L'opera intende rispondere a una domanda vitale: che cosa vuole dire per noi, oggi la civiltà e la cultura greca? A quale nostro bisogno risponde? Se il primo volume si concentrava sul senso profondo che la Grecia ha avuto e ha per l'Occidente, questo nuovo capitolo ricostruisce, secondo un ordine cronologico, la nascita e il primo sviluppo di quella civiltà, definisce chi erano i Greci e quale immagine avevano di sé, indaga il mondo miceneo, gli eroi del mito, la guerra di Troia tra canto epico e realtà storica. Momento centrale della vicenda è la nascita e l'organizzazione delle città, il sistema della polis. Il volume si chiude con le figure esemplari della saggezza arcaica e con due miti politici: Licurgo e Solone.
Dalle pagine di grande tensione morale sulla Grande Guerra al fascismo, dall'apparente dissoluzione dell'eredità della Resistenza alle battaglie politiche del dopoguerra, Foa non si limita a testimoniare una stagione passata. Ogni grande svolta del secolo viene analizzata e ricondotta a una umana possibilità di scelta, che in definitiva è la riaffermazione del senso alto e vero della politica dietro la scomparsa o il fallimento di tante singole politiche.
Due coppie di amici affrontano in una casa isolata la prigionia imposta dall'inverno e dalla guerra. Da una parte Ada, giovane insegnante, natura istintiva e luminosa, con il marito Paolo, intellettuale malato, logorato dalle fatiche della lotta partigiana; dall'altra una giovane donna, Giulia, maternamente attratta dalla debolezza di Paolo, e il marito di Giulia, Stefano, uomo forte e risoluto, a sua volta colpito dalla vitalità di Ada.
Il "Diario" di Anna Frank viene tradotto negli Stati Uniti nel 1952, dove è accompagnato da una prefazione di Eleanor Roosevelt, vedova del presidente scomparso nel 1947. Le entusiastiche accoglienze critiche spingono un uomo di teatro, Meyer Levin, a proporre a Otto Frank un adattamento teatrale. Il padre di Anna finisce per accettare proprio a seguito delle insistenze di Eleanor, che lo convince dell'opportunità di far conoscere il testo anche attraverso il teatro e il cinema. Occorreranno tuttavia altri tre anni prima che il "Diario" venga affidato alla penna di due drammaturghi, Albert Hackett e Frances Goodrich. Un adattamento teatrale rappresentato ininterrotamente da quarant'anni sui palcoscenici di tutto il mondo.
Nella Roma d'oggi, il febbrile salvataggio di un personaggio che si rivela essere un marziano diventa una lotta che coinvolge tutte le grandi questioni della vita. Una favola moderna che insegue briciole di saggezza. Luca, il protagonista, è un trentenne che fa il tassista abusivo. Una sera di pioggia si imbatte in un travestito che fugge, inseguito da alcuni energumeni. Il travestito è in realtà un marziano, è portato a casa di Luca e, ferito, sta lentamente morendo. Tutto il romanzo è il tentativo spasmodico di salvargli la vita.
Untor, un untore di manzoniana memoria, si aggira per il cosiddetto "poligono delle siccità", alla ricerca di Catarina Rosa (la donna che per prima l'ha denunciato), spargendo i suoi veleni su mandriani, sicari, latifondisti, religiosi fanatici, asinelli, bambini denutriti. Sulle sue tracce si lanciano quattro appestati: Manuel Vitorino, ladro e violentatore di moribondi e di cadaveri, Janmario Cicco, sicario col vizio di mutilare le sue prede, Piquet Carneiro, trasformato in bue sventratore di nemici, Demerval Lobao, contadino vendicatore. La caccia terminerà con la distruzione totale di tutto e di tutti, del territorio e dei suoi personaggi, fino alla distruzione dello stesso romanzo.