In un Sudafrica sconvolto dalla guerra civile, Michael K. (ogni riferimento a Kafka è ovviamente voluto) costruisce un carro per riaccompagnare la madre malata nel suo Eden evanescente: un pezzettino di terra in campagna dove ha trascorso un'infanzia felice. Il viaggio è clandestino, fra militari allo sbando, freddo e intemperie. Finché K. è costretto a far ricoverare la madre, ma nessuno l'assiste e quando muore viene cremata senza che il figlio venga consultato. Con le ceneri in un sacchetto di plastica, K. raggiunge comunque il luogo d'incanto, un fertile nulla, una fattoria abbandonata sfuggita al controllo ossessivo del regime, dove si sente, per la prima volta, libero. Ma la guerra saprà raggiungerlo anche nel suo minuscolo paradiso privato.
Benjamin ha attraversato i vari campi del sapere: in lui si è realizzata una strabiliante rete di contatti unita a un interesse anche sperimentale per i media, alle riflessioni sul linguaggio, all'attenzione per i mutamenti intervenuti nella fruizione estetica o nell'arte di raccontare e narrare, al modo di accostarsi all'Antichità, al Barocco, al Romanticismo e ai grandi scrittori. Con quest'opera si ripercorre il pensiero del filosofo.
L'idea che una macchina arrivi a possedere una "coscienza" (o qualcosa di vagamente simile) sembra assurda e quasi eretica. Coloro che ne hanno ipotizzato la fattibilità sono spesso tacciati di sensazionalismo, arroganza e addirittura d'ignorare i più comuni principi filosofici. Ma se potessimo definire con certezza che cos'è la coscienza, i limiti di questo dibattito diventerebbero più chiari e non si pretenderebbe di valutare un problema scientifico con i parametri della filosofia. In questo saggio Aleksander, studioso esperto nel campo dell'intelligenza artificiale, cerca di rendere accessibili a tutti i termini della questione e di definire nel modo più rigoroso la "coscienza".
Il libro è un'intervista di Pietro Cheli al cantautore, una chiaccherata per raccontare trent'anni di sogni in musica, fra canzone d'autore e contaminazione continua dei generi, degli strumenti, delle diverse tradizioni, per narrare luoghi raggiunti e mete future del vagabondaggio fra le musiche del mondo. Il volume è accompagnato da un Cd che contiene brani fra i più rappresentativi del cantautore genovese insieme ad alcuni testi letterari da lui scelti.
L'analisi della lacerazione interiore che caratterizza l'io diviso dello schizofrenico è l'oggetto di questo saggio. Laing, tramite il ricorso a un linguaggio vicino all'esperienza, non lascia nella mente del lettore la rappresentazione di un mondo inerte, congelato dalla follia, ma piuttosto quella di un mondo in evoluzione nel quale la psicosi schizofrenica rappresenta una possibile, ma non necessaria, evoluzione del rapporto che un individuo ontologicamente insicuro è riuscito a stabilire con se stesso. Prefazione di Mario Rossi Monti.
Uscita in occasione del suo settantesimo compleanno, "Più leggeri dell'aria" è la nuova silloge poetica di Enzensberger. Leggeri sono i numeri, i dolori del passato, il nostro io, il fumo di una sigaretta che doveva essere l'ultima... Niente toni aspri ed estremi, niente lamentazioni profetiche e, soprattutto, nessuna oscurità di senso. Enzenberger tiene fede anche in questo caso alla lezione di Brecht, di cui riprende non solo l'impegno illuministico ma anche la capacità di stupore e commozione per le umili bellezze del quotidiano e i comportamenti umani.
Il volume propone un repertorio di battute, motti, giochi di parole, situazioni inventate dell'artista per sé e per i suoi fratelli. Sono battute, frammenti, lettere, brani di articoli usciti nei periodici americani, dal "New Yorker" al "Saturday Evening Post", fino alla valanga di follia tratta dal suo show per la tv "You bet your life".
"Agonia della notte" è il secondo romanzo del ciclo narrativo intitolato "I sotterranei della libertà", dopo "Tempi difficili". In questa trilogia Amado tenta una ricostruzione della storia politica del suo Paese descrivendo il periodo di dittatura di Vargas, il cosiddetto Estado Novo. E per fare ciò utilizza le sue capacità di narratore e di "cantastorie", mescolando vicende e personaggi di tutti gli strati sociali, intrecciando storie vere e inventate, sapidi fondali tropicali e squallidi panorami metropolitani.