La vita e le opere e i giorni di Jovanotti. Più di 500 fotografie scelte e commentate personalmente. La carriera e la vita privata, la famiglia, gli amici e i collaboratori, i dischi e i viaggi e gli incontri. La storia in parole e immagini di un ragazzo chiamato Lorenzo Cherubini, un Jovanotti di quarant'anni (ma non li dimostra).
Un'opera d'arte è veramente grande quando riesce a superare le barriere del tempo e a diventare patrimonio di molti. Questo è stato il destino di Shakespeare e del suo teatro. Lettori di ogni epoca hanno sognato, sospirato, pianto e riso leggendo le sue storie d'amore e odio, ambizione e orgoglio, invidia e tradimento, ingiustizia e riscatto. Questo libro è un'antologia di alcune delle sue pagine più belle, per imparare ad amarlo e magari farsi venire la voglia di conoscerlo più a fondo.
Frammenti di una saggezza immortale, versi di insuperato lirismo e intensa spiritualità, questo sono le Quartine di 'Omar Khayyam. Come tutti i classici solcano i millenni, sconvolgono e consolano ogni lettore, anche quello contemporaneo, bisognoso delle certezze profonde che solo la grande poesia è capace di elargire. Tra i massimi poeti della storia universale, Khayyam fu anche scienziato, astronomo, matematico e filosofo. A lui si devono progressi decisivi nell'algebra e nella comprensione delle dinamiche che regolano il sistema solare.
Pietra miliare nella storia del pensiero, il "Fedro" di Platone è uno dei dialoghi che ha influenzato l'Occidente fin dalla sua apparizione. Platone fa insegnare a Socrate i processi di sublimazione dell'amore per gradi verso il divino, a partire da quello corporeo, illustra la sua visione dell'anima umana, tesa a un progresso contemplativo e attivo verso le sfere da cui proviene, e a cui è destinata a ritornare, dopo un ciclo indefinito di reincarnazioni. Platone interseca il dialogo con racconti di miti che sono passati alla storia universale, come quello del "carro alato", inanellandoli come favole che contengono gemme di saggezza insuperabile. In questa nuova edizione le note esplicative introducono luoghi, personaggi e scenari, arricchendo con annotazioni puntuali e curiose le spiegazioni ai singoli passi.
Una delle accuse di decadenza alla filosofia, giustificata o meno che sia, è di occuparsi di astrattezze, di autoreferenzialità: di essersi allontanata dalla sua origine, mentre Platone e Aristotele affrontavano l'esistenza reale, quotidiana. Salvatore Veca, uno dei più autorevoli filosofi italiani, inverte il corso di questa deriva specialistica e rarefatta assunta dalla filosofia e torna a utilizzare il pensiero per affrontare e interpretare i problemi centrali dell'esistenza. Per recuperare questa concretezza che non può lasciare indifferenti, poiché tocca tutti nella sua immediatezza e nella sua specificità, Veca presenta ritratti di filosofi (colti nella loro riflessione, ma anche nei loro tic e abitudini quotidiane) che non hanno mai abbandonato la radice più autentica della filosofia, che è di pensare lo stare nel mondo, e allestisce una galleria in cui, da Enzo Paci a Norberto Bobbio, da John Rawls a Robert Nozick, viene finalmente a riemergere la capacità filosofica di occuparsi del senso dell'abitare, dell'invecchiamento, dell'attesa d'amore, dei volti del dolore, di memoria, solitudine, felicità, giustizia privata e globale.
Enzo Biagi racconta le vicende di una trasmissione giornalistica da lui ideata e condotta - "Il Fatto" - giudicata la migliore prodotta dalla Rai in cinquant'anni di attività, e le ragioni per cui fu soppressa, con il cosiddetto "editto bulgaro" di Berlusconi. Ne esce un libro denso di ricordi, di riflessioni, di interviste a personaggi illustri (da Giovanni Agnelli a Romano Prodi, da Oscar Luigi Scalfaro a Roberto Benigni, da Michail Gorbaciov ad Alberto Sordi...) tratte in buona parte proprio da "Il Fatto", e pubblicate qui per la prima volta. Loris Mazzetti, coautore del libro, è regista e dirigente RAI e ha accompagnato per anni il lavoro televisivo di Enzo Biagi.
Dalrymple ha vissuto a lungo in India, la sua vera seconda patria, per sei anni a Delhi e per quattro in giro per l'intero subcontinente: dalle fortezze dei signori della droga presso la frontiera nordoccidentale alle giungle delle Tigri Tamil, dai cocktail party di Bombay al tempio, nel Kerala, della dea Parashakti, "colei che siede sul trono di cinque cadaveri". Questo libro è il ritratto di un'India sospesa tra antichissime tradizioni, il modello occidentale e la minaccia del caos: l'India dell'età di Kali, quella che precede la distruzione del mondo per mezzo del "fuoco di mille soli".
