in mezzo a te, esulta di gioia per te, ti rinnova col suo amore, danza con te con grida di gioia, come nei giorni di festa". L'entusiastica fede del profeta Sofonia si respira nel Magnificat, cantato con passi di danza da Maria. Ella, fatta l'esperienza del Signore che "ha guardato all'umiltà della sua ancella", non può che tripudiare di gioia all'idea d'essere amata da Dio e associata a Lui nell'opera di redenzione del genere umano.Il canto della Vergine Madre ci fa comprendere quanto sia bello sentirsi amati da Dio, pensare di non essere venuti al mondo per caso, d'essere stati scelti prima ancora della fondazione del mondo per essere grandi, realizzati nell'ideale di diventare pure noi santi come il Signore e belli come la sua e nostra Madre. Ci fa comprendere quanto sia bello pensare che morendo non cadremo nel nulla, ma ci congiungeremo con quanti abbiamo amato qui sulla terra, perché Dio è fedele "...come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre". Con sentimenti di riconoscente amore verso la Trinità beata, il teologo Valentino Salvoldi ci stimola a prepararci al Natale meditando, con Maria, il mistero dell'Incarnazione: Gesù ci inserisce nella sfera del divino stando con noi, santificando il vivere quotidiano. Impara un mestiere, vive obbedendo ai suoi genitori, fa sua l'esperienza degli Ebrei fedeli alla tradizione dei padri. Condivide la condizione umana nella sua fragilità e nella sua bellezza, insegnandoci che in ogni situazione Dio è presente. Egli vuole che creiamo il suo regno già qui, sulla terra, e testimoniamo la nostra fede con una gioia di fondo, con gli occhi che brillano, con la bocca che canta il Magnificat e con il nostro incedere con passi di danza. Perché è la gioia il segno che siamo credenti e... credibili.
Un mese intero, 31 “gocce”, per riflettere, pregare, meditare sul mistero meraviglioso del preziosissimo sangue di Gesù.
Ogni giorno ci si può confrontare con la Parola di Dio (la “goccia”) a cui segue un breve commento che aiuta nella comprensione; la meditazione continua con un passo dei santi o dei Padri della Chiesa che hanno avuto un amore speciale per il preziosissimo sangue, per finire con una serie di invocazioni che, richiamando i tre momenti precedenti, traducono le riflessioni in un anelito del cuore.
Il mese di preghiera e meditazione, che tradizionalmente è luglio ma che può essere anche un qualsiasi altro mese dell’anno, si chiude con la consacrazione al preziosissimo sangue di Gesù.
La Chiesa deve diventare sempre più attenta alle necessità della società contemporanea e avviare con umiltà e coraggio un'operazione di aggiornamento del linguaggio per riuscire a farsi comprendere oggi. Poiché il primo gesto comunicativo è costituito dall'ascolto degli altri, è necessario nella predicazione farsi carico del vissuto e delle storie dei membri della comunità a cui è rivolta un'omelia. A questo proposito, lo storytelling può costituire un'ottima risorsa, grazie alla sua capacità di creare una relazione forte con l'interlocutore. Prefazione di Dario E. Viganò.
Un sussidio che si rivolge a tutti i credenti per accompagnarli e guidarli, giorno dopo giorno, nel loro cammino. La Parola vicina accoglie l'invito di papa Francesco a lasciare che la Parola viva e operi in noi. Si tratta di uno strumento agile e veloce: Non un messalino, ma un metodo di vita spirituale e un aiuto concreto per la vita di ogni giorno, particolarmente indicato per i giovani e i ragazzi, grazie al progetto grafico fresco e moderno e ai commenti di don Marco D'Agostino. Può essere utilizzato dai catechisti e dagli animatori pastorali come un utile strumento di supporto. Il volume prevede varie sezioni: La Parola di Dio: il Vangelo del giorno, per intero o nei suoi passaggi più significativi. Tema del giorno: dal Vangelo del giorno viene estratta una piccola "perla" su cui meditare. Il commento spirituale: don Marco D'Agostino si pone accanto al lettore per condividere spunti di riflessione. La preghiera: il Vangelo letto, meditato e accolto si traduce in preghiera, per sé e per il mondo. L'introduzione ai tempi liturgici. Ogni mese viene posta una domanda su cui riflettere e a cui il lettore può rispondere scrivendo direttamente sul volume.
