"Il 26 febbraio C.S. Lewis scrisse ad Arthur Greaves: Ho appena finito di leggere un libro che mi appare veramente superbo, Il posto del leone. Si ispira alla teoria platonica di un universo parallelo in cui gli archetipi delle qualità terrene vivono di esistenza propria: nel romanzo questi archetipi tentano di riprendersi il nostro universo. Sulla terra compare il leone, l'archetipo della forza, ed ecco che intorno ad esso si addensa la forza che esce dalle case e dagli oggetti. Compare una farfalla archetipica (gigantesca) e tutte le farfalle del nostro mondo scompaiono in essa. Ma ogni essere umano contiene in sé queste potenze e dovrebbe essere in grado di tenerle a bada: e nel libro c'è un uomo che ci riesce." (Humphrey Carpenter)
I cristiani sono al tempo stesso eredi e protagonisti della storia della Chiesa; conoscerla è decisivo; affrontare le sue luci e le sue ombre, le sue miserie e grandezze è strumento indispensabile per mantenere un'identità cristiana e verificarne le motivazioni, nonché strada per cercare ipotesi di soluzione a dubbi e interrogativi. Il volume aiuta ad affondare nelle radici di questa storia, pur non pretendendo una completezza cronologica, di fatti e di personaggi, e riflette su alcuni momenti decisivi, su significative linee d'azione, su opzioni che in misura maggiore hanno inciso sul passato e ancora influiscono sul presente. Ampio spazio occupano i grandi problemi del cristianesimo nei secoli XIX e XX.
"Mead (1863-1931) psicologo e filosofo... ha contribuito in modo decisivo alla nascita della psicologia sociale, nel cui ambito la sua analisi del linguaggio e del gesto e della voce come veicoli dell'autocoscienza porta a compimento i contributi di Dewey, Chaunchey Wrught, James e Peirce... Intorno a un unico tema, l'uomo nella sua natura sociale, ruota tutta la sua riflessione che originatasi dalla domanda relativa all'origine naturale dell'elemento che per eccellenza ne definisce l'essenza, la mente, si dilata progressivamente fino ad acquisire una dimensione ontologica e cosmologica. Dall'introduzione di Chiara Bombarda.
La filosofia da Platone a Hegel si è autocompresa. In quanto scienza della verità, essa si pensa come consustanziale all'essere stesso dell'uomo: è la traduzione della "meraviglia" in un dire logico che, a differenza di un dire autoritario degli arcaici "maestri della verità", sa rendere ragione davanti a tutti del proprio detto. Ma la verità avrebbe potuto assumere questa potentissima veste logica se non si fosse riflessa nello specchio deformante della scrittura alfabetica greca? L'autore in questo saggio mette in contatto campi di indagine e ricerche (epigrafia, antropologia culturale, linguistica) che normalmente hanno proceduto separatamente e delinea con chiarezza una genealogia dell'atteggiamento teoretico.
Il personaggio del romanzo (Fama), discendente da una dinastia di principi, è cresciuto nell'abbondanza, nel privilegio di cibo, beni e donne; si trova nell'Africa indipendente ed esercita l'arte della parola come "griot". Fama, cantastorie in mezzo ai cantastorie, è a caccia del pane quotidiano, mentre altri ormai godono di privilegi. Al ritmo della parola africana, l'autore narra costumi, gesti, riti, con una lingua piena di invenzioni, immettendo nuova linfa nelle convenzioni per ritrovare i toni e le vibrazioni del racconto e del proverbio antico.
Marie-Eve vive nei Caraibi. E' una donna apparentemente realizzata. Artista, alla vigilia di un vernissage destinato a essere la sua consacrazione, incontra una coppia strana che ha paura di riconoscere. Comincia così un lungo viaggio interiore che porterà nel Gabon e sulle rive del fiume Congo. In un'Africa arsa di sole, risonante di musiche e scintillante di danze, ancorata ad antiche convinzioni e interrogativa sul ruolo da svolgere in questo secolo di velocità, la protagonista narra una storia d'amore, ma anche una società indagata dal suo sguardo affettuoso, ironico e lucido.
"Il vecchio Rèsina appartiene al genere fantastico. Il vecchio protagonista ha qualità che sembrano soprannaturali o, almeno, magiche... Inoltre il racconto si svolge in un'epoca imprecisata e in una regione che solo qualche vago riferimento... quello che da Compagni giunge sino a Tozzi, configura come una favolosa Toscana. Per il resto, la città resta senza nome e le autorità (il giudice, il capitano, il podestà) prendono titoli e funzioni così esemplari e generici da adattarsi a luoghi e tempi assai diversi..." (Romano Luperini)
Il mito di Ulisse rappresenta, forse al suo più alto grado, la civiltà del Rinascimento in quanto a esplorazione, avventura nel cosmo fisico e reale da un lato, e ad itinerario psichico di aspirazione verso un ideale morale dall'altro.