La storia del nome di una comune famiglia siciliana dei nostri tempi ci inizia ad un viaggio alla ricerca di antichi suoni e significati, dall'Albania caucasica a quella balcanica, sino alla Sicilia odierna e misterica. Kavad è un antico fonema ario, ricco di simbolismi e valori semantici ancestrali, inoltre la sua distribuzione geografica e temporale è particolarmente significativa per chi è appassionato al sapere sui gruppi parentali. Nel libro si traccia un affresco storico trasversale sul mondo mediterraneo ed orientale, attraverso un focus sulle particolari vicende di alcuni personaggi comunemente considerati protagonisti minori. Il mondo tardo antico e medievale mediterraneo, l'area iranica ed afghana del periodo pre-islamico, le crociate, l'Islam ed il templarismo, la caduta di Costantinopoli, sono alcuni degli scenari che fanno da sfondo ad una vicenda singolare, che diviene l'occasione per la trattazione eclettica di temi cosiddetti minori, spesso trascurati dalla maggioranza degli storici.
Questo libro è una raccolta omogenea di conferenze e di saggi di Gabriele Mandel, mai pubblicati fino ad ora. Riguardano il rapporto tra l'Islam e l'Europa cristiana e specificatamente tra il Sufismo e la Massoneria. Mandel ricordava spesso e volentieri Federico II come figura emblematica, trait d'union tra le culture ed esempio di quell'apertura mentale necessaria per una ricerca realizzativa, caratteristica anche dei sufi e dei massoni.
Il valore di una comunità. La lealtà di Salvo Pulvirenti; Il vero Santo Graal di Luigi Braco; Il sacro e la Massoneria di Sabrina Conti; L'arte ermetica o la via della luce di Franco Ferrara; La fine dei templari dopo la soppressione dell'Ordine di Filippo Grammauta; Hiram Abif alias Seqnenrie Te'o II detto l'Intrepido di Michele Manfredi-Gigliotti; Il mito di Asclepio. Sogno e sacro di Ferdinando Testa; Ricordo di Giuseppe Pizzarelli di Mauro Bonanno; Riflessioni su Pinocchio di Roberto Pizzi; Recensione a Filsofia massonica di Mauro Cascio a cura di Roberto Morandi.
Sui Templari si è scritto di tutto e di più, ma spesso la storia è stata abbellita ed ingigantita con racconti romanzeschi che se pur piacevoli hanno finito con il rendere vere cose non vere. È questo un problema che si presenta spesso nella storia, come rilevò autorevolmente Marc Bloch, in questo libro si riferisce solo ciò che è documentato e riferito da studiosi di chiara fama. Non si è voluto banalizzare la storia dei Templari, bensì nobilitarla restituendole l'aspetto semplicemente umano che ne fa una storia di eroi. L'epopea templare rappresenta un momento topico della storia dell'umanità che spesso viene trascurato per dare spazio ad aspetti più folcloristici della loro storia. Come ha scritto Bent Parodi "il divorzio fra potere sacerdotale e regale, fra il religioso e il civile", avrebbe una data ben precisa, da individuare nella distruzione dell'Ordine Templare ad opera di Filippo il bello.
Nell'immaginario collettivo la figura di Garibaldi è associata all'uomo d'azione, all'impresa dei Mille, allo stratega militare e non a quella più propriamente politica. Se la figura "eroica" bene si identifica con gli anni sessanta, almeno fino allo sfortunato tentativo di Mentana e con un ultimo epilogo nella guerra franco-prussiana, non bisogna dimenticare l'attività politica che caratterizzò all'incirca l'ultimo decennio della sua vita, attività tesa all'affermazione del laicismo, non senza aspri atteggiamenti anticlericali, di un pacifismo universale, del progresso della scienza come motore per la redenzione dell'umanità, di un socialismo umanitario e legalitario. In questo contesta Garibaldi rappresenta la figura chiave dei rapporti tra massonerie e nascente movimento socialista legalitario, un sorta di archetipo per una parte di massoni e protosocialisti che, come lui e soprattutto ispirati dal suo impegno, cercarono di coniugare l'umanitarismo massonico e le idealità socialiste.
Un excursus attraverso gli ultimi cento anni di storia del Grande Oriente d'Italia, da sempre principale Obbedienza della massoneria italiana. Buona parte della ricerca propone un'analisi storiografica dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato non solo la storia della Massoneria italiana, ma anche quella del Paese. Tale corrispondenza si è resa fattibile in quanto molto più spesso di quanto si possa pensare i protagonisti della storia italiana hanno fatto parte della libera muratoria. Tuttavia a partire dal marzo del 1999 con la Gran Maestranza di Gustavo Raffi è stata inaugurata una nuova stagione del GOI che si differenzia, rispetto al passato, dai modi di rapportarsi e di comunicare con la società civile. Vengono infine descritte le vicende che hanno portato alla nascita della Gran Loggia Massonica Femminile d'Italia, oggi realtà presente e attiva sul territorio nazionale.