Cosa significa "prendere la parola" nella comunità cristiana? Non solo nell'omelia, durante la messa, ma anche nelle celebrazioni "in attesa di un prete" (ADAP), animate da diaconi, religiosi e religiose, da laici e da laiche. E poi nelle altre liturgie, nella catechesi, nei gruppi di ascolto della Parola, nei diversi frangenti della vita di una parrocchia... In modo semplice ed estremamente concreto, i due autori, grazie alla loro competenza scientifica e alla loro esperienza nella pratica pastorale, cercano di offrire una risposta. Perché prendere la parola in ambito ecclesiale non è solo esporre una teologia o saper applicare una tecnica oratoria. È tentare di raggiungere il cuore di un'esperienza e di un servizio preziosi: è comunicare la fede, destarla, accompagnarla, intenderne gli interrogativi profondi, sanarne l'astrattezza o le debolezze, all'insegna di una spiritualità nutrita di sapienza e di audacia.
La dichiarazione Dignitas infinita fa memoria del 75° anniverario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana (Introduzione). La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici.
Tra le violazioni della
dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei mi granti, la tratta delle persone. In questo modo, la Dignitas infinita si propone come un testo che, pur radicato nella storia, si proietta con urgenza verso le questioni più pressanti del nostro mondo.
Il libro affronta i fondamenti teologici e liturgici legati ai promotori del Movimento liturgico e, con una puntuale analisi testuale, delinea i percorsi dei grandi autori che attraversano i passaggi teoretici ed esperienziali di una fede celebrata “per ritus et preces”, come evidenziato nelle opere di Odo Casel, Romano Guardini, Salvatore Marsili e Cipriano Vagaggini. Attraverso l’indagine attenta e sensibile dei processi rituali, il lettore potrà riconoscere l’attenzione all’uomo liturgico rispettato nella fisiologia del suo rapporto naturale con il divino e la profonda connessione tra la persona credente e il Dio del tempo liturgico, riconosciuto con il pensiero, abitato dalla fede e celebrato nella storia con i gesti e i riti.
Questa ricerca – grazie alle opere dei liturgisti – chiarisce che la liturgia è esperienza della salvezza operata da Cristo nel suo mistero di redenzione, concreta realizzazione di comunione con il Salvatore. L’uomo è al contempo storicizzato, pensante, credente e celebrante secondo il suo cuore e modellato dall’impatto salvifico con la grazia preveniente, dinanzi alla quale si pone con un volto, le mani, la voce e la parola.
Informazioni sull'autore
Davide Garganese, presbitero della Diocesi di Conversano-Monopoli, ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo (Roma). Attualmente è direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, parroco della parrocchia di Sant’Antonio di Padova in Monopoli e insegnante di Religione cattolica.
Calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per tutto l'anno 2025. In lingua inglese
E' il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per tutto l'anno 2025. In lingua spagnola
Scrittura, Eucaristia e un bilancio della riforma conciliare a 60 anni dalla promulgazione della Sacrosantum Concilium. I tre approfondimenti liturgici con il quale Mons. Vezzoli, Vescovo di Fidenza, ha accompagnato la formazione del clero di Faenza sono qui rivisti e raccolti. Essi vengono offerti a tutti perché possano essere un'occasione per fare il punto sul "cantiere" liturgia, per stimolare lo studio e l'approfondimento di questa parte fondamentale della vita della Chiesa e degli stessi discepoli del Risorto.
Pregare perché accada il regno di Dio equivale ad agire perché la sua giustizia ricrei nel mondo condizioni umane di accoglienza, amicizia, fratellanza universale. Pregare è ascendere al cuore stesso di Dio, solo e sempre amore, e da lì guardare giù, nella nostra "valle di lacrime", per vedere la sofferenza degli uomini con gli occhi dell'affetto di Dio. Occhi non soltanto compassionevoli ma profetici, capaci cioè di prefigurare il superamento di tutto quel dolore. Ogni preghiera è immersione nell'amore di Dio e mano tesa a stringere quella dei fratelli: sostegno desiderato e offerto, reciproco aiuto. Se non si salda a questa dimensione concreta, la preghiera appare qualcosa di sterile. Ammonisce infatti Gesù: «Non chiunque mi dice "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Ecco perché il cristianesimo non può esistere come una "fede senza le opere", se non a rischio di fraintendere in maniera drammatica il significato del dialogo fra i credenti e Dio.
In questo Messalino Quotidiano trovi il Santo del giorno, la Messa del giorno commentata con audio, alcune piccole preghiere e invocazioni all'interno del testo, le preghiere del buon cristiano, il Santo Rosario e le preghiere del periodo.