Azienda Mondo è l'ordine mondiale, in nome del quale si interviene con armi per portare la pace. Azienda Mondo è anche una scala di valutazioni, svolte sulla base della scelta fondamentale di uno sviluppo senza sosta che, per essere tale, deve produrre distruzione naturale e umana e mantenere in stato di indigenza e avvilimento una controparte. Azienda Mondo è questa struttura perversa che funziona a livello mondiale e di cui il nostro paese si vanta di essere parte. E' possibile non accorgersi, né da destra né da sinistra, del sistema a cui ci si affida, per il semplice motivo che è scomodo alzare lo sguardo ed è facile restare attaccati a un treno in corsa, l'ultima vettura agganciata al treno della Banca Centrale della nuova Europa.
Partendo dalla fenomenologia col suo "ritorno alle cose stesse", ma staccandosi presto dall'uso husserliano della sospensione di ogni opinione sul mondo, l'autore propone una riduzione che vuole "assecondare" l'odierna passività di un soggetto privato del sentire. Si tratta di rovesciare questa passività con una passività che faccia cadere le resistenze nei confronti dell'esistente nella sua concretezza, che spesso appare dura e ingombrante. Approdo finale è il riconoscimento dell'esistere di qualcosa prima di ogni nome, che sia ornamento e riconoscenza nei confronti della forma come ciò che è "altrove" per essere "qui", come sospensione al lasciar-essere-e-stare divino, passione per l'Altro che scende con la sua bellezza.
L'autore commenta tre preghiere della tradizione cristiana. Il commento al Padre Nostro mira a scoprire nella densità stessa del testo quella "preghiera di fuoco" di cui parlava Cassiano. Le due preghiere successive sono familiari alla tradizione orientale. La preghiera allo Spirito Santo è "la preghiera che introduce a tutte le preghiere perché ogni preghiera autentica si dispiega nel soffio dello Spirito". Infine la preghiera di sant'Efrem, preghiera penitenziale che scandisce la liturgia della Quaresima e riassume il senso della lotta interiore tra uno "spirito di pigrizia, scoraggiamento, di dominio, di vane parole" e uno "spirito di castità, di umiltà, di pazienza e d'amore".
Il libro è al tempo stesso una introduzione al pensiero di Lévinas e un lavoro teoreticamente interessato ai problemi da lui affrontati. La riflessione di Lévinas parte dal pensiero di Husserl e Heidegger, dalla Bibbia, dal Talmud e dalla letteratura russa, mettendo in discussione le categorie principali del pensiero occidentale, quelle della coscienza tematizzante, di identità, di soggetto. L'autore ritiene che lo spostamento del discorso filosofico alla dimensione dell'alterità sia il contributo fondamentale di Lévinas.
Riflessioni e profezie degli indiani nordamericani sul destino della nostra civiltà.