L’itinerario, costituito dalle quattro conferenze tenute da Mons. Ravasi nel corso della Quaresima 2002, è guidato dalla tematica dell’amore, una categoria che si rivela assai complessa ed estremamente ricca di possibilità, di sfumature e di sviluppi secondo temi diversissimi tra loro. Il percorso di riflessione sull’amore di Dio, l’amore dell’uomo e l’amore tra gli uomini, attraverso cui egli accompagna il lettore, non vuole essere soltanto esegetico, ma anche di taglio teologico.
Sommario. 1. «Amerai il Signore tuo Dio… amerai il tuo prossimo come te stesso». 2. «Se in mezzo a te c’è qualche fratello bisognoso, non indurire il cuore e non chiudere la mano». 3. «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi». 4. «La moltitudine dei credenti aveva un cuore solo e un’anima sola». Piste di approfondimento. Bibliografia.
Note sull'autore
Mons. Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, è Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e membro della Pontificia Commissione Biblica. Noto esegeta, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, è autore di un saggio su Giobbe (Borla) e di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, tre voll., EDB 1983; Il Cantico dei cantici, EDB 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche tenute da Gianfranco Ravasi al Centro culturale S. Fedele di Milano (quaranta titoli, sull’Antico e Nuovo Testamento).
Descrizione dell'opera
L’amore costituisce il primo comandamento dell’essere cristiani, ma poter amare in pienezza è tanto desiderato quanto difficile. Saper amare è infatti il frutto di un cammino di maturazione lungo tutta la vita e l’esperienza quotidiana insegna che ben difficilmente si diviene capaci di amare senza un adeguato cammino di crescita.
L’autore propone un itinerario già sperimentato fruttuosamente in più contesti, che vuole essere strumento utile per un laboratorio di crescita personale e comunitaria nella capacità di amare, di incarnare il dono della carità nella persona e nel gruppo. Il percorso è suddiviso in cinque tappe, a ciascuna delle quali viene riservato un fascicolo autonomo: 1. Chiamati; 2. Le relazioni; 3. Gli alleati; 4. I freni; 5. La crescita.
Ogni tappa è costituita da un’introduzione, vari esercizi da fare personalmente e in gruppo, un apporto di chiarificazione teorica. Il lavoro è orientato a coinvolgere non solo il livello del capire e del fare, ma piuttosto del sentire e dell’essere. Il primo tratto del percorso è dedicato all’identità di sé, alla maturità e immaturità della persona.
Sommario
Prefazione. Introduzione: la chiamata ad amare, una necessità e un problema. 1. L’identità di sé e l’apprendistato dell’amore. 2. La mia maturità e immaturità. 3. Il territorio personale e l’identità di sé.
Note sull'autore
Giuseppe Sovernigo, psicologo e psicoterapeuta, ha approfondito in particolare lo studio delle acquisizioni psicologiche nei settori liturgico, pastorale, educativo e vocazionale. Docente di psicologia e celebrazione liturgica presso l’Istituto di liturgia pastorale S. Giustina di Padova, di psicologia e azione pastorale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, sezione di Padova, e altri istituti teologici, è collaboratore di varie riviste e autore di varie pubblicazioni, tra cui ricordiamo: Progetto di vita (1980), Eccomi, manda me (21985), Rito e persona. Simbolismo e celebrazione liturgica: aspetti psicologici (1998), e, per i tipi delle EDB: Vivere la carità (32003), Religione e persona (42003), Poter amare (32003), Senso di colpa, peccato e confessione (22001), Educare alla fede (32002), L’umano in confessione (2003).
Carcere, convivenza e solidarietà prima e dopo, dentro, fuori e oltre le sbarre: sono questi i luoghi esistenziali, spaziali e temporali che interpellano le istituzioni e sollecitano le comunità e il volontariato a promuovere percorsi di prevenzione, riscatto sociale e "liberazione della pena".
