Vivevano in Trentino, ai confini dell'impero. Parlavano italiano ma erano cittadini asburgici. Li hanno gettati nella fornace dell'"inutile strage": nei 1.545 giorni di guerra morirono 9-10 milioni di soldati e 5 milioni di civili. 6.400 morti in media al giorno. I nostri dimenticati sono gli italiani d'Austria, mal tollerati dagli austriaci e guardati successivamente con diffidenza dagli italiani; sono i "poveri cristi", i contadini strappati alla terra e alla famiglia; sono i corpi martoriati gettati "come vermi" sulla nuda terra. Dall'Archivio della scrittura popolare di Trento, un eccezionale repertorio di testimonianze e un magnifico racconto corale dello storico Quinto Antonelli. Che racconta un'altra guerra.
Hans Scholl, 24 anni. Sua sorella Sophie, 21 anni. I suoi amici Alexander Schmorell, 25 anni; Willi Graf, 25 anni; Christoph Probst, 23 anni. Il loro professore Kurt Huber, 49 anni. I cinque studenti e un docente di filosofia dell'Università di Monaco pagarono con la vita, nel 1943, i sei volantini della Rosa Bianca scritti contro il regime disumano del nazionalsocialismo. In nome della libertà e della dignità umana. Per la prima volta, questa straordinaria storia di resistenza disarmata e di coraggio civile viene raccontata sotto forma di un abbecedario, aggiornato alle più recenti ricerche storiografiche in Germania, che mette insieme brevi ritratti biografici dei protagonisti del gruppo e dei loro collaboratori con i testi dei volantini e le parole-chiave (in versione bilingue, pensata anche per un uso scolastico) che hanno ispirato i ragazzi della Weiße Rose: da Amicizia a Inquietudine, da Dio a Resistenza, da Camminare a Socialismo. Una storia attualissima. Un "manuale della buona battaglia" per le giovani generazioni di ogni tempo.