In questo volume spartiacque per gli studi sulla classicità, composto nel 1949, Eric R. Dodds invita a ripercorrere l'evoluzione del pensiero ellenico in una chiave diversa da quella consolidata: un percorso in cui irrazionalità e ragione, lungi dal cedere l'una all'altra, non smettono di intersecarsi e coesistere. Dai tempi di Omero fino al II secolo a.C., Dodds mette in luce le credenze sul soprannaturale, l'importanza attribuita al sogno e all'influenza degli astri, i fenomeni psichici vicini alla trance e all'allucinazione, come l'ossessione dionisiaca e il furore profetico, la divinazione, l'orfismo e le pratiche magiche, delineando così aspetti e manifestazioni dell'irrazionalismo greco.
In questo volume Berenson passa in rassegna le grandi scuole e i massimi maestri della pittura italiana del Rinascimento. Scrisse Benedetto Croce: "Nel rileggere il libro su "I pittori italiani del Rinascimento", mi pareva di leggere quasi una continuazione della "Storia della letteratura italiana" del De Sanctis, col suo insistere sul carattere poetico proprio dei poeti, e qui di ciascun pittore. E vorrei osservare che le idee del Berenson hanno bisogno di abbandonare le angustie nelle quali sinora si sono rinserrate, ed essere accolte nei grandi saloni della filosofia, dove troveranno sede degna e possibilità di svolgimenti adeguati".
L'inferno del Policlinico di Roma. La furbizia crudele della Santa Rita di Milano. Le lottizzazioni in Campania. L'ignavia delle università, da Padova a Bari. La ferocia delle mafie in Sicilia e Calabria. E soprattutto l'arroganza della politica. Ma anche eccellenze scientifiche e tanta buona medicina. Perché la sanità in Italia è un mosaico di identità e valori, che molti considerano in vendita. Ma il diritto alla cura è un bene prezioso che lo Stato deve assicurare. È per questo che il nostro Servizio sanitario nazionale va difeso con i denti dai tarli che lo rodono dall'interno: i giochi di potere, il baronato universitario, le leggi che lasciano spazio ai furbi. Galassie di piccolezze umane e interessi privati, di abusi e clientelismi. E montagne di soldi. Dalle corsie degli ospedali, dalle stanze della politica, dalle finestre del Vaticano, Daniela Minerva conduce un'inchiesta serrata tra le mille contraddizioni d'Italia, uno strano Paese in bilico tra il degrado assoluto e l'avanguardia. Alla ricerca di uno sviluppo sostenibile.
Un nuovo romanzo di Vittorino Andreoli che ci consegna un ritratto inedito, lucido e appassionato del vuoto in cui vivono i giovani d'oggi.
Nel luglio del 1993, Silvio Berlusconi, noto fino a quel momento come tycoon di Fininvest e patron del Milan, annuncia di voler "scendere in campo" e con un gruppo di fedelissimi, tra cui i più brillanti manager di Publitalia, si insedia nella capitale per dare vita a un nuovo partito, Forza Italia. In poco tempo ha inizio una campagna elettorale come in Italia, e in Europa, non si era mai vista. La nuova classe politica arriva dall'esterno del Palazzo e i grandi giornali capiscono che solo cronisti di altri mondi, che abbiano dimestichezza con lo spettacolo e con le cronache di società, saranno in grado di raccontare i retroscena e di cogliere gli aspetti di colore. Maria Latella ha un'esperienza giornalistica che va dalla giudiziaria al costume e conosce bene gli Stati Uniti dove tra l'altro ha seguito da vicino la campagna elettorale per le presidenziali del 1988. Il Berlusconi che al suo primo comizio alla Fiera di Roma si presenta davanti a migliaia di persone non sarà un fenomeno passeggero. Nel 2OO9 è presidente del Consiglio, per la quarta volta in quindici anni. In "Come si conquista un Paese" Maria Latella ricostruisce quei mesi frenetici in cui ha preso forma l'era politica che stiamo ancora vivendo.
Gli odori del cibo cinese nel porto di Hong Kong e la folla dell'ora di punta nella metropolitana di New York, le sirene dei vigili del fuoco di Stoccolma e le emozioni di una prima alla Scala, Piero Ventura ci accompagna in un viaggio attraverso le più belle città del mondo, con una capacità unica di farci sentire nel mezzo delle scene ritratte e, allo stesso tempo, sopra di esse, per coglierle a volo d'uccello. Questo libro, realizzato nel 1975, mai pubblicato in Italia e ora riproposto nella versione originale, permette di riscoprire l'opera di un grande illustratore che ha sviluppato uno stile personalissimo, tanto da essere premiato e conosciuto in tutto il mondo come "l'uomo degli omini", che dall'alto ha cercato di capire e di raccontare con ironia molte cose che non si vedono da terra. Età di lettura: da 7 anni.
Un commento alla poesia 'I bambini imparano quello che vivono', proposto dall'autrice stessa.
Filastrocche di Giusi Quarenghi
Disegni di AntonGionata Ferrari
Essere bambini bravi e gentili è utile e importante.
È un modo per stare bene con gli altri e quindi con se stessi.
E così gli autori di questo libro raccontano ai bambini che cos’è
la gentilezza (e il suo contrario) con parole in prosa e in rima,
e con tanti disegni.
