In un arco temporale che va dal 1979 al 1981, anno del Referendum sull'aborto, si vedono riemergere gli interrogativi ultimi sul senso dell'esistenza umana, sulla natura del cristianesimo, sulla figura di Cristo e la sua verificabilita'.
Dalle Oranti alla Maddalena, dall'ascesi di Maria Vergine alle parabole dei Vangeli Apocrifi, Dario Fo accompagna il lettore attraverso la rappresentazione e il "progressivo occultamento" della donna nei testi sacri, nel tentativo di risalire alle origini della presunta misoginia della Chiesa. Attraverso lo studio delle opere d'arte e dell'iconografia cristiana e la rielaborazione di molte immagini pittoriche, egli trae alcune delle riflessioni che lo porteranno a identificare una sorta di involuzione nello sviluppo della figura femminile nella storia.
Uno strumento di consultazione che usa allo stesso tempo parole e immagini per fornire una guida divertente ai segreti e alle meraviglie del canone della comicità popolare italiana del Novecento. Quella comicità che comincia con il Varietà, l'Avanspettacolo e la Rivista della prima metà del Novecento (da Petrolini a Maldacea, da Totò a Peppino De Filippo) e raggiunge il suo culmine nella televisione delle origini e con la migliore stagione della Commedia all'Italiana (Tognazzi, Vianello, Walter Chiari, Renato Rascel, Aldo Fabrizi, Alberto Sordi). Una guida alla comicità, dunque; alle risorse degli attori e ai sistemi da loro usati per far ridere il pubblico in situazioni paradossali, e in contesti drammatici.
Da questo racconto, rigorosamente fondato su fatti e notizie rimasti finora insabbiati, prende vita l'esperienza collettiva degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, quando la democrazia italiana fu messa a dura prova dai terrorismi nero e rosso.
Il suicidio è un problema di tutti. Una scelta privata che richiede discrezione e rispetto, ma le cui cause interpellano la responsabilità collettiva. Perché ci si toglie la vita? Perché si suicidano più gli uomini delle donne? Perché in certi Paesi più che in altri? Émile Durkheim alla fine dell'Ottocento sottolineò come la mancanza d'integrazione degli individui nella società fosse una delle cause fondamentali del suicidio. Un'analisi acuta e insuperata, che studia il problema dal punto di vista sociale, e segna una svolta non solo per la filosofia, ma anche per la psicoanalisi e la biologia. Arricchisce il volume un'ampia e aggiornata analisi delle ricerche, sociologiche e statistiche, condotte fino a oggi, che aiutano a capire il fenomeno forse più misterioso e inesplicabile dell'aggressività umana.
Alison ha amato e temuto suo padre Bruce, un uomo enigmatico, distaccato, perfezionista. Gli altri membri della famiglia non sono da meno: a casa Bechdel la dedizione all'arte nelle sue varie espressioni, e il consolatorio appagamento che può offrire, hanno sostituito il calore e il nutrimento di una vera "casa". La distanza tra padre e figlia potrebbe finalmente dissolversi quando i due si confessano il segreto che li accomuna, l'omosessualità. Questo spiraglio verso una più profonda comunione, però, si richiude drasticamente: Bruce muore, forse per un tragico incidente o forse per un atto disperato. Alla figlia non resta che immergersi in un viaggio nella memoria, penoso e appassionato al tempo stesso, per ricomporre e rielaborare la propria storia e quella della sua famiglia. "Fun Home" è il diario di questo viaggio, un memoir a fumetti in cui la ricchezza dei testi dialoga con l'eloquenza del disegno. Alison Bechdel sa fondere la finezza dell'ironia, delle citazioni, dei riferimenti letterari con la brutale onestà necessaria per raccontare le tensioni sotterranee della vita familiare e i conflitti che accompagnano la presa di coscienza della propria identità sessuale. "Fun Home" è la prova della maturità di una narratrice. E un esempio della potenza espressiva del graphic novel contemporaneo.
