Il sussidio, con un linguaggio agile e suggestivo, guida a sviluppare i temi del Catechismo "Io ho scelto voi" che si riferiscono alla libertà dai condizionamenti, per la piena realizzazione di sé in Gesù Cristo. Uno strumento di lavoro che si propone come guida efficace per un cammino personale e comunitario di maturazione umana e cristiana.
Che cos'è la preghiera di semplicità? Potremmo definirla così: è imparare a versare il cuore in Dio con fiducia e semplicità come sa fare un figlio affettuoso con il papà o con la mamma condividendo problemi e debolezze, gioie e pene per vivere nella luce di Dio tutte le cose della giornata. In sostanza è un comunicare semplice e cordiale con Dio per ringraziare, riparare, per chiedere, per dividere con lui ogni affanno e problema e avere luce su quello che desidera da noi".
In questo libretto l'autore presenta il nucleo della sua riflessione in materia di educazione a quanti vogliono comunicare con i giovani oggi. Le indicazioni, i suggerimenti, le testimonianze raccolte conducono a una conclusione che può essere il motto per un ripensamento della prassi educativa: i giovani non sono il mondo di domani, sono il mondo di oggi.
Il libro aiuta i lettori a comprendere un evento che ha segnato radicalmente il cammino della Chiesa nel secolo che si è appena concluso. Per alcuni queste pagine saranno l'occasione per scoprire il Concilio; per altri saranno la riscoperta di un volto di Chiesa e di cristianesimo capaci di riattivare un cammino di ricerca; per altri ancora provocheranno salutari ripensamenti sul modo di essere della Chiesa e di vivere la proposta cristiana oggi.
Undici splendidi ritratti di firme illustri della narrativa, del teatro, della poesia tra fine Ottocento e pieno Novecento arricchiti di citazioni, di note e di saggi. Cominciando con la figura di Paul Verlaine, i cui vagabondaggi esistenziali e artistici altro non furono che una confusa, quanto appassionata, ricerca d’amore; di Joris-Karl Huysmans, convertitosi, cinquantenne, al cattolicesimo; di san Juan de la Cruz e di Ernest Hemingway, ambedue cantori della morte; di Eduardo De Filippo, di Antoine de Saint-Exupéry, Vasilij Semënovic Grossman, Eugène Ionesco, Friedrich Dürrenmatt, Stefano Jacomuzzi e Flannery O’Connor, ambedue tesi al «punto Omega» della loro realtà di credenti e di scrittori in modo inedito e sorprendente.
Già docente di letteratura e cristianesimo presso l’Istituto di scienze religiose della Pontificia Università Gregoriana, Ferdinando Castelli, gesuita, è redattore de «La Civiltà Cattolica» per il settore letterario. La vasta preparazione umanistica, filosofica e teologica lo annovera fra i critici più attenti che militino in campo cattolico. Oltre agli studi su Umberto Eco, Elsa Morante, Vasilij Grossman, Antoine de Saint-Exupéry, Michel Tournier, Flannery O’Connor, Eugène Ionesco, tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Letteratura dell’inquietudine (1963), Sei profeti per il nostro tempo (1972), I cavalieri del nulla (1977), Volti della contestazione. Strindberg, Péguy, Papini, Camus, Mishima, Kerouac, Böll (1978), In nome dell’uomo (1980), Carlo Bo. Una vita per la letteratura (1996). Citazione a sé meritano i tre volumi de I volti di Gesù nella letteratura moderna (1987, 1990, 1995), che furono il coronamento di un progetto accarezzato a lungo da padre Castelli: “leggere” il volto di Gesù negli scritti, a volte limpidi, a volte tortuosi, degli autori più rappresentativi della nostra epoca.
Questo libro racchiude un programma e un messaggio. Il programma esprime la nuova concezione della psicologia pastorale come un ramo della psicologia che studia i processi inerenti alle situazioni pastorali. Il messaggio si riferisce all’impostazione dell’aiuto pastorale concepito come mano fraterna tesa al prossimo in necessità.
In questa prospettiva, l’opera propone una chiave di lettura di alcune concrete situazioni pastorali: consulenza pastorale, direzione spirituale, confessione, assistenza dei malati e dei moribondi, dei portatori di handicap, delle persone afflitte dalla sindrome post-abortiva. La novità dell’approccio sta nel dialogo interdisciplinare tra la psicologia e la teologia.
Mihály Szentmártoni, gesuita, professore di psicologia e spiritualità, è nato nel 1945 a Novi Sad (Jugoslavia). Dal 1981 ha tenuto vari corsi a Zagabria e a Roma; ha lavorato per molti anni come direttore e consultore del «Centro per la famiglia» a Zagabria; ha scritto numerosi articoli e libri tradotti in più lingue. Attualmente è preside dell’Istituto di scienze religiose della Pontificia Università Gregoriana (Roma). Negli ultimi anni la sua ricerca scientifica si è concentrata ad approfondire il dialogo interdisciplinare tra la psicologia e la spiritualità. Frutto di quest’orientamento sono stati: il volume In cammino verso Dio. Riflessioni psicologico-spirituali su alcune forme di esperienza religiosa (San Paolo 1998); lo studio «Brigida Morello di Gesù: profilo psico-spirituale» (in Brigida Morello di Gesù, Lib. Ed. Vaticana 1997); lo studio su «Psicopatologia e santità» (in La santità, Chirico 2001).
Si tratta di pagine nelle quali vengono esaminati quei meccanismi che portano a mangiare le proprie emozioni, cioè ad assumere cibo in funzione di compensazione e di rifugio. Il libro non ha la pretesa di essere un libro scientifico: non sono né medico, né nutrizionista, né psicologa, afferma L. Vincent; sono semplicemente una donna come le altre, alla quale è successo tante volte di mangiare le proprie emozioni? pentendosene dopo dieci minuti! Louise Vincent esamina alcune situazioni concrete in cui ci possiamo trovare: stress, difficoltà economiche, di relazione, di lavoro che si possono considerare a rischio, offrendo poi alcune strategie che permettono di tenere sotto controllo la tentazione di risolverle rifugiandosi nel cibo.
Il volume, curato da G. della Croce e L. Borriello, ripropone il Cammino di perfezione, così come è uscito dalla penna di Teresa, nella sua primitiva stesura del 1566, senza i tagli e gli interventi del teologo censore.
In 73 capitoli Teresa, con lo stile immediato della conversazione, presenta alle monache del monastero di S. Giuseppe i capisaldi della sua opera di riformatrice del Carmelo. In queste conversazioni ella affronta problemi scottanti: le guerre di religione, la donna e la preghiera, tema allora molto dibattuto a causa di correnti di pensiero diffidenti circa le virtù e le capacità della donna, le false pretese di persone entrate in monastero per motivi sociali...