Il volume ripercorre la rotta che dal colonialismo ha portato all'imperialismo, di stampo principalmente europeo e da questo alla necessaria nascita, nello scenario della competizione globale e dello scontro tra potenze, degli imperialismi. Il testo è corredato da una appendice sulle caratteristiche dei mercati monetari e del loro ruolo nella lotta tra gli imperi. Una cronologia delle guerre coloniali e numerose schede sui paesi interessati dai conflitti chiudono il libro.
Scopo di questo volume è affrontare una coppia di termini (razionalità e nichilismo) che evoca subito il problema della sfiducia nella razionalità, cioè nello strumento che l'uomo ha a disposizione per orientarsi e prendere delle misure nel mondo. Tale sfiducia nella ragione si produce generalmente in momenti di crisi, sia a livello morale, sia sociale, sia a livello della struttura del sapere. Il libro intende porre la questione del nichilismo a confronto con la concezione occidentale della ragione, in cui ha influito il linguaggio giudaico cristiano e in cui non è solo importante la domanda, ma chi la fa e per chi la fa. Gianfranco Dalmasso è professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l'Università di Bergamo.
Il libro inquadra storicamente gli avvenimenti del Vicino Oriente dal 1956, anno in cui il governo egiziano nazionalizza il canale di Suez. Venti anni di storia nel corso dei quali la società araba è stata sconvolta da due grandi guerre contro Israele (1967, 1973) e dal fiotto imperioso della ricchezza petrolifera. Sono gli anni che, a partire da Nasser, aprono le speranze fondate sulla ricchezza petrolifera e la modernizzazione occidentale, ma che vedono affacciarsi l'integralismo religioso e le politiche neocolonialiste, gli anni di Faysal di Arabia e dell'alleanza tra potere finanziario e religioso, gli anni che vedono il petrolio trasformarsi da mezzo per combattere il neocolonialismo occidentale ad arma dello stesso.
Il presente volume analizza a fondo le radici della civiltà cinese: sono illustrati i miti e le leggende dei primordi, le credenze con il culto al Cielo e agli Spiriti, la formazione dell’Impero con i suoi re leggendari. Infine vengono presentati un capitolo sulla lingua ideogrammatica, utile a chiunque voglia accostarsi a questa cultura, e un originale studio sui primi testi, i Classici, che hanno fatto da fondamento alla civiltà cinese. L’impegno di questo popolo è stato quello di creare, talvolta con successo, un universo fondato sull’armonia delle istituzioni politiche, della società civile, della famiglia e dell’individuo. Il suo genio ha prodotto, in letteratura e nell’arte, opere incomparabili e meravigliose e ha cercato soprattutto di formare nella gente comune un tipo di uomo ideale, colto e intelligente, rispettabile per l’onestà dei costumi e la saggezza delle abitudini, modello a cui i Cinesi non hanno mai cessato di fare riferimento.
È un mondo straordinario quello che Claude Larre ci restituisce nella sua prodigiosa vitalità, nei suoi colori, nella sua magia, interpretati magistralmente a partire dai testi raffinati e fondamentali della cultura cinese antica.
Quando nel 1975 i khmer rossi imposero a tutti con la forza di cercare l'angkar (il partito), Tho era ancora un adolescente. Con gli occhi di un ragazzo ha registrato ed oggi racconta a Diego Siragusa le violenze subite da lui e dalla sua famiglia, costretti ad abbandonare la propria casa per andare a lavorare nelle piantagioni di riso e di juta. Tho vide morire quasi tutti i suoi familiari ed assistette ad avvenimenti atroci fino alla fuga in Thailandia e all'arrivo in Italia dove attualmente vive. Bovannrith Tho Nguon è laureato in medicina e chirurgia all'università di Pisa, vive e lavora a Biella.
L'intenzione di questo volume è quella di dar vita, attraverso la viva voce dei protagonisti, a una prima sistemazione storica di un periodo della nostra poesia, gli ultimi trenta anni del secolo scorso, che ha vissuto uno straordinario rilancio dopo il periodo neoavanguardista. Roberto Cariffi, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Milo de Angelis, Gianni D'Elia, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi e Cesare Viviani, a lungo interrogati in queste pagine, sono stati gli interpreti della stagione poetica più recente. Francesco Napoli (Napoli 1959), critico e giornalista, si occupa di poesia contemporanea su Gazzetta di Parma, Osservatore Romano e Letture.