Educatori d'immoralità, cattivi maestri che "come prostituti" offrono il loro sapere a chiunque sia disposto a pagarlo, spregiudicati, ipocriti e capziosi: fin dall'antichità i sofisti hanno goduto di pessima fama, e bisognerà aspettare le parole di Hegel e più tardi di Nietzsche per rivalutare "i veri maestri della Grecia antica". Ma i sofisti, personaggi controversi e sfuggenti, ribelli e temerari, furono i protagonisti della vita culturale ateniese del V secolo a.C. e diedero vita al primo grande movimento filosofico della storia dell'antichità, mettendo in crisi l'ordine di valori e i presupposti teorici del pensiero antico. In questo volume sono raccolte le testimonianze dei maggiori sofisti, da Protagora a Gorgia, da Crizia ad Antifonte, ne vengono spiegate le rivoluzionarie concezioni filosofiche e politiche, e la varietà delle problematiche etiche e metafisiche. Nell'introduzione sono illustrati i principali temi toccati dai sofisti e la complessità dei loro riflessi nella storia del pensiero occidentale.
Un libro di preghiere e non preghiere tratte da testi di Francesco d'Assisi, Leopardi, Baudelaire, Hemingway, Pasternak, Luzi, Shakespeare. Uomini di ogni tipo di fede, e uomini di poca fede, si sono rivolti a Dio o scagliati contro di Lui nella poesia di ogni tempo. Eppure Dio resta un grande punto di domanda. Tanto più se ne sente parlare, più rischia di confondersi l'idea che ne abbiamo. E trovare le parole per rivolgersi a Lui non è semplice...
Individui spaesati e distratti, in esilio dalle loro origini o da sé stessi; l'incontro inatteso tra un uomo che vive da anni lontano dalla famiglia e la figlia adolescente della sua ex moglie; il percorso quieto e tortuoso di un fidanzamento senza amore; il piccolo mistero di un bambino non desiderato: a partire da queste situazioni la libertà di scelta dei personaggi viene messa alla prova. E una voce narrante inconfondibile fotografa le loro reazioni, descrive, classifica senza giudicare e restituisce il sapore vero di gesti apparentemente insignificanti, in realtà definitivi. Nella prefazione, scritta appositamente per questo volume, l'autrice riflette sui meccanismi della memoria e dell'immaginazione all'origine dei suoi racconti.
Dov'è finita Colomba? Perché la sua bicicletta giace abbandonata ai margini della foresta? Tante ipotesi si affollano nella mente di sua nonna Zaira, dalla fuga al rapimento, alla morte. L'unico indizio è la bicicletta abbandonata dalla ragazza, un anno prima, ai margini della foresta. Ogni mattina Zaira passa al setaccio i boschi delle montagne abruzzesi e intanto cerca una soluzione nell'ordito dei ricordi. Così, in quella nipote persa finisce per cercare tutte le persone scomparse nel passato, in un percorso a ostacoli che diviene la storia della sua famiglia. Con l'aiuto della "donna dai capelli corti", una scrittrice che vive tra le montagne d'Abruzzo, Zaira riannoda i tanti fili della memoria. Le voci delle due donne si alternano, si sovrappongono, narrano una fiaba che intreccia storie personali e storia italiana. Un romanzo epico e corale, che segna il grande ritorno di Dacia Maraini ai suoi temi prediletti: la trama sottile dei sentimenti, l'attenzione per il mondo femminile e i suoi conflitti, il dolore causato dalla storia, l'amore per la natura.
Boston, 1865. In un'America appena uscita dalla guerra civile, un gruppo di letterati, tra i quali il poeta Longfellow, lavora alla traduzione inglese della "Divina Commedia". Il comitato direttivo dell'università di Harvard, di ferrei principi protestanti e conservatori, cerca di ostacolare la diffusione delle superstizioni "papiste" di Dante, ma quando la città viene insanguinata da una serie di efferati delitti, i membri del Circolo Dante saranno gli unici in grado di scoprire il colpevole. Sembra infatti che l'assassino si ispiri alle torture e alle pene descritte nell'"Inferno" per martoriare le sue vittime.
Un testo sui cristiani nella societa'.