All'indomani della grande esplosione di popolarità con il film "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana, Fabrizio Gifuni ha deciso di affrontare un lavoro particolarmente ambizioso: trovare il nodo poetico che ha unito Pier Paolo Pasolini ai suoi assassini. Sotto la guida del regista Giuseppe Bertolucci, è nato "Na specie de cadavere lunghissimo", un progetto che mette insieme i testi più polemici e politici di Pasolini (fra cui "Scritti corsari", "Lettere luterane" e l'ultima intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di morire) a un poema di Giorgio Somalvico ("Il pecora"), che costringe in metrica il delirio di un assassino, proprio a sottolineare l'incontro/scontro fra due diversi punti di vista sulla cultura popolare. Il DVD è un'opera video originale diretta da Giuseppe Bertolucci con Fabrizio Gifuni che rielabora lo spettacolo teatrale "Na specie de cadavere lunghissimo" che ha ottenuto grande successo di critica e di pubblico nel 2004-2005. Gli extra ospitano, fra l'altro, tre interviste inedite ai protagonisti di questo progetto, l'interpretazione "live" dell'ultima parte dello spettacolo (registrata a Milano nel febbraio del 2006), più altre immagini della tournée.
Non più scontro o crisi di civiltà, ma incontro delle diversità: è questo il passaggio cruciale di un Occidente che deve fare i conti con le proprie identità multiple e imparare a comprendere la complessità anziché combatterla. Khaled Fouad Allam, da sempre cittadino di due mondi, si pone alla confluenza tra queste identità e dal suo punto di osservazione privilegiato fa spaziare lo sguardo su luoghi ed eventi, sentimenti e umori dei nostri tempi: da Trieste a Qom, da Gerusalemme alle banlieues parigine, dalla rivoluzione iraniana del 1979 alla guerra in Iraq, dall'11 settembre al trionfo di Hamas nelle ultime elezioni palestinesi. La testimonianza diretta del proprio vissuto - l'infanzia in Marocco, i viaggi, il lavoro di giornalista, docente e parlamentare in Italia - si intreccia alla denuncia degli stereotipi e dei luoghi comuni che segnano la nostra comprensione di nodi problematici fondamentali quali la questione femminile; la separazione tra legge civile, morale e religiosa; l'uso ideologico dei concetti di gruppo etnico e comunità. "La questione per i musulmani oggi è come essere musulmani d'Occidente" osserva Fouad Allam, e mostra con il proprio esempio che la nostra cultura può essere rideclinata alla luce di una sensibilità e di un'esperienza provenienti dal mondo musulmano. Per questo riprende e interpreta nozioni cardine del pensiero occidentale quali Europa, civiltà, progresso, multiculturalismo, integrazione, che oggi più che mai chiedono di essere riformulate.
Andata in sposa al Delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, Maria Antonietta viene incoronata nel 1775, ad appena vent'anni, regina dei francesi. Non amata dai sudditi, criticata dalla nobiltà per l'insofferenza all'etichetta e delusa da una vita coniugale poco appagante, Maria Antonietta ritaglia per sé un mondo su misura, consacrato allo svago e al lusso e scandisce le sue giornate tra balli e serate a teatro, pettegolezzi e intrighi di corte, scandali e amanti. Al di fuori di questa realtà sospesa, però, il corso degli eventi non rallenta: allo scoppio della Rivoluzione i membri della famiglia reale sono imprigionati e processati. La regina sarà ghigliottinata nell'ottobre del 1793, nove mesi dopo l'esecuzione del marito.
"Chador" ci avvicina a un Paese pieno di contraddizioni e ci permette di osservare in una luce completamente diversa il duro braccio di ferro sul nucleare che oppone oggi il regime degli ayatollah all'amministrazione Bush e che ci fa temere una ennesima, catastrofica guerra in Medio Oriente. Lilli Gruber ci mostra da vicino, senza i pregiudizi delle opposte propagande, la realtà di questa grande nazione. Il suo è un viaggio nel presente e attraverso i luoghi della storia, una sorprendente immersione in una società schizofrenica, in cui la teocrazia dei mullah convive in precario equilibrio con una diffusa ansia di libertà, e i veli neri si alternano ai foulard verde acido di moda questa primavera-estate. Incontra intellettuali e giornalisti perseguitati. Intervista la figlia di Khomeini ma anche tassisti, pellegrini, imam, ex Mujaheddin, calligrafi e blogger. Visita centri per ragazze maltrattate e affollati studi di chirurghi plastici, entra nelle moschee e nelle case dell'alta società. Con l'intervista a Shirin Ebadi, questa edizione propone la testimonianza lucida e disincantata del premio Nobel per la Pace, che analizza gli ultimi gravi avvenimenti e stupisce per la sua forza e il suo ottimismo.
La morte per overdose di una minorenne, di cui la polizia non riesce a stabilire l'identità, si intreccia con la scomparsa di Massimo Verga, il libraio amico del commissario Ferrara, coinvolto in un caso di omicidio in Versilia. Il capo della mobile di Firenze deve districarsi tra le due indagini, che lo portano a misurarsi con due realtà altrettanto micidiali: il diffondersi della droga a Firenze e l'espandersi subdolo e irrefrenabile delle mafie su tutto il territorio toscano. In un crescendo di tensione e colpi di scena, Ferrara dovrà imporre le sue scelte a dispetto delle incomprensioni e delle manovre di oscuri burattinai che tentano in ogni modo di ostacolare le indagini.