Il tomo centrale del secondo volume reinterpreta con abbondanza di indagini originali gli aspetti fondativi della classicità greca: il periodo aureo, quello della massima fioritura artistica e culturale, e dell'apogeo politico di Atene. Indice del volume: La storia e lo spazio greco; Le regole della convivenza; Le forme della comunicazione; Percorsi di un sapere; Gli eventi, la memoria, l'esempio.
I fortunati sketch televisivi di Troisi, Arena e De Caro che hanno inaugurato una nuova stagione della comicità napoletana.
Scritto nel 1948 e pubblicato l'anno seguente con altri due romanzi brevi in un volume, "La bella estate", che avrebbe poi vinto il premio Strega, "Il diavolo sulle colline" resta uno dei libri più belli di Pavese. Vi si trova il suo clima morale più tipico, le tensioni e la fragilità di un'adolescenza che si protrae in una giovinezza sognatrice, più portata a fantasticare se stessa che ad agire, sempre in attesa di un evento straordinario che sembra in agguato nella placida noia di giornate sempre eguali.
Indagare il fenomeno della criminalità nella sua evoluzione storica, sociale e giuridica è di grande importanza per capire una società come quella italiana, da sempre portatrice di tensioni irrisolte tra Stato e cittadini. Dall'Unità alle inchieste di "Mani Pulite", i più tipici comportamenti deviati della nostra storia sono sempre legati, in qualche modo, ad un specifica matrice "politica", nel senso di una risposta vera o presunta assenza dello Stato. Naturalmente, il fenomeno criminale non è del tutto riconducibile a questa dimensione. Nel campo dei delitti comuni, sia in quelli contro il patrimonio che in quelli contro la persona, è possibile rintracciare una specificità italiana, una chiave di lettura dei mutamenti storico-sociali.
Se i filosofi e oratori della Grecia classica sono cittadini della polis, e come tali rappresentanti per eccellenza delle virtù democratiche, in epoca ellenistica gli intellettuali vengono effigiati come guide spirituali, a volte insieme ai loro allievi, cui insegnano come vivere lontano dai dolori e dalle passioni della vita pubblica. Con un lavoro di analisi e raffronto all'interno di un materiale documentario ricco e variegato, l'autore intende offrire una ricostruzione dei contesti sociali, che mostra come i ritratti degli intellettuali, lungi dall'essere tentativi di riproduzione realistica di fisionomie celebri, siano rappresentativi degli universi culturali cui appartengono, riflettendone aspirazioni, ideali, sistemi di valori.
Nel giugno-luglio del 1996, circa sei mesi dopo il primo viaggio in Serbia, Handke compie, con gli stessi compagni di allora, un secondo viaggio, spingendosi questa volta anche oltre la Drina in territorio bosniaco e raggiungendo Srebrenica, teatro di uno dei più spaventosi episodi della "pulizia etnica" perpetrata da Karadzic. Gli spunti polemici dell'autore sono rivolti in particolare contro la manipolazione della realtà da parte dei mezzi di comunicazione di massa. Handke cerca l'"altra realtà delle cose". Anche in questo libro prosegue inoltre il suo discorso poetico pur affrontando un tema all'apparenza lontano da quelli da lui trattati abitualmente.
Autore di numerosi e fortunati libri per ragazzi, Piumini ha dato prova di essere anche un narratore "per adulti", che ha il coraggio di affrontare temi di forte presa con uno stile di rara intensità. Questo libro raccoglie due racconti di genere diverso, ma profondamente legati per temi e situazioni, tanto da costituire un vero e proprio dittico. Nella "Storia del mago", l'autore adotta il tono a lui congeniale della favola lirica. "Angelo in autostrada" è invece un racconto di ambientazione contemporanea, scritto in una lingua in cui il mistero e la poesia si incrociano con il risentimento verso un mondo sempre più grottesco nella sua volgarità.
Rudy, un artista punk specializzato in graffiti, sparisce in un vagone della metropolitana di New York. Qual è l'orrore che lo ha risucchiato? Quando ricompare non è più lo stesso: è un vampiro assetato di sangue che si aggira nella ragnatela di tunnel sotto la città. Ma non si tratta di un caso isolato: il vampirismo si diffonde come un'epidemia, diventa la metafora di una possibile resurrezione in forme diverse, in un'America in cui vita e morte si scambiano continuamente i ruoli. Skipp e Spector sono, con David Schow, i teorici e i fondatori del movimento splatter-punk.
Questo libro, già edito nel 1984 nei "Paperbacks", prende in esame alcuni concetti fondamentali che si trovano al centro del dibattito semiotico attuale: segno, codice, metafora, simbolo, e quella opposizione tra "dizionario" e "enciclopedia" che costituisce il nodo di tante discussioni nel campo della semantica, della lessicologia, della Intelligenza Artificiale, della semiotica, e vede impegnati, da un lato, i ricercatori di universali semantici e i sostenitori della possibilità di tradurre i termini linguistici in descrizioni definite, dall'altro, gli adepti della "designazione rigida".Tutti i concetti qui esaminati e i problemi che ne derivano hanno costituito l'oggetto della filosofia del linguaggio, da Platone ai giorni nostri. Ogni saggio di quest'opera procede dunque come una rivisitazione storica del concetto di cui si occupa e in questa rivisitazione incontra i momenti fondamentali della filosofia del linguaggio.
Specialista di Mozart, di Verdi e di Brahms, Massimo Mila ha affrontato con il coraggio intellettuale che gli era proprio anche l'insidioso terreno della polifonia quattrocentesca, affascinato com'era dalla voce del suo artista più insigne, Guillaume Dufay (1400 ca.-1474), il compositore franco-fiammingo che aveva trovato nella corte dei duchi di Borgogna un ambiente congeniale. Artista di transizione, tipico esponente dell'autunno del medioevo, o artista "moderno", dopo il quale la musica non sarà più la stessa? Alla luce di questo interrogativo Mila ripercorre il profilo biografico del compositore, delinea la parabola della sua produzione sullo sfondo dei principali eventi del Quattrocento musicale europeo e passa poi a un'ampia disamina delle opere.
E' una storia "doppia", tragica e rasserenata. Dal tempo e dalla memoria. La forma narrativa è quella di un andirivieni. Tra il presente: le vacanze estive in una cittadina della Riviera ligure, Bordighera, con una specie di buon samaritano, Antonio. E il passato: un'antica storia di famiglia, anch'essa svoltasi a Bordighera, e incentratata su una figura leggendaria: Alessio, fratello della madre dell'autrice. Un romanzo di memoria, ma anche di contemplazione della realtà, una parabola sulla vita.
Dal Medioevo al Settecento, le ricerche di Bossy indagano la preistoria del cristianesimo moderno, quell'insieme di pratiche religiose che si configurano come un codice sociale complessivo, nell'intrecciarsi di idee e comportamenti collettivi. Gli studi di Bossy calano le formule apparentemente senza tempo della liturgia e della teologia nella storia delle società europea, rivelandone le insospettabili capacità di illuminare dall'interno le trasformazioni profonde delle mentalità e degli assetti sociali.