Nasce dal sogno di un amico, durante una passeggiata con William Wordsworth, l'idea della "Ballata del vecchio marinaio", la vicenda fantastica della maledizione che si abbatte sull'equipaggio di una nave a causa dell'insensato gesto di uno dei marinai: l'uccisione di un albatros. Bilanciando sapientemente il mondo del reale e del soprannaturale, razionale e irrazionale, in un grande mito di mare e ghiaccio, espiazione e colpa, con la presenza di creature ultraterrene e forze misteriose che sospingono la nave e il racconto, il poeta si fa albatro nella metafora dell'opera, e fondendo romanzo gotico, letteratura di viaggio e ballata tradizionale, riesce a salvare se stesso tramite il potere dell'immaginazione nella propria creazione artistica. Recuperando la forma metrica della tradizione poetica popolare inglese, con un linguaggio evocativo e immaginifico, Coleridge compone una delle liriche manifesto del sublime romantico inglese, la cui poetica raggiunge, in questo volume, la sua perfetta espressione nelle incisioni di Gustave Doré, artista eclettico e poliedrico, in grado di incarnare coi suoi tratti cupi e angosciati lo spirito dei testi della letteratura coeva e non.
In questo saggio Philip Ball racconta la storia dei colori, dai pigmenti minerali ai coloranti organici all'artificio dei prodotti della chimica. Grazie alla sua interpretazione del linguaggio cromatico, scopriamo che un particolare pigmento "parla" di sangue e clorofilla, mentre un altro rievoca lo zolfo e il mercurio degli alchimisti; impariamo le ragioni fisico-chimiche per cui il tempo ridipinge le tele; ci rendiamo conto di come spesso sia stata la quantità dei colori sulla tavolozza a limitare la creatività dei pittori, tanto che è possibile collegare la rivoluzione del Rinascimento veneziano alla disponibilità di nuovi pigmenti, e la comparsa dei prodotti chimici applicati all'industria alla nascita dell'Impressionismo.
I continui mutamenti del nostro mondo spesso ci sfuggono. Sono troppo grandi, o forse siamo noi troppo lenti per capirli davvero. Nel frattempo i bambini crescono in un ambiente di cambiamento tecnologico, sociale ed ecologico senza precedenti. Come possono questi giovani cittadini, consumatori e futuri decisori, essere aiutati a navigare nella nuova realtà complessa? A partire da questo fondamentale interrogativo Daniel Goleman e Peter Senge affrontano i limiti dell'attuale sistema educativo - strutturato più di 200 anni fa! sostenendo la necessità di sviluppare già dai primi anni tre set di abilità cruciali: consapevolezza di sé, empatia e cura degli altri, comprensione dei sistemi più ampi che ci circondano. Un intervento importante con modelli di programmi educativi, strumenti ed esempi pratici per l'introduzione di questi concetti nelle scuole. Per insegnanti e genitori alla ricerca del vero potenziale degli studenti.
Medea ordisce una vendetta tremenda contro il marito che l'ha abbandonata, uccidendo i propri figli e negandogli così l'autorità paterna istituzionalmente riconosciuta. Il genio di Euripide ci presenta un'eroina tragica totalmente nuova per la cultura greca del tempo, una donna appassionata e lucida, in cui l'impulso emotivo si unisce a un estremo controllo intellettuale.
"La verità vuole la maschera", diceva Nietzsche. E una maschera appunto indossò monsignor Giovanni Della Casa, quando decise di porre alcune sue riflessioni circa la convivenza civile sulle labbra di un vecchio che si proclama ripetutamente alquanto ignorante. È la sua voce che ci accompagna durante tutta la lettura del Galateo: ed è una voce che mette alla berlina maleducazione e bizzarria inanellando esempi spassosi, che propone norme di comportamento e di conversazione ma confessa anche di non averle sempre rispettate, che si spinge con dissimulata malizia fino a criticare il linguaggio dantesco con il tono di chi si affida, nel giudicare, quasi soltanto all'esperienza vissuta. Una prosa classicamente misurata, una voce confidente: un "trattatello" intessuto di raffinata sapienza umanistica e insieme un'opera che è stata subito accolta con straordinario favore, fin dal suo primo apparire, da un ampio pubblico nell'Europa intera.
Figura demoniaca di maga barbara e crudele, Medea è uno dei personaggi più noti, estremi e coinvolgenti del teatro antico. Lucida e determinata nel compiere una vendetta atroce, l'assassinio dei figli, che la colpirà con violenza devastante, Medea appare perfettamente consapevole delle conseguenze del suo gesto estremo. Ma alla tensione emotiva ("capisco quali dolori dovrò sostenere, ma più forte dei miei propositi è la passione") si unisce un'assoluta autonomia intellettuale, fino ad allora sconosciuta in una donna nel mondo greco. Nella sua introduzione Vincenzo Di Benedetto mette in luce la modernità di questa tragedia e spiega la dura polemica dell'autore contro la società ateniese di quegli anni.
"In nessun libro recente il dolore e l'angoscia, il dato umano che è all'origine della creazione, sono apparsi così evidenti... "Conversazioni in Sicilia" ha un valore assoluto di allegoria, unica allegoria possibile del sentimento, discorso in cui gli uomini e le cose portano segni a noi familiari e tuttavia sono sempre molto remoti, oltre i limiti della cronaca." (Giaime Pintor)
L'informazione televisiva nel nostro Paese sembra non riuscire ad affrancarsi, anche nel linguaggio, da una forte influenza della cultura della carta stampata (la prima pagina, l'editoriale...), lontano dai modelli che all'estero soprattutto nel mondo anglosassone valorizzano correttamente le modalità espressive tipiche del mezzo: immagini e suoni. Un limite che ha influito negativamente sul giornalismo italiano alla svolta della rivoluzione digitale, con l'affermarsi anche nelle agenzie di stampa e nei giornali della nuova figura di reporter multimediale e multiruolo munito di telecamera. In questo contesto, a partire da un quadro teorico solido, aggiornato e attento al panorama internazionale, e forte dell'esperienza diretta dell'autore conduttore e inviato del Tg2 -, il libro analizza i principi fondamentali e le tecniche del linguaggio audiovisivo applicato all'informazione, quel "linguaggio da video" che in un tempo contenuto deve raccontare e coinvolgere, far comprendere e memorizzare, servendosi di tutti gli strumenti a disposizione di un giornalismo corretto ed efficace: dal reperimento delle fonti alla stesura della notizia, dall'uso delle inquadrature al suono, dal montaggio del pezzo alla struttura complessiva dei servizi. Un manuale operativo per tutti gli aspiranti videogiornalisti e per chiunque debba produrre informazioni audiovisive.
I più noti "style book", i manuali di linguaggio giornalistico, sono quelli di stampo anglosassone di Bbc, Economist, Associateci Press, New York Times. Sergio Lepri, maestro di giornalismo con oltre mezzo secolo di esperienza, offre in questo libro una guida italiana di stile per scrivere e parlare correttamente. II testo introduce al contesto culturale, tecnologico, sociale e mediatico in accelerata trasformazione e fornisce consigli indispensabili per chiunque voglia stare al passo con la lingua in continua evoluzione, informando i cittadini in modo chiaro e corretto. Con consigli per migliorare il proprio linguaggio scritto e parlato e per la grafia e la pronuncia dei nomi stranieri, e con due "dizionari" - dei nomi propri di persona e toponimi e dei nomi comuni - per evitare stereotipi ed errori. Un manuale per un giornalismo preciso, serio e responsabile, che contribuisce alla crescita civile della società.
L’Italia come ideale a cui sacrificare la libertà e la gioventù: il bestseller europeo che costò all’Austria “più di una guerra perduta”.
1858 A Parigi fallisce l’attentato del mazziniano Felice Orsini contro Napoleone III – Il Minnesota entra nella confederazione degli Stati Uniti – L’Inghilterra scioglie la Compagnia delle Indie orientali – Nel mese di agosto Nievo ultima la stesura delle Confessioni d’un italiano, che saranno pubblicate postume, nel 1867, dall’editore Le Monnier di Firenze con il titolo Le confessioni di un ottuagenario – Muore a Torino Ferrante Aporti, ideatore degli asili d’infanzia – A Plombières si incontrano segretamente Cavour e Napoleone III – Marie-Bernardes Soubirous, detta Bernadette, afferma di aver avuto in una grotta di Lourdes diciotto apparizioni della Madonna
Scritto da un trentenne che decide di vestire i panni di un ottantenne, le Confessioni sono un’opera anomala. In apparenza ci sarebbero tutti gli ingredienti del romanzo storico: un castello, una guerra, le vicende confuse della nascita di una nazione, un giovane affamato di avventura, una storia d’amore. Ma ciascuno di questi elementi porta in sé un’incrinatura, il segno di un’incertezza, di un’inquietudine. Attraverso la riduzione comica di tutto ciò che è eroico, la parodia della letteratura di genere, la distorsione umoristica del feuilleton, Nievo percorre l’Italia in lungo e in largo, realizzando un romanzo profondamente europeo, ricco, libero, divertente.