È l'undici maggio del 2031 nel Nuovo Stato Pontificio d'Italia. Da tre anni, in seguito a un sanguinoso attentato in cui ha perso la vita il Santo Padre, gli italiani hanno rinunciato alla Repubblica per uno stato confessionale cattolico. Intanto l'Europa brucia sotto sanguinosi attacchi islamisti. I flussi migratori muovono folle di disperati e bambini profughi si trovano a vivere soli per le strade delle città. Nello stivale il nuovo potere costituito impone le sue leggi e mina le libertà personali. La convivenza è negata, l'omosessualità perseguitata e la libertà di ricerca scientifica annullata. Il divorzio non esiste più e l'aborto è vietato e severamente punito. La donna è relegata al ruolo di procreatrice con l'obbligo per le spose di sottoporsi a test coercitivi di fertilità. In questo contesto un giudice, imprigionato come nemico della giustizia ecclesiastica, riflette sulla nuova condizione del suo Paese mentre la sua compagna ha adibito un vecchio casale ad albergo dell'amore libero. Qui alcune coppie di amanti si nascondono dall'oscurantismo restauratore.