Sul finire del medioevo, mentre la cristianità è lacerata dal grande scisma e la Francia è in preda alla guerra dei Cento anni, Jean Gerson cancelliere dell'Università di Parigi, indica con la sua Teologia mistica non solo la strada per la pace della contemplazione, ma anche il modo per superare i conflitti, ritrovando quel senso più profondo della tradizione evangelica che le teologie scolastiche e bibliche avevano spesso perduto.
Testo di grande valore curato da E. Giannarelli, il Diario di viaggio, di Egeria, è il primo racconto di un pellegrinaggio in Terra Santa. Egeria, nobile vedova del IV secolo, è una pellegrina che non si accontenta di vedere, ma è tutta protesa alla ricerca dei particolari che hanno riscontro nelle sacre Scritture. Pagine cariche di suggestione, scritte con una sensibilità tipicamente femminile, capaci ancor oggi di stupire e affascinare.
Attraverso un'efficace titolazione, sobrie introduzioni, l'esposizione delle pericopi in traduzione originale e il commento versetto per versetto, il volume offre ai lettori anche non specializzati un agevole approccio al Vangelo.
Fornire un aiuto per leggere attraverso e al di là di alcuni personaggi e vicende bibliche, di fronte ai quali l’autore si è posto da “credente”, interpretandoli cioè “come se” fossero letteralmente reali. Nascono così queste pagine: non spunti per meditazioni devote ma tentativi ispirati di comprensione della vita quotidiana e delle situazioni umane che, nella loro concretezza, conducono ciascuno a interrogarsi sulla qualità del rapporto con gli altri uomini, con la creazione intera, con il Creatore.
Paolo De Benedetti, docente di Giudaismo alla Facoltà teologica dell’ Italia settentrionale di Milano e all’Istituto di Scienze religiose dell’Università di Urbino, ha pubblicato presso le nostre edizioni “E l’asina disse...”. L’uomo e gli animali secondo la sapienza di Israele.
Nuova traduzione dell'opera di Enrico Suso, uno dei più affascinanti mistici del secolo XIV. Egli desidera che il lettore riviva e sperimenti con la sua stessa intensità la passione di Cristo e della Vergine, per questo si serve di uno stile rubato alla letteratura del suo tempo: il linguaggio poetico e simbolico dell'amor cortese. Finezza e profondità di sentimento, slancio e commozione poetica fanno di quest'opera il testo di meditazione più popolare e diffuso della sua epoca, e ancora affascinante per il lettore contemporaneo.