Questo saggio, realizzato come una inchiesta giornalistica, racconta degli anni di giovinezza di don Milani prima del suo ingresso in seminario. Il libro affronta gli anni in cui Lorenzo Milani viveva quel privilegio da cui volle staccarsi per restituire il sapere ai contadini e agli operai perché, come egli stesso scriveva,: "un contadino (...) ha lavorato dieci, venti, talvolta duecento trecento anni su quella terra e ha vissuto lui e i suoi magrissimamente perché in tutti quegli anni ha fatto vivere, non solo vivere ma studiare, il nonno del padrone e poi il padrone e poi il signorino". Fabrizio Borghini, laureato in lettere e diplomato in regia, ha realizzato documentari collaborando con emittenti radiofoniche e televisive.
Che cos'è la salute? Come si tutela questo bene fondamentale della persona? Si può avere un sistema sanitario equo ed efficace? Con il doppio registro dell'analisi politica e del racconto della propria esperienza di governo, Rosy Bindi affronta uno dei nodi cruciali della riforma del Welfare e ripercorre i cambiamenti che hanno investito il Servizio sanitario nazionale negli ultimi decenni. L'autrice della riforma sanitaria dell'Ulivo mette in guardia dai rischi di una strisciante privatizzazione dei sistemi di solidarietà pubblica e affronta le nuove emergenze della sanità italiana: dalla devolution all'invecchiamento della popolazione. Firma la prefazione Romano Prodi.
Questo saggio ci fa ripercorrere la biografia di Cirillo e Metodio, che con la loro missione in Moravia e Pannonia segnarono profondamente la storia europea nella seconda metà del IX secolo, promuovendo l'integrazione degli slavi nella cultura mediterranea. L'autore ha ricostruito la complessa realtà storica con un linguaggio semplice e con una narrazione avvincente accompagnata da illustrazioni e cartine che orientano il lettore e lo aiutano a comprendere il mondo slavo. Il punto di vista di un greco-ortodosso contribuisce a comprendere alcuni aspetti, talvolta trascurati, della vicenda di Cirillo e Metodio. Anthony-Emil N. Tachiaos è professore emerito di Storia e Letteratura slava ecclesiastica all'Università Aristotele di Tessalonica.
In quest'opera l'autore sottrae definitivamente l'arte mediterranea dei secoli dal III al VII secolo al pregiudizio classicistico della "decadenza" per mostrarne le ragioni di fondo, nella trasformazione da una visione del mondo essenzialmente umanistica a una concezione più spirituale ed astratta. Il testo riporta i riferimenti alla storia delle idee dell'epoca, allo sviluppo dei centri di produzione artistica, da Costantinopoli a Ravenna, alla persistenza di tradizioni antiche fino ad arrivare all'accostamento con l'esperienza artistica del XX secolo dell'astrattismo. Il corredo di oltre 200 illustrazioni costituisce per la sua completezza quasi un libro dentro il libro.
Roland Barthes, Paul de Man, Michel Foucault, Max Loreau, Jean-Marie Benoist, Louis Althusser, Edmond Jabès, Joseph N. Riddel, Michel Servière, Louis Marin, Sarah Kofman, Gilles Deleuze, Emmanuel Lévinas, Jean-François Lyotard, Gérard Granel, Maurice Blanchot: scrittori, filosofi, professori che Derrida ha incontrato, letto, discusso nel corso della sua vita, ritrovano ognuno la cifra dell'insostituibile unicità che ha caratterizzato il loro percorso intellettuale, ma anche la soglia in cui memoria e lutto, dolore e destino, sigillano una comune avventura del pensiero e della condivisione di passioni, idiosincrasie, gesti che squarciano spesso la cortina del privato per divenire occasioni pubbliche di dibattito, lotta, testimonianza.
"Biodiversità", termine coniato per indicare i diversi livelli di vita sulla terra, ha assunto col tempo un significato più esteso, come a qualificare l'identità di una vittima delle attività umane, dalla cui salvezza finale dipende il futuro della stessa umanità. In questo libro vengono analizzate le ragioni scientifiche, filosofiche ed etiche che rendono essenziale la conservazione della biodiversità, i timori e le speranze di chi ne ha bisogno per la propria sussistenza e di chi alla sua conservazione ha dedicato tutta la propria esistenza. La convinzione che ne emerge è che per conservare la biodiversità, e il nostro pianeta, essa dovrà diventare bandiera di tutti coloro che vivono sulla terra.