"L'arte moderna, come quella africana, non è arte, ma pratica religiosa e magica ricerca individuale, Ha un'iconologia salvifica, ma per via dell'economia capitalistica, è anche un cerimoniale laicizzato e quindi snaturato" così scrive l'artista Ceccobelli Bruno.
Le Corbusier ha dominato la scena europea e occidentale del XX secolo con architetture, proposte urbanistiche, pitture, sculture e scritti, caratterizzati da sintesi vigorosa, energia creativa senza fondo, pungente vis polemica. Nessuno è stato studiato quanto lui; nessuno ha avuto altrettanti ammiratori entusiasti, denigratori feroci. Nessuno come lui ha messo a tema e dimostrato l'importanza della committenza per l'architettura e l'urbanistica contemporanee. Il libro di Jencks entra nel vivo di questi e di molti altri problemi, avanzando interpretazioni inusuali della sua personalità, tratteggiando un Le Corbusier nietzscheano, titano eroico e tragico, architetto-artista-scrittore, inventore di una potente iconografia cosmica.
Il romanico in Liguria è riletto, per la prima volta nella sua totalità, da Ventimiglia a Sarzana, con un corredo fotografico inedito sorretto da una stagione di ricerca particolarmente intensa e innovativa. Il volume rivolge uno sguardo di sintesi alla feconda stagione del romanico ligure con chiese lambite dal mare o aggrappate a monti scoscesi, ruderi di possenti castelli o di monasteri inghiottiti spesso dai boschi, frutto di un'arte radicata nella propria storia, ma non ignara dell'Europa e di Bisanzio.