Che cosa significa essere ebrei? Mentre l'ombra del nazismo si allunga sulla Europa, il fondatore della psicoanalisi scrive il saggio su Mosé e il monoteismo per capire che cosa ha fatto degli ebrei quello che sono oggi. Questo libro, che nel 1992 ha vinto il National Jewish Book Award, interpreta il saggio su Mosé come una sorta di storia psicoanalitica degli ebrei, dell'ebraismo e della psicologia ebraica. Il saggio su Mosé ha sempre suscitato reazioni discordanti ed estreme: è stato attaccato da biblisti e antropologi, fino ad essere dipinto come un attacco malevolo alle stesse fondamenta dell'ebraismo. Ma quali erano i reali sentimenti di Freud per le proprie radici ebraiche?
Wittgenstein è stato un ammiratore di Freud, ma questo non deve sorprendere, se si pensa che Freud possedeva più di ogni altro una qualità che Wittgenstein riteneva fondamentale in filosofia, la capacità di proporre analogie nuove e illuminanti per la comprensione di fatti che sono nello stesso tempo familiari ed enigmatici. Il lavoro di Freud, per lui, consiste anzitutto nel proporre eccellenti analogie, come per esempio quella tra un sogno e un rebus. Egli ci fornisce una "rappresentazione di fatti" a cui nessuno aveva pensato prima di lui. Freud ha torto nell'esprimersi "come se avesse scoperto che nella mente umana vi sono desideri e atti inconsci"; il che è del tutto errato, secondo Wittgenstein.