È il commento di Tommaso al Vangelo secondo Giovanni. Consiste nell'analisi del testo versetto per versetto, analisi compiuta usando in prevalenza le citazioni più belle e profonde degli autori cristiani greci e latini dei primi secoli. È una miniera inesauribile di interpretazioni efficaci del Vangelo. L'edizione è integrale, cioè riporta il testo latino di Tommaso con la traduzione italiana a fronte.
"Uomo evangelico": chi l'ha conosciuto così chiamava san Domenico. Le prime comunità da lui fondate erano chiamate comunità apostoliche. San Domenico (1173 circa - 1221) fonda la sua spiritualità e il suo agire sulla Parola di Dio. Ha come sorgente Gesù Cristo, come animatore segreto lo Spirito Santo, come modelli gli apostoli dopo l'esperienza della pentecoste, come riferimento storico privilegiato il cenacolo e come esperienza reale e globale la Chiesa apostolica primitiva. Fu trasformato dalla misericordia di Cristo e chiedeva per tutti questa stessa misericordia, di notte intercedendo per la conversione di tutti e di giorno predicando il Vangelo della misericordia. Domenico Abbrescia ha raccolto e commentato le parole che realmente san Domenico ha pronunciato e che ci sono state tramandate da fonti accreditate e autorevoli. In pochissime pagine siamo così introdotti nella conoscenza e nell'ammirazione di san Domenico.
Il volume si pone in continuità con il precedente, Documenti 1969-2004. Dal 2005 al 2021 i trenta membri di cui si compone la Commissione Teologica Internazionale hanno prodotto otto importanti documenti. Il pregio del presente volume consiste nel riprodurre integralmente il testo dei documenti in traduzione italiana, e nell'essere corredato da note, indici, prefazione e presentazione. Prefazione di Luis Francisco Ladaria Ferrer.
Prima opera teologica - scritta all'inizio del III sec. - espressamente dedicata allo studio dell'enigmatica figura dell'Anticristo. Questi è l'esatto contraltare di Gesù Cristo, al punto che la cristologia di Ippolito emerge spontaneamente dalla sua "anticristologia". Per Ippolito la vera differenza tra il Cristo e l'Anticristo sta nelle intenzioni dell'Avversario e nel modo con cui costruisce il suo regno del male. Invece, nelle forme in cui si presenta, l'Avversario fa tutto a somiglianza di Cristo per sedurre e ingannare. Seguono poi tre opere. "Omelia pasquale": non è di Ippolito, ma ha come fonte un'omelia di Ippolito. È un documento inestimabile: ci trasmette il modo penetrante e profondo con cui gli antichi cristiani vivevano e contemplavano il grande mistero della nostra fede. "Due discorsi sull'Anticristo", pungenti e ironici del cardinal Giacomo Biffi. È la prima edizione di "Cristo e l'Anticristo" con testo critico greco e traduzione a fronte.
Delle opere di Aristotele commentate da san Tommaso, "La generazione e la corruzione" e i libri della "Meteorologia", rappresentano la riflessione più specifica sui fenomeni naturali. Se nella Fisica ci si occupa dei primi principi della natura e del moto in generale, ne "Il Cielo e il Mondo", l'attenzione si sposta verso i fenomeni celesti, cioè le stelle che si muovono con un moto circolare, e quelli terrestri, cioè gli elementi e il loro moto locale. Ora, con "La generazione" e ""La meteorologia", il discorso tocca il mutamento reciproco degli elementi, così come i fenomeni che si generano nelle parti più elevate: le stelle cadenti, le comete, le piogge, le nevi ecc. E così, la scienza della natura raggiunge, secondo san Tommaso, la sua perfezione, perché «la completezza della scienza esige che non ci si fermi in ciò che è comune, ma si proceda fino alle specie». Testo latino dell'Edizione Leonina. Traduzione di Giuseppe Barzaghi O. P. Revisione di Roberto Coggi O. P. A livello mondiale è la prima edizione che accanto al testo originale latino riproduce una traduzione in lingua moderna. Titoli originali delle due opere: 1) Sententia super libros De Generatione et Corruptione; 2) Sententia super Meteora. Introduzioni di Davide Ventura e Claudio Antonio Testi.
Le Vitae Fratum, scritte intorno al 1260 da fra Geraldo di Frachet, vogliono imitare le famose Vitae Patrum, cioè i racconti edificanti dei primi monaci, i cosiddetti padri del deserto, il più famoso dei quali fu sant'Antonio Abate. Le Vitae Fratum, infatti, raccolgono più di 400 episodi edificanti, storici e no, relativi alla vita conventuale e civile dell'epoca, raccontati dagli stessi protagonisti: i Frati domenicani del XIII secolo. La maggior parte di questi racconti sono molto utili a conoscere la vita di san Domenico, sant'Alberto Magno e san Tommaso d'Aquino. Introduzione, Traduzione e Note di Pietro Lippini.
