Comunità, in questo tempo di crisi, significa constatare che non c'è un soggetto esterno che possa intervenire e risolvere una situazione critica. La situazione chiama a un "noi" e a un "con-" che sono il primo grado del cambiamento di cui abbiamo bisogno. La comunità emerge così nei termini di un progetto nuovo, necessario e vitale, per andare incontro al futuro. Questo è un libro a più voci, che investiga l'idea di comunità in diversi ambiti, come l'arte, la tecnologia, l'etica, la finanza, la diplomazia, la spiritualità, l'economia, la scienza, la geopolitica... Un libro realizzato attraverso interviste e discussioni con gli autori, che sperimenta il concetto stesso di comunità. Troverete qui sette lezioni. Chiare, divulgative, essenziali. Ognuna di esse ibrida due voci in un processo di co-creazione che coinvolge anche il lettore, a cui è richiesto di partecipare con le proprie idee a questo flusso di pensiero. Le lezioni, oltre che dai curatori, sono tenute da: Michelangelo Pistoletto, Carlo Alberto Redi, Francesco Maria Talò, Alberto Cattaneo, Elena Casolari, Mario Calderini, Chiara Giaccardi, Stefano Bettera, Paolo Benanti, Pier Luigi Dal Pino, Gabriele Segre, Paolo Venturi.
Conoscere e comprendere il rischio in sanità è l'obiettivo di questo libro. L'indagine riguarda in primo luogo le statistiche sugli eventi avversi: dati prodotti da organizzazioni con finalità e obiettivi diversi - l'ANIA, il Tribunale per i diritti del Malato e il Ministero della Salute - che alimentano la "guerra dei numeri" inscenata dai media per alimentare immagini di mala-sanità. Il secondo oggetto esaminato al microscopio è la cartella clinica, che racchiude la storia clinica del paziente e che nel suo viaggio tra diversi contesti organizzativi - come pure nelle pratiche di compilazione dei referti prodotti e inseriti al suo interno - veicola errori e contiene talvolta la prova principe dell'errore medico. E lo stesso rischio può nascondersi nella scheda di soccorso, usata nelle cure di emergenza, e nella checklist delle sale operatorie. La scelta del metodo etnografico ha permesso di indagare negli interstizi organizzativi e dare una lettura che va oltre lo stereotipo della ricerca del colpevole. Il volume è pensato per i professionisti della sanità, per gli studiosi di scienze sociali e per gli attori di un network esteso (dagli avvocati alle imprese assicuratrici) che cerca di gestire i rischi, ma che non sempre riesce a sviluppare le pratiche e le azioni necessarie per migliorare sia la sicurezza di professionisti e pazienti sia l'immagine della sanità italiana.
I saggi raccolti in questa pubblicazione costituiscono l'esito di un inedito percorso di riflessione e ricerca su una misura giuridica utilizzata dalle Autorità Giudiziarie nei provvedimenti che includono disposizioni in ordine alla tutela dei minori: l'affidamento al Servizio sociale. Nato come provvedimento rieducativo e di controllo sociale della devianza minorile, ha trovato nel tempo ampio utilizzo in campo civile, sia minorile sia nelle separazioni di genitori, con effetti limitativi della responsabilità genitoriale. L'argomento rientra in un campo che, in vista di una possibile riforma della giustizia, ha necessità di essere ridefinito e armonizzato all'interno della complessiva legislazione minorile; questo lavoro si propone quindi come contributo alla necessaria ridefinizione delle specifiche responsabilità e corresponsabilità presenti nel sistema di protezione e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza che servizi sociali pubblici, privato sociale e sistema giudiziario concorrono a costruire. Il volume raccoglie, oltre ad approfondimenti normativi, alcuni contributi del convegno nazionale sul tema, realizzato a Roma nella primavera del 2014, nel quale sono stati presentati, discussi e commentati i risultati della ricerca, realizzata in quattro regioni e conclusa nel 2013, dai Garanti dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza di Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto, a partire da diverse prospettive: professionali, giuridiche, dottrinali, sociali e sociologiche.