Una prolungata immersione nelle profondità dell'io, una turbolenta esplorazione dei luoghi più reconditi e inaccessibili della nostra interiorità. Questo ha significato per Carl Gustav Jung portare alla luce i ricordi di una vita e scrivere la propria autobiografia. Un travaglio attraverso il quale lo psichiatra di Zurigo riuscì a far riaffiorare gli intimi legami che univano le idee della maturità, esposte all'interno delle sue opere scientifiche, alle sue più torbide memorie: l'infanzia, i viaggi, le immagini sconvolgenti che ne segnarono le prime esperienze oniriche, la passione per la filosofia, la letteratura e le religioni, gli studi e i primi successi professionali; fino all'incontro con Sigmund Freud, la collaborazione tra i due, le incomprensioni e le rivalità. Pagine in cui Jung racchiuse la sostanza spirituale del proprio insegnamento e tracciò una meravigliosa geografia dell'animo umano.
Cosa può succedere quando tre amici (e un cane) decidono di compiere un viaggio in barca lungo il Tamigi? Di tutto, quando a partire sono J. e i suoi amici: J. è un sanissimo ipocondriaco sicuro di avere tutte le malattie tranne il ginocchio della lavandaia; Harris è sempre pronto ad assumersi il peso di tutto, per poi scaricarlo sulle spalle altrui; George è dotato dell'invidiabile capacità di dormire in qualunque circostanza; e infine c'è Montmorency, il fox terrier della compagnia, nonché membro più saggio del gruppo. In un susseguirsi di esilaranti peripezie e avventure paradossali, Jerome dà vita a un'arguta narrazione capace di entusiasmare anche il lettore di oggi. Perché, come ricorda Manlio Cancogni nell'introduzione, "la fama di Tre uomini in barca non è mai diminuita dal tempo in cui fu scritto", e il libro continua a conquistare "lettori di ogni specie, uomini, donne, vecchi e ragazzi".
Nella "Critica della ragion pura", che è considerata uno dei vertici della filosofia occidentale, Kant esamina le capacità e le possibilità della ragione e gli errori a cui è inevitabilmente portata se pretende di andare al di là delle sue possibilità. La grande critica kantiana sul problema della conoscenza è qui accompagnata da note esplicative e informative che intendono rendere il testo accessibile a un pubblico vasto.
Cosa si prova a svegliarsi una mattina trasformati in orrendi scarafaggi? Non si può sfuggire a questa domanda, leggendo le prime righe della Metamorfosi, tra le più folgoranti e memorabili della letteratura europea. La descrizione piana e minuziosa del gigantesco insetto, con la sua corazza dura e nera, le zampette che si dimenano, non risparmia orrore e angoscia al protagonista e al lettore. Così questo romanzo, diventato uno del simboli del Novecento, apre a un confronto serrato col dolore, con la violenza, con l'esclusione. Nel commesso viaggiatore Gregor Samsa, che sogna la felicità e scopre l'indifferenza, c'è tutta la tragica condizione dell'uomo contemporaneo. Introduzione di Giuliano Baioni.