Il testo propone un confronto tra l'antropologia di Jacques Maritain e quella di Martin Heidegger, entrambe conseguenza della loro ontologia: il primo all'origine del tutto pone l'Ipsum esse per se subisistens della metafisica tomista, il secondo il Sein, un principio primo costituito dal Nicht (Nulla); esse perfettamente intelligibile per l'uno (realismo critico), physis che appare nella non-latenza per l'altro (fenomenologia ontologico- fattuale). Così, là dove Maritain definisce la creatura umana come una sostanza individua di natura razionale, Heidegger concepisce l'uomo come luogotenente del Nulla e pastore dell'Essere. Mentre il filosofo francese elabora un umanesimo teocentrico fondato sulla nozione di persona (personalismo tomista), il pensatore tedesco formula una dottrina antropocentrica basata sul concetto di esistenza (analitica esistenziale). Ma l'abbandono dei concetti metafisici di sussistenza e di suppositum porta alla nozione heideggeriana di uomo auto-fondato, ignaro del significato ultimo dell'esistenza e in preda all'angoscia. Da qui appare evidente l'opportunità di riproporre l'Umanesimo integrale di Maritain, il quale, giustificando ontologicamente il valore di ogni persona, è in grado di fornire risposte a quesiti di natura etica e sociale, in un mondo sempre più in balia dell'assurdo.
Indagine scientifica, con recenti studi medici e farmacologici, sulla pillola a base di estrogeni e progesterone, la pillola del giorno dopo" e la RU486. " La classica pillola a base di estrogeni e progesterone, la pillola del giorno dopo", cioe il Norlevo e la pillola RU486 sono dei potenti prodotti chimici. Quali sono i loro meccanismi di azione? Quali i loro difetti sulla salute della donna? Sono prodotti contraccettivi o anche abortivi? Perche proporre la sperimentazione in Italia di prodotti di cui gia si conoscono gli effetti nocivi e letali verificatisi negli Stati Uniti, in Francia e in Canada? L'indagine e condotta con criteri scientifici, citando ampiamente i piu recenti studi medici e farmacologici e alla fine un capitolo tratta brevemente dei problemi etici ed educativi. Lo sforzo degli autori e stato quello di mettere in luce tutti questi aspetti con un linguaggio chiaro e comprensibile anche ai non esperti. "
Il 'De praescriptione haereticorum' è un'opera che affronta un problema cruciale della vita ecclesiale: la nascita e lo sviluppo delle eresie.
La sterilità umana sta aumentando in modo significativo. Ed è per molte coppie causa di profonda sofferenza e crisi. Queste pagine illustrano le possibili soluzioni: dalla Naprotecnologia, al “Metodo Billings” e alla fecondazione in vitro. Di quest’ultima sono riportate le statistiche in termini di successo e insuccesso, di complicanze materne e neonatali.
Grande rilievo è dato ai risvolti antropologici ed etici della fecondazione in vitro e dei suoi accessori.
Questo piccolo libro tratta, in modo conciso ma efficace, delle cose ultime e definitive" degli esseri umani: la morte, il Giudizio Universale, il Paradiso, il Purgatorio, l'Inferno e il ritorno di Cristo alla fine dei tempi. " Si possono affrontare, con parole semplici e facili da capire per tutti, alcune delle verita piu profonde e complesse? Con questo libro don Novello Pederzini si propone appunto questo obbiettivo: trattare con chiarezza ed efficacia delle questioni ultime" (la morte e l'aldila) ed offrire un quadro completo di queste "realta" che spesso turbano il nostro animo proprio perche ne abbiamo una conoscenza molto parziale. "
In una caverna presso Melicuccà di Seminara (RC) gocciola dal soffitto un'acqua ritenuta miracolosa. La grotta fu nel Medioevo sede di un monastero rupestre fondato da sant'Elia lo Speleota. Questo monaco, anzi padre di monaci e taumaturgo (T ca. 960) appartenne alla grecità calabrese, fiorente quando quella regione era parte integrante dell'Impero Romano d'Oriente ed era stata linguisticamente, culturalmente e religiosamente ellenizzata. In quel periodo fu anche sede di un monachesimo pienamente inserito per spiritualità, liturgia e organizzazione nell'ecumene "bizantina". Di questo monachesimo italo-greco restano oggi a malapena dei ruderi, ma in compenso molte sono le testimonianze agiografiche, in notevole parte raccolte nell'archimandritato del Salvatore, fondato in età normanna sulla penisola del faro (in glossa phari) del porto di Messina. Un codice qui scritto nel 1308 è l'unico a riportarci la Vita dello Speleota e una raccolta dei miracoli avvenuti alla sua tomba, scritte in greco prima della fine del X secolo da un monaco del suo monastero. Tale testo viene qui pubblicato in edizione critica con traduzione italiana e un commento storico.