Quindici anni dopo il grande successo di "Avanzi", il programma satirico di culto dei primi anni Novanta, gli attori che avevano partecipato a quell'esperienza si ritrovano in un piccolo villaggio della Sardegna. I pescatori del luogo sono in gravi difficoltà a causa dello spopolamento del mare e il gruppo di "Avanzi" ha deciso di dare loro una mano organizzando uno spettacolo. Tra i pescatori c'è un ex operaio sindacalista, che ha sempre lottato per difendere i diritti degli altri. Dall'incontro con l'uomo gli artisti trarranno occasione per ripensare il senso del proprio itinerario personale, artistico e politico.
Questo cofanetto contiene due opere imperdibili. Faber è il primo e unico documentario che ricostruisce, con intensità e passione, il percorso artistico di Fabrizio De André, legato a filo doppio ai luoghi, ai volti e agli incontri che hanno segnato la sua vita e la sua poetica. Le testimonianze degli amici più intimi si intrecciano alla voce di De André stesso, ripreso in alcuni dei momenti più forti delle sue esibizioni dal vivo. Oggi questo film di culto arriva finalmente in dvd accompagnato dal libro "Accordi eretici", che ha tracciato un quadro dell'inestimabile eredità culturale di uno dei massimi poeti del nostro tempo.
Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papà, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive. Età di lettura: da 10 anni.
Theophrast Bombast von Hohenheim (1493-1541), più noto come Paracelso, è una delle figure più note della cultura rinascimentale. Nato in Svizzera e cresciuto in Austria, Paracelso studiò medicina in Italia e viaggiò in tutta Europa. Lavorò nelle miniere e approfondì la conoscenza dei metalli, impiegati anche per la creazione di medicine. Fu alchimista, mago e profeta, teorizzò le relazioni tra microcosmo e macrocosmo, e per questo sarebbe stato riscoperto come precursore delle medicine alternative. Il nuovo libro di Philip Ball inserisce la vita e il pensiero di Paracelso nel contesto di un'Europa dove divampava la Riforma protestante e si fronteggiavano le diverse scuole di pensiero filosofico.
Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l'"odore dell'allegria". Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l'inseparabile amica d'infanzia, attraversa l'Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell'abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso.
Milano, 12 dicembre 1969: nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura esplode una bomba che uccide 17 persone e ne ferisce 88. Brescia, 28 maggio 1974: durante una manifestazione antifascista in Piazza della Loggia lo scoppio di una bomba uccide otto persone e ne ferisce un centinaio. La strage è un tassello fondamentale della strategia della tensione, perché ebbe un preciso obiettivo politico (la città lombarda che, con Milano e Torino, era il laboratorio dell'unità sindacale) e perché fu uno degli episodi della svolta che avrebbe precipitato l'Italia negli anni bui del terrorismo. Franzinelli parte dalle inquietudini alla vigilia del Sessantotto per raccontare con un taglio originale - e documenti inediti o poco noti - l'eversione nera dell'Italia dei primi anni Settanta, i suoi protagonisti, i suoi drammi e i suoi scontri, di cui sono parte integrante i depistaggi e il duro lavoro investigativo che hanno segnato la vicenda giudiziaria fino a oggi.
Grazia Deledda è stata una delle maggiori scrittrici italiane, in grado di raccontare l'ambiente rurale della sua terra d'origine - la Sardegna più aspra e in particolare la città di Nuoro - e i drammi naturali della vita di ogni uomo. Nel descrivere la vicenda del servo Efix e delle tre sorelle Pintor, dame di nobili origini ormai decadute, le cui vite vengono sconvolte dal ritorno in seno alla famiglia del nipote Giacinto, Grazia Deledda ci consegna una piccola grande epica della fragilità umana e del dolore dell'esistenza, facendo della Sardegna una potentissima miniatura dell'Italia intera.
Pubblicato per la prima volta nel 1914, "Nebbia" è senz'altro il capolavoro del grande scrittore e filosofo basco, un libro nel quale è felicemente condensata la sua visione del mondo e del legame che unisce realtà e immaginazione. Nel narrare la storia di Augusto Perez, un giovane ricco e svagato che si innamora della bella e povera Eugenia, a sua volta innamorata di Maurizio, Unamuno genera un congegno narrativo che mette in torsione le canoniche categorie del romanzo. Ne discende un esempio di romanzo sul romanzo, un gioco di specchi all'interno del quale autore personaggi e lettore si confondono in una narrazione che è fatta con la materia dei sogni.
Dai fortunatissimi scritti morali e introspettivi, un'antologia di pensieri sui temi decisivi della nostra esistenza.
Pubblicato per la prima volta nel 1949, "Vent'anni e un giorno" costituisce ancora una delle critiche al regime mussoliniano più acuminate. Giuseppe Bottai fu fascista della primissima ora, presente durante la Marcia su Roma, governatore di Addis Abeba e poi ministro dell'Educazione Nazionale, grande ammiratore di Mussolini e pensatore sinceramente persuaso che fosse possibile, per l'Italia, trovare nel fascismo un assetto politico utile al suo sviluppo economico e sociale. Nel corso del tempo, però, in Bottai si compie una metamorfosi, la sua riflessione disegna una rotazione di centottanta gradi che lo pone nelle condizioni di riconoscere l'immensa aberrazione che si celava come un nucleo malato nel profondo del regime. Il viaggio interiore di una figura tra le più contraddittorie e sorprendenti del secolo passato, introdotto da un saggio di Giordano Bruno Guerri.
Le morti che avvengono per incidenti sul lavoro si chiamano, in Italia, morti bianche. Bianche come il silenzio, come l'indifferenza. Come l'immediata elusione di ogni responsabilità da parte di chi impone ai lavoratori condizioni ambientali insostenibili. Si tratta di lavoratori dimenticati, di storie individuali delle quali è difficile definire il profilo. Storie bianche, vite bianche, costrette a esistere in un vuoto di diritti, facilmente rimosse dopo un breve clamore massmediale in coincidenza con l'ennesimo "incidente".
Come già nel 1991 ai tempi della guerra del Golfo, durante la guerra iniziata nel marzo del 2003 la nunziatura apostolica in Iraq si è rivelata un punto di riferimento fondamentale per giornalisti e fedeli. Immergendosi negli archivi della sede di Bagdad, Fernando Filoni, il vescovo che fu nunzio apostolico nei mesi cruciali dell'attacco americano, ha ricostruito la storia della presenza della Chiesa cattolica nella terra di Abramo, a partire dalla creazione della diocesi latina di Babilonia nel 1632, per arrivare - passando attraverso la fondazione della delegazione apostolica di Mesopotamia, Kurdistan e Armenia minore - all'attuale rappresentanza.