Prosegue la raccolta sistematica dei principali documenti del papa e dei dicasteri vaticani nel testo ufficiale con versione italiana a fronte. Il 2000 è l’anno del Grande Giubileo: nonostante i molteplici impegni collegati alle celebrazioni, gli interventi sono stati numerosi: ne vengono riportati circa settanta. Fra tutti vogliamo segnalare: la Institutio generalis Missalis Romani per la terza edizione tipica del Messale, la documentazione relativa al Segreto di Fatima, la Nota sull’espressione «Chiese sorelle», la Dichiarazione Dominus Iesus, il documento del Pontificio consiglio per la famiglia «Famiglia, matrimonio e “unioni di fatto”», l’Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione, la Nuova legge fondamentale dello Stato Città del Vaticano, la Notificazione della Congregazione per la dottrina della fede su alcune pubblicazioni del prof. R. Messner. Numerosi sono stati inoltre i messaggi di Giovanni Paolo II.
La parola alchimia rimanda alla trasformazione di un metallo vile in oro. La metafora ben si adatta alla persona: essa nasconde dentro di sé enormi potenzialità, che molto spesso nella vita rimangono oscurate. La perla è nascosta nel fango, ma tuttavia può ritrovare la sua purezza e il suo splendore. L’affermazione di fondo da cui l’autrice parte è che la relazione si trova al centro della vita personale ed è responsabile della salute della persona. Anche il concetto di patologia psicologica viene ricondotto alla categoria della relazione: la causa di ogni malattia è una relazione bloccata e investe la persona nella sua interezza. L’esempio più significativo, proprio perché riguarda un aspetto fondamentale della vita umana, è la patologia sessuale. L’energia sessuale è l’energia di base, autonoma e priva di condizionamenti, ma si può esprimere in modo positivo solo all’interno di una sana relazione di amore. È l’amore che dona senso alla vita della persona e che le permette di sviluppare un sano rapporto con il proprio corpo, con la propria identità e, di conseguenza, con gli altri.
Tutta la vita è dunque un continuo processo di guarigione. E l’uomo rimonta dal male non da solo, ma con l’aiuto di Dio che lo sostiene nel suo impegno, lo rende consapevole dei propri talenti e della necessità di accudirli. È il Tu di Dio che dà alla persona la forza di relazionarsi e di guarire, attraverso la dimensione spirituale dell’amore.
Sommario
Introduzione. 1. La persona vive dentro giuste relazioni. 2. La salute della persona dipende dalla qualità delle sue relazioni. 3. La relazione d’amore. 4. Individualità e individuazione. 5. La relazione. 6. La parola vera. 7. La patologia. 8. Malattia e relazione. 9. Il bisogno del perdono. 10. La sessualità e l’amore. 11. La spiritualità biologica. 12. La sintesi suprema.
Note sull'autrice
Gioia Viola è nata a Trieste e risiede a Roma; è laureata in psicologia e ha conseguito il magistero in scienze religiose all’Università Gregoriana. Collabora alla Rivista di Teologia Morale con studi di ordine psicologico e morale; ha steso due voci del Dizionario di Teologia della pace (EDB 1997); ha inoltre pubblicato Il divino e l’inconscio, Italia Solidale Editrice 1998, e il romanzo Mamma tuttavia, Argo Editore 2000. È tra i soci fondatori dell’Associazione di Volontariato per lo sviluppo di Vita e Missione, sorta a Roma nel 1995.
Il poster intende offrire uno sguardo panoramico sul variegato mondo cristiano e fornire una prima informazione sulle numerose Chiese o confessioni presenti sul pianeta. In alto è posto il planisfero terrestre, in cui sono individuabili aree di colore diverso, che evidenziano la presenza in quei territori di una o più Chiese cristiane. Il sussidio va letto e interpretato in chiave ecumenica: ai lati del planisfero campeggiano le due brevi spiegazioni delle espressioni «ecumenismo» e «Consiglio ecumenico delle Chiese». Nella parte bassa sono descritte le principali caratteristiche delle più importanti Chiese e confessioni cristiane del mondo, con particolare attenzione al contesto italiano (adeguato spazio è stato riservato anche alla Chiesa valdese). La definizione «Altre comunità» raccoglie alcuni movimenti – come le Chiese avventiste, i Testimoni di Geova e i Mormoni – che si ispirano al cristianesimo.
Il retro del poster offre inoltre alcuni itinerari sul tema, suggeriti da p. Rinaldo Paganelli.
Note sull’autore
Sergio Bocchini (1949), sposato, due figli, abita a Torino. Ha conseguito il dottorato in teologia con una tesi sulla religiosità popolare buddhista. Insegna da molti anni nel Liceo scientifico “A. Gramsci” di Ivrea (TO) e tiene corsi di Storia delle religioni all