Il libro affronta, in modo politicamente "non corretto", il tema quanto mai attuale di una società multirazziale che darà i suoi frutti migliori non inseguendo il superficiale sogno di un pluralismo indifferenziato, ma attuando un multiculturalismo che, grazie alla tolleranza e al riconoscimento delle peculiarità delle diverse culture, abbia come conseguenza una società veramente pluralistica.
Pechino: colpo di Stato. Le nuove autorità vogliono legittimarsi occupando militarmente le isole Spratly ricche di giacimenti petroliferi. Da Washington giunge un fermo altolà e nelle acque delle isole contese incrocia il gruppo di battaglia della portaerei "Independence". Ma saranno il comandante Mackey e i suoi uomini imbarcati sul sottomarino d'attacco "Cheyenne" a risolvere questo drammatico scontro.
La fede intesa come dramma e lotta spirituale, la ragione che si scontra con la fede, la solitudine e l'emarginazione, il silenzio di Dio ma la sua presenza costante: questi e altri i temi che compongono questo canzoniere di frate David Maria Turoldo.
In questo libro Vittorino Andreoli mette a nudo la sua psiche e l'intero suo essere. E' il diario sentimentale di un anno particolare, quello in cui Andreoli ha voluto andare in pensione, dopo decenni di impegno a contatto quotidiano con i malati, per dedicarsi a tempo pieno all'insegnamento e alla scrittura. Attraverso la descrizione dei viaggi, degli incontri, delle esperienze di un anno, l'autore riflette su di sé e su di noi, sui grandi cambiamenti non solo personali ma anche collettivi che la nostra società sta sperimentando. "Cronaca dei sentimenti" è un libro sulla follia che si cela dentro ogni uomo, sulle grandi e piccole ossessioni della nostra epoca, sulla ricerca spesso vana di Dio.
"Dopo sei anni dalla prima pubblicazione, questo libro ritorna, il dolore che si è caricato su questi anni lo ha reso meno strano, lo pone davanti agli occhi come qualcosa di utile per capire eventi che ci sono apparsi assurdi, demoniaci e hanno persino attivato teorie del maligno che appartenevano a secoli ormai lontani. C'è bisogno di capire che cosa sia questa pulsione nell'uomo, considerare la sua pericolosità, il bisogno del suo controllo, riaprire la necessità di un'educazione sui principi che riguardano il rispetto dell'altro, l'accettazione di quel "Non uccidere" che si propone come imperativo è segno evidente che rappresenta un rischio alto e può portare a fare di ciascuno di noi un assassino." (Vittorino Andreoli)
In questo libro l'Autore indaga con rigore e racconta con un linguaggio chiaro e di forte impatto emotivo la condizione dei bambini nella nostra società: per trovare quei modelli educativi che possono condurre a un armonioso sviluppo della personalità.
Un'opera straordinaria, di rara e significativa forza, di profonda e illuminata bellezza. Il poeta, lo scrittore, il pensatore, il frate, il sacerdote e l'uomo s'incontrano all'ultimo crocevia, là dove l'unica strada da prendere è quella che torna all'inizio.
"Dentro di me non ho mai sentito la duplicità delle culture. Io faccio sempre la stessa cosa, una sola: mi occupo dell'uomo, lo studio nel suo comportamento, in azioni che talora si fanno estreme e giungono a uccidere un altro uomo. Un comportamento che si fa follia e che pure parla dell'umanità."
"Ho dei problemi a introdurre un libro come questo. Potrebbe sembrare un atto di accusa contro i genitori, e forse lo è almeno in parte, ma non lo è nelle intenzioni. Dovrei dire perché lo scritto, e come, ma non ho quell'acutezza che consente ad alcuni di spiegare adeguatamente la genesi dei loro lavori. So che non volevo parlare male della categoria dei genitori e bene dell'altra, quella dei figli. Ma può anche darsi che l'abbia fatto. So che non volevo insegnare niente a nessuno, che non volevo raccontare la mia vita, cioè le mie esperienze di pediatra, che non volevo proporre o riproporre delle opinioni, e che ancor meno volevo scrivere un testo di psicologia, o di pedagogia, o di puericoltura, o di scienze dell'educazione." (Marcello Bernardi)
Il testo è un'autobiografia di Giovannino Guareschi.
"Interismi" mescola entusiasmi recenti e inevitabili memorie, opinioni fulminanti e citazioni classiche seguite da discussioni omeriche (se l'Inter è Ettore e la Juve è Achille, il Milan è Patroclo o Ulisse?). Insieme ai giudizi sulle squadre rivali e ai ritratti dei giocatori neroazzurri, ci sono le 'interviste impossibili' a Peppino Prisco (che si è temporaneamente giocato il paradiso coi commenti su Lazio-Inter). "Interismi" dimostra come la passione sportiva non debba nutrirsi d'odio e aggressività. Bastano l'affetto, l'entusiasmo e quell'autoironia sentimentale diventata ormai il marchio dell'Internazionale Football Club.