L'orto botanico di Lucca, situato nel centro storico della città a ridosso della cinta muraria è, da quasi due secoli custode silenzioso di numerose specie arboree e floreali sia italiane che straniere; costodite in serre o all'area aperta. Nato come istituzione scientifica e universitaria. Con le due guerre mondiali e fino agli anni sessanta si ridussse a semplice parco cittadino e vivaio comunale. Da allora ad oggi la funzione originale è stata ripristinata. Il volume del prof. Paolo Emilio Tomei, docente all'università di Pisa in Fitogeaografia, ce ne racconta e illustra sia storia che le particolarità vegetali custodite.
Un piccolo itinerario alla scoperta della parte più antica della cittadina di Altopascio. Nel centro storico infatti si possono ritrovare numerose testimonianze del passato di questa zona della provincia lucchese che nel medioevo abbe grande importanza come centro di transito da e verso Lucca. Il libro diviso in due parti prima ci accompagna alla scoperta del centro storico con un itinerario guidato di circa un ora. Nella seconda parte viene illustrato l'antico Spedale del Tau di Altopascio, uno dei maggiori sorti in epoca medievale lungo la via Francigena. Una piccola guida che ci accompagna alla scoperta di un altro angolo poco conosciuuto della Toscana.
La camera dove nacque, le stanze in cui visse, gli abiti che indossò, le lettere che scrisse, il pianoforte su cui compose. In occasione dell'attesa riapertura al pubblico della casa Natale di Giacomo Puccini a Lucca (13 settembre 2011) è in libreria il volume-catalogo Puccini Museum. La casa natale di Giacomo Puccini. Curato da Gabriella Biagi Ravenni, direttore della Fondazione Giacomo Puccini, il catalogo ripercorre le vicende legate al faticoso percorso che ha portato oggi alla riapertura della casa museo, presentando poi le varie sezioni nelle quali è articolato. Dalla "Sala Turandot" nella quale troneggia il prezioso costume di scena per il II atto della Turandot, donato da Maria Jeritza, a ricordo del primo allestimento dell'opera alla Metropolitan Opera House di New York (1926), alla camera da letto, alla "Soffitta bohème", fino ad arrivare alla "Sala della musica" con i ritratti degli antenati di Puccini, e che quello che è il pezzo centrale: il pianoforte Stainway & Sons acquistato da Puccini nella primavera del 1901 (su cui compose la sua ultima opera), che, grazie al restauro filologico della ditta Roberto Valli di Ancona, ha mantenuto intatte le sue caratteristiche originali.