Il massone non ha modo di raggiungere gli insegnamenti esoterici se non per mezzo di leggende e simboli. In quest'opera l'autore si propone d'illustrarli e spiegarli, per trarne il significato recondito e togliere quel velo d'ignoranza e indifferenza che nasconde la vera filosofia della massoneria, dimostrando che in essa sono i fondamenti della speculazione profonda.
Nel pensiero dell'autore il mito di fondazione del tempo rettilineo, dominato da un incipit e da un fine ultimo- da un dono o da una rivelazione finale- è fatto risalire ben oltre al giudaismo e al cristianesimo. È individuato nello stratagemma della tela con cui Penelope nell'Odissea ritarda il momento della scelta del successore al talamo nuziale. Da questo mitologema si dipana un complesso reticolo di analisi e riflessioni critiche, suggestioni pop e ricostruzioni tranchant degli eventi che hanno contribuito alla formazione del mito occidentale del progresso indefinito. Lo stile di scrittura dell'autore traghetta il lettore attraverso incursioni folgoranti e pause disincantate nelle fondamenta culturali che testimoniano della tragedia e della speranza di rinascita del nostro tempo. Alla fine della traiettoria nomadica, una sola possibilità emergerà come antidoto al veleno della storia: la rinuncia alle aspettative.
In quest'opera, Rémi Boyer - l'ultimo pensatore post-metafisico dell'Occidente - illustra i fondamenti spirituali e speculativi del Martinismo. L'opera di Boyer è provvidenziale, non soltanto per il mondo iniziatico, ma anche per il pensiero contemporaneo: essa apre nuovi orizzonti, nuovi heideggeriani "sentieri interrotti". Nel pensiero di Boyer si fa incessante l'appello a ritornare all'essenza, al Centro. Questo appello non ha soltanto, come si potrebbe a prima vista credere, una finalità etica, tesa a contrastare la "degenerescenza" degli Ordini iniziatici occidentali, ma ha soprattutto la valenza di una precisa pragmatica speculativa che trae fondamento dallo studio comparato della mistica e dal pensiero neo-gnostico. Mai come oggi si percepisce la necessità di una nuova filosofia planetaria per l'individuo globalizzato, una nuova meta-narrazione, in grado di rispondere alle esigenze del nuovo Sistema-Mondo. Questo nuovo pensiero deve abolire l'identità dell'uomo-massa, non perpetuare le dinamiche dell'industria culturale del Novecento.
Randazzo è un antico borgo medievale ai piedi dell'Etna dove ancora si respira l'aria di un passato lontano, ricco e nobile di quella che fu una delle più importanti città della Sicilia durante il Medioevo. In quest'opera, il lettore percorrerà un viaggio che lo porterà tra i vicoli di questo sperduto borgo del Sud, scrigno di storia e leggende. Con lo scorrere delle pagine, esso, scoprirà come astronomia, geometria, matematica e perfezione delle forme sono in ogni linea architettonica di questa città; passo dopo passo si addentrerà, in una Randazzo "misteriosa" fatta di simboli e codici da decifrare svelando gli enigmatici segreti che furono sapientemente celati tra le sue pietre.
Questo non è un saggio di "antiquaria", né di storia religiosa comparata. Esso nasce, invece, da un'esigenza di natura non solo culturale ma eminentemente cultuale, cioè spirituale e rituale, diretto, com'è, a rispondere alle esigenze di quelle comunità di destino da cui si è originato il "Movimento Tradizionale Romano", cioè la corrente di pensiero che nell'Italia contemporanea propugna una consapevole e coerente riscoperta delle tradizioni sapienziali e spirituali dell'Occidente pre-cristiano, prima fra tutte, quella che ha nell'idea di Roma il suo Polo di riferimento. Il libro, dopo una preliminare messa a punto critica riguardo certo equivoco "neopaganesimo" di matrice "politica" o neo-spiritualista, espone, attraverso un esame dettagliato delle prescrizioni e degli stessi strumenti impiegati nello svolgimento dei riti del culto privato, i loro significati più autentici e profondi. Nella seconda parte del testo si passa in rassegna il Kalendarium, cioè l'antico feriale romano, attraverso il quale, ieri come oggi, viene scandito il tempo sacro del culto e del rito.
Il neofita Libero Muratore ha bisogno di entrare da subito in contatto con la pratica del lavoro massonico, nelle sue profonde implicazioni iniziatiche, come in quelle più elementari, ma non meno necessarie, degli aspetti correnti e organizzativi dell'istituzione cui ora appartiene. Queste pagine si propongono di accompagnarlo nel suo graduale inoltrarsi nella realtà massonica, partendo dalla cornice storica che la inquadra e via via addentrandosi negli aspetti che attengono all'esperienza iniziatica vera e propria; quindi alla pratica di sé, che non richiede virtù o qualità particolari dell'essere, se non quelle di cui ciascuno già è dotato per natura. Si tratta soltanto di riconoscere le proprie potenzialità di trasformazione e di attivarle con gli strumenti che l'iniziazione conferisce e che nell'esercizio costante della ritualità riveleranno tutta la loro efficacia.