Un volume di tre direzioni: metodo storico, problematiche centrali del Medioevo maggiore e realtà locali s'intrecciano all'azione di grandi protagonisti della politica e della cultura dell'Età di Mezzo. L'autore, attento da molti anni a sintesi interpretative riguardanti il 'grande' e il 'piccolo' Medioevo, si serve d'un nuovo corredo di testi, fonti e studi per descrivere un mondo mutevole e pulsante dove la storia religiosa è costantemente misurata sui comportamenti dei laici, sulle instabilità delle terre di confine, sulle tendenze centripete, centrifughe o marginali di una società in perenne ricerca di nuove certezze. La tradizione mitica della romanità si misura con le aree mitteleuropee e slave in questo libro epocale, impostato sull'immenso e inquietante 'viaggio' medievale intrapreso dentro un tempo imperfetto non così lontano dal nostro.
I Longobardi dell'Italia meridionale riuscirono ad evitare la sottomissione a Carlo Magno e a creare l'indipendente Principato di Benevento. Ma l'esasperata rivalità delle fazioni e gli interessi delle aristocrazie locali segnarono la storia del Principato fino alla frantumazione di quell'unità politica. Il contemporaneo indebolimento dell'Impero di Bisanzio consentì ai musulmani d'impadronirsi della Sicilia e d'insediarsi in alcune zone del Meridione: da lì condussero devastanti incursioni. Vittima illustre ne fu Montecassino. Alla fine del IX secolo il monaco cassinese Erchemperto raccontò la storia di questo travagliato periodo sottolineando le gravi responsabilità dei governanti longobardi, che avevano condotto alla rovina il loro mondo. Così lo scrittore sperò che la descrizione di quei tragici eventi servisse da lezione per le future generazioni.
Gran parte dei manuali per le scuole medie superiori e per i corsi universitari - anche di recente pubblicazione - manifesta un'allarmante mancanza di attenzione alle questioni della didattica e dell'apprendimento e alle esigenze di un loro rinnovamento. Pertanto si sono selezionati alcuni criteri generali secondo le più aggiornate risultanze della ricerca e della sperimentazione didattica che attribuiscono al manuale di storia la funzione di strumento di base utile a proporre e stimolare una conoscenza del passato quanto più efficace, ampia e ricca di aspetti vitali.
Finalmente torna il "Liber monstrorum", uno dei testi più affascinanti dell'alto Medioevo occidentale. In una nuova edizione critica Franco Porsia fornisce testo latino e traduzione di questo enigmatico capolavoro del IX secolo, nato nel Settentrione europeo e scrigno di culture diverse dove la tradizione dell'antico si salda alla scoperta della difformità e del 'diverso'. Uomini, bestie, genti dalle caratteristiche straordinarie, terre inesplorate di un'epoca esposta alla meraviglia: grazie agli ampi apparati critici, si entra in un mondo sconosciuto che oltre curiosità, emozioni e paure. La lettura del "Liber monstrorum" è un'esplorazione nell'infinito modo che ha la Natura di proporsi di fronte ai segni della fragilità umana e ai limiti della conoscenza. L'universo eccessivo di questi 'mostri' sposta in avanti i confini del sapere che il Medioevo, fra sogni, rivelazioni e segreti, trasmette al mondo contemporaneo
La costruzione di un'elite dirigente, i Giustizieri, e l'analisi delle competenze dell'istituto di giustizierato, addetto al controllo delle periferie e delle province del Regno in età angioina, costituiscono il grande tema delle biografie di un gruppo di ufficiali dalle caratteristiche piuttosto omogenee. Scelte, modalità d'impiego e comportamenti di questo personale amministrativo sono analizzati negli aspetti storiografici e geografici. La lunga durata di questa istituzione nelle relazioni economico-politiche con i paesi dell'area mediterranea propone nel libro interpretazioni innovative sul mantenimento del potere. Una complessa ricerca che illumina percorsi difficili della storia.
Uno dei maggiori storici italiani del Medioevo si domanda quali pericoli nascondano l’uso e l’abuso politico del passato. Rimeditando le battaglie culturali di almeno tre generazioni e misurando il ruolo di grandi maestri, Sergi, studioso attento al presente, attraversa strade, ambienti, popoli e comportamenti dell’età di mezzo e individua i tre caratteri del Medioevo più ovvio: il feudalesimo, la ‘chiusura’, il modo di comunicarlo buio o magico. Nelle Conclusioni, un giornalista, due storici e un esperto di didattica ne discutono con l’autore, diventato qui un vero ‘professionista della smentita’. Contro le molte banalità strumentali di scuola, giornalismo e politica l’unica soluzione, disperata e utopica, è forse rinunciare all’uso della storia.
Il nano, con la sua presenza viva ma ambigua, è un personaggio che esprime la sintesi del conflitto tra Natura e Artificio. Allo stupor e alla maraviglia del mondo medievale e umanistico per questo ‘artificio d’uomo’ si associavano quesiti medici e giuridici. Nei confronti del nano la produzione artistica e la pubblicistica scientifica rivelano inquietudine e paura del ‘diverso’ e del ‘mostro’. Immagine complessa per la combinazione di più motivi culturali, il nano costituisce una figura ricca di significati nella civiltà letteraria e artistica tra Medioevo e Rinascimento. Inteso come animale o buffone, accostato al mostro o al bambino, il nano ha sempre proposto alle certezze della normalità un enigma che viene da lontano, dai misteriosi cortei egizi e dalle ambiguità dei miti greci. Questo libro analizza la storia e la produzione artistico-letteraria sui nani, tratteggiandone figure e destini oltre l’oblio d’un personaggio così emarginato.
Il volume analizza l'abbazia della SS. Trinità sul Monte Sacro (Mattinata) in provincia di Foggia, individuando differenti stratificazioni insediative ruotanti intorno alla definitiva progettazione e sistemazione del Gregorius Magister (1220-1248), personalità di rilievo dell'"entourage federiciano", scrittore di cultura enciclopedica e promotore sociale del sito. Partendo dall'esegesi delle fonti, che hanno permesso l'analisi del sistema amministrativo e giuridico dell'abbazia e la ricostruzione della topografia storica, si giunge, dopo la descrizione architettonica, alla restituzione critica delle fasi costruttive della basilica. Il volume è corredato da un apparato fotografico.
Un'immagine complessa ed imprevista racconta i rapporti tra i poteri nel Medioevo dei secoli VIII-XI. L'affermazione e la caduta delle élites stanno alla base di questa narrazione vissuta sulla testimonianza degli scrittori che punteggiano successi e fallimenti, mediazioni e scelte radicali della società medievale italiana ed europea. Cultura, potere, religione e religiosità, politica e voltafaccia non abbandonano mai le personalità di personaggi illustri o di contorno che tratteggiano il formarsi delle ideologie e delle fazioni. Un libro indimenticabile per metodo storico e distacco critico.