Nelle parole in prosa la voce dell’adulto spiega, suggerisce, consiglia.
Nelle rime, invece, è il bambino a prendere la parola rispondendo,
appunto, per le rime.
Ne viene un dialogo leggero, fatto di pensieri e punti di vista diversi.
"Viviamo, si dice, in un Paese libero. Nulla di più falso: oggi in Italia tutto è vietato tranne ciò che è esplicitamente consentito. Da Nord a Sud, i cittadini si trovano ostaggio di uno Stato potentissimo, a cui un'infinità di regolamenti e decreti, imposte e balzelli permette di infiltrarsi in ogni recesso della vita quotidiana: dalle leggi sulla procreazione a quelle sulla prostituzione, dai meandri della giustizia all'autovelox. Un'Entità che governa, senza averne delega, la nostra esistenza ma che è nel contempo abbastanza debole da trovarsi nelle mani di una oligarchia incolta e becera, seppure voracissima. Intanto, nell'economia gravata dalla crisi, dilagano le distorsioni del mercato, dal canone televisivo alla vicenda Alitalia, passando per "liberalizzazioni" che sono solo una cortina di fumo di dirigismo e demagogia. A fare le spese di provvedimenti di salvataggio che a stento nascondono le eterne logiche di interesse, al solito, è il cittadino tassato e vessato, inibito nelle sue libere iniziative." In questa spietata analisi del declino culturale, politico ed economico italiano, Piero Ostellino presenta una preoccupante carrellata di nomi, fatti e dati. Denuncia la latitanza del pensiero liberale, asfissiato da collettivismo e corporativismo. Torneranno mai in Italia le idee, e le prassi, dell'autonomia, della responsabilità individuale, della certezza della pena? La risposta è un durissimo j'accuse rivolto alla pessima politica cui permettiamo di governarci.
Passano i mesi e gli anni, ma lo spirito battagliero, la forte polemica di Giovannino Guareschi non vengono meno. Così è anche nelle pagine di questo "Mondo Candido", che si riferiscono al periodo 1958-1960. Sono gli anni del tramonto dell'esperienza centrista degasperiana e delle forti avvisaglie di un orientamento a sinistra del partito di maggioranza relativa. La polemica guareschiana non prende di mira soltanto il mondo dei partiti, ma un più generale clima di abdicazione al senso di responsabilità personale, di dignità e di onestà che devono essere prima patrimonio del singolo, se vogliono, o devono, poi diventare patrimonio di un popolo, di una nazione. Guareschi si conferma critico del costume, coscienza che avverte al loro nascere fenomeni di crisi: dal pettegolezzo sempre più diffuso e diseducativo sui giornali, sui rotocalchi, all'invadenza della televisione, dall'abbandono dei valori umani a favore di un progresso scientifico che si allontana da quei valori medesimi, allo strapotere della partitocrazia, a scapito della centralità, della funzione, del Parlamento. È polemica sia scritta che disegnata, nel senso che questo "Mondo Candido 1958-1960" offre, come i precedenti, un campionario di vignette eloquente, ricco di umorismo, ma anche, in certi casi, di senso tragico degli eventi.
Una guida che mostra ai genitori come applicare la teoria dei Touchpoints, le tappe cruciali dello sviluppo, dai momenti magici del periodo prescolare fino al primo anno di scuola. Brazelton interpreta i desideri, i timori, gli sforzi e i successi di questa età con grande empatia, mostrando la sua ben nota comprensione del punto di vista dei genitori. In particolare il volume affronta gli argomenti: le tappe cruciali dello sviluppo da 3 a 6 anni evidenziate attraverso le storie di quattro bambini; le sfide e i problemi più importanti che devono affrontare; i genitori moderni: dall'educazione all'iperattività, dai problemi alimentari all'istruzione.
È finita. La fuga è giunta alla sua conclusione. Al sicuro a bordo di una nave che li condurrà in Italia, Shushanig e i suoi quattro figli si lasciano alle spalle le atrocità che hanno sconvolto la loro vita e sterminato i loro cari e tante altre famiglie armene. Quello è il passato, racchiuso e conservato per sempre tra le pagine della Masseria delle allodole.
Ora una nuova storia incalza. Mentre in Italia i figli di Shushanig si adattano dolorosamente a una nuova realtà, Ismene, la lamentatrice greca che tanto ha fatto per strapparli alla morte, cerca di dare corpo all’illusione di salvare altre vite, prendendosi cura degli orfani armeni che vagano nelle strade di Aleppo, ostaggi innocenti di una brutalità che non si può dimenticare. Ma proprio quando nella Piccola Città dove tutto ha avuto inizio qualcuno torna per riprendere quel che gli appartiene, ogni speranza di ricostruire un futuro compromesso cade in frantumi.
La narrazione di Antonia Arslan stupisce per il coraggio di testimoniare fino in fondo le vicende di un popolo condannato all’esilio e per la capacità di dipingere un mondo vivo e pulsante di donne e uomini straordinari. Donne e uomini normali che hanno sofferto senza spezzarsi, attraversando le alte fiamme che, nell’incendio di Smirne, sembravano voler bruciare la speranza di una vita nuova.