Spesso si pensa che - se c?è motivo di credere in Dio - siano più illuminate e più «moderne» quelle concezioni della divinità che corrispondano a criteri di ragione: Dio non potrebbe essere di forma simile a quella della persona umana. L?idea di Dio con un corpo, si chiede Christoph Markschies, sarebbe quindi una semplice e ingenua credenza infantile e l?antropomorfismo qualcosa di rozzo e arcaico, oppure anche oggi non mancherebbero motivi per pensare Dio in forma corporea e come persona? Le pagine largamente documentate di Markschies mostrano come nella storia cristiana l?idea che Dio abbia un corpo e sia di natura corporale non solo è stata di senso comune ma anche è forse la forma più radicale in cui si possa pensare l?idea dell?uomo creato a immagine di Dio: il corpo sta al culmine dell?opera di Dio, e di Dio dice qualcosa di fondamentale.