Il mito platonico della caverna, rivisitato da Saramago e portato ai giorni nostri: la storia di un vasaio cui viene rifiutata la solita fornitura di stoviglie da parte del Centro, simbolo del potere nell'età della globalizzazione. L'artigiano si troverà così costretto a inventarsi un altro prodotto e, soprattutto, a confrontarsi con il Centro stesso, per cercare di scoprirne il terribile, spaventoso segreto. Così, come in altri suoi libri, abbiamo due storie parallele e allo stesso tempo convergenti. Da una parte i protagonisti: gente normalissima, antieroi per eccellenza. Dall'altra una costruzione quasi infinita e maligna: il Centro, sorta di città nella città che divora la città.
Il cofanetto contiene il libro "I cani del gas" e il video dello spettacolo "Bestiario italiano", ripreso al teatro Giorgio Strehler di Milano. Nella prima parte del libro sono contenute le riflessioni di Marco Paolini nate dallo spettacolo; nella seconda sezione sono raccolti i testi di poeti usati da Paolini nel "Bestiario". Il video, figlio del precedente "Bestiario veneto", è anch'esso un viaggio non di grandi distanze ma di avventurosi microspostamenti, allargato però all'Italia intera. Ed ecco così le diverse lingue d'Italia salvate, trasportate in una narrazione affidata alla voce di Paolini e alla bravura di musicisti, metà veneti e metà napoletani, che rielaborando folk e blues ci restituiscono una scarica compatta di energia.
Una donna deve affrontare nel giro di pochi mesi la malattia mortale del compagno di un'intera vita. Questa donna, che è poi l'autrice, rievoca il lontano incontro con il giovane che sarebbe diventato suo marito, i primi mesi del loro sodalizio e gli ultimi mesi, segnati dalla prospettiva irreparabile della fine. Il confronto con la morte produce un'esasperazione della sincerità, cioè il contrario della rimozione: diventa amore di conoscenza, ricerca dei significati ultimi, perché "non può darsi pietà senza spietatezza".
Il volume si articola in due parti distinte: l'una ha il compito di affrescare una sintesi organica della storia del teatro, delineando i percorsi della civiltà teatrale dall'era moderna ai giorni nostri. L'altra analizza quello che, nella sua introduzione, Roberto Alonge ha definito "teatro materiale": il teatro fatto di attori in carne e ossa, alle prese con esistenze nomadiche e attrezzature tecniche limitate.
"Leggende del deserto americano" è una guida inconsueta della regione più filmata e travisata del Nuovo Continente. Alex Shoumatoff può contare sull'aiuto di un paesaggio folcloristico straordinario, sui miti di fondazione hopi, navajo, pueblo, havasupai, sulle leggendarie figure di Billy the Kid e Wyatt Hearp e sui racconti di viaggio di D. H. Lawrence e Carl Gustav Jung. E non tralascia di descrivere anche il lato oscuro del Sud-Ovest, dalla base atomica di Los Alamos alle immense colonie per pensionati del Midwest con i loro campi da golf.
Si tratta del secondo tomo del cinema europeo, dedicato alle cinematografie nazionali. Se nel primo venivano affrontati i passaggi storico e culturali, le fasi stilistiche e i processi industriali, questo nuovo volume porge al lettore un quadro ampio e articolato degli sviluppi, dei caratteri e dell'identità delle singole cinematografie nazionali.
Il matrimonio fra Deena e Daniel - ebrea chassid lei, ultraortodosso lui inizia sotto auspici negativi: il padre di Deena si oppone per motivi cabalistici. Infatti la somma dei numeri corrispondenti alle lettere ebraiche dei loro nomi equivale al numero che indica il dolore. Gli sposi non se ne preoccupano. Insieme paiono trovare le riposte alle difficoltà d'integrazione, fino a quando i rigidi valori della loro educazione si scontrano con la vita di tutti i giorni: difficilmente l'unione potrà sopravvivere. Quando Daniel decide di dare ospitalità a una giovane collega e alla sua migliore amica, si forma uno strano quartetto, che rivela le prime crepe del legame fra marito e moglie.
Il cofanetto si compone di un libro e di un video. Nel libro Roberto Cotroneo offre una chiave di lettura del corpus di testi di Guccini, da "Auschwitz" a "Dio è morto" alla "Locomotiva" e ogni canzone è accompagnata da testi dell'autore che ne ripercorrono la storia. Il video è un montaggio, delle rare apparizioni televisive di Guccini, ideato seguendo lo schema di un suo concerto: ogni canzone è presentata da uno spezzone di intervista. Il volume è completato da discografia, nota biografica e appendice.
Urania Cabral, figlia dell'ex presidente del Senato di Trujillo, torna in patria dopo trentacinque anni e, dalla sua stanza dell'Hotel Jaragua parte per un viaggio nella memoria, per una non rinviabile chiusura dei conti con il passato. Di continuo, però, cede la scena ad altre voci protagoniste e a un irrefrenabile bisogno dell'autore di percorrere il tempo, avanti e indietro con incalzanti flash back. Ne viene fuori una ricostruzione dal vivo dell'attentato in cui il Chivo (Trujillo) perse la vita, ma soprattutto un quadro della condizione umana a Santo Domingo, quando la corruzione era un obbligo e il libero arbitrio non era più praticabile.
Cento racconti, uno per ogni anno del nostro secolo. Con continui cambi di prospettiva, assumendo il punto di vista di persone sempre diverse, Grass ritorna su avvenimenti grandi e piccoli - le trincee della Grande guerra, le tragedie provocate dal nazionalsocialismo, la divisione della Germania, ma anche i balli, dal Charleston alle gemelle Kessler, gli incontri di pugilato, le finali di calcio, i record mondiali - dipingendo, ora ironico, ora ammonitore, un quadro variegato e sorprendente degli ultimi cento anni della nostra storia.
A guardarle dal paese di Brusson, le fortezze volanti che vanno a bombardare le città del Nord per un attimo possono sembrare stelle. E i ragazzi sfollati si tengono compagnia e intanto si allenano alla vita. Mentre le note della "Paloma" si diffondono dal grammofono a manovella, qualcuno si innamora e qualcun altro si prepara a morire. Ma dopo l'8 settembre nessuno potrà più stare in un limbo, le partite a tennis, gli amori, le parole sussurrate si dilegueranno nel mondo dei ricordi. E dal passato tornerà solo qualche immagine, familiare eppure terribile. Immagini come ferite, destinate a lacerare per sempre l'orizzonte del paesaggio alpino e del ricordo.
La laicità della democrazia - sostiene Rusconi, confrontandosi con autori classici e contemporanei e con alcuni documenti ecclesiastici - coincide con lo spazio pubblico in cui tutti i cittadini, credenti e non credenti, confrontano i loro argomenti e seguono procedure consensuali di decisione senza far prevalere, in modo autoritativo, le proprie certezze o verità di fede. 'Come se Dio non ci fosse' è la formula per esprimere questa concezione radicale di laicità: il postulato dell'autonomia razionale dell'uomo e della donna. Ciò che conta in democrazia è la capacità di reciproca persuasione, non la presunzione di avere certezze assolute.