Il volume intende tracciare un ritratto articolato del divenire dell'industria italiana nel suo complesso, degli attori e degli interlocutori del processo di industrializzazione. L'Annale intende mettere in luce peculiarità nazionali e tratti comuni all'esperienza di altri paesi, prestando attenzione a tutta una serie di tempi ancora poco esplorati sul piano della ricerca storica.
Scritta da più di cento autori internazionali, quest'opera si propone di affrontare i temi classici sotto un'ottica inedita e di occuparsi a fondo di temi spesso trascurati. Il primo volume contiene una serie di saggi che fanno emergere gli elementi comuni della tradizione cinematografica europea, dal punto di vista produttivo come da quello tematico, storico e culturale.
Protagonista dei tre romanzi che compongono la trilogia burgessiana è Victor Crabbe, funzionario del ministero dell'istruzione inglese, che in Malaysia insegna storia nei college in cui si va formando quella che sarà la classe dirigente del nuovo stato indipendente. Con lui c'è la moglie, che rifiuta, quasi fosse in esilio, la vita nell'ex colonia britannica. A poco a poco però si lascia affascinare dal Paese e il fatto la avvicina al marito, anche se a separarli è qualcosa di interiore che attiene alla loro storia di europei alla ricerca di se stessi.
E' un "modello aspirante attore" il protagonista di "Glamorama": è bellissimo e, se manca di personalità e carisma, gli basta però uno sguardo perché una donna si convinca ad andare a letto con lui. Suo malgrado, però, viene coinvolto in un intrigo internazionale di terrorismo, scoprendo così l'abisso di orrore e morte dietro il glamour del suo ambiente. Un'invisibile macchina da presa segue le peripezie di Victor tra due continenti, scena dopo scena, ciascuna contrassegnata da un numero in ordine decrescente, come in un film. E come in un film è il dialogo a trionfare: brillante, surreale, puro Bret Ellis "schizzato" e imprevedibile.
Quattordici saggi che risalgono agli anni 1989-98. Sin dal titolo, l'autore ribadisce la propria convinzione che per giungere a una sia pur limitata comprensione della nostra imperscrutabile realtà, un pensiero lineare sia di scarsa utilità. Il tempo e la storia, afferma nel saggio introduttivo "Sulla pasta sfoglia del tempo", non procedono lungo una linea retta, ma sono paragonabili, appunto, alla pasta sfoglia, formata da numerosi, finissimi strati, tanto sottili che risulta difficile distinguerli. Alcuni dei saggi proposti all'epoca della pubblicazione suscitarono forti controversie. Gli interventi riguardano politica, storia, cultura, sociologia.
L'autore ha raccolto con l'ideazione di quest'opera un'importante sfida: quella di scrivere la storia economica del mondo dalla scoperta dell'America fino ai gionri nostri, dalla nascita della scienza economica alla caduta del comunismo, passando per la colonizzazione, le guerre mondiali, la crisi del '29, lo shock petrolifero, ecc. Il volume è ricco di dati e di informazioni su quasi tutti i paesi del mondo, di tabelle sui vari aspetti dei processi economici, di dati statistici aggiornati al 1995.
Nel 1997, Cicade de Deus, un quartiere popolare di Rio de Janeiro costruito dopo la grande alluvione che colpì la città nel 1996, diviene lo scenario del romanzo omonimo di Paulo Lins. I suoi protagonisti sono i malandros, bande di ragazzini di vita, adolescenti e adulti che percorrono la spietata carriera criminale di borseggiatori, ladri, rapinatori, spacciatori e trafficanti di droga.
Con un andamento che distribuisce gli eventi in un ordine che è nello stesso tempo cronologico e tematico, Segre racconta un se stesso a tante facce, unificate dalla mai esausta curiosità per gli uomini e la realtà in cui si è imbattuto. Nel libro sfilano le immagini di lui bambino nella comunità ebraica di Saluzzo, e poi quelle, drammatiche, recluso sotto falso nome in un collegio di Salesiani per sfuggire alla deportazione. E poi ancora i viaggi e la passione per il canottaggio. E il servizio militare a Orvieto, dove Segre scopre la babele linguistica dei dialetti italiani. Ma il libro è anche una galleria di ritratti di grandi personaggi della cultura: Santorre Debenedetti, Benvenuto e Lore Terracini, Gianfranco Contini, Roman Jakobson...
Che gli esseri umani siano animali, siamo tutti d'accordo. Che siano animali un po' speciali, anche. Quando però cerchiamo di precisare la natura e la misura di tale specificità, emergono le differenze filosofiche. Alcuni arrivano a riconoscere un soggetto separato da quanto vi è di specificamente umano nell'animale uomo: un soggetto che una volta si chiamava anima, e oggi più spesso si chiama mente. Per il filosofo americano gli esseri umani non sono solo capaci di prestazioni cognitive di cui altri animali sono incapaci, ma si muovono entro il cosiddetto "spazio delle ragioni".
L'identità dell'architettura europea esiste veramente? E, soprattutto, è ancora data un'idea di Europa o sarebbe più giusto parlare di cultura occidentale? E infine: c'è ancora spazio per la memoria collettiva, in un mondo dove la realtà si dissolve in immagine? La risposta di Vittorio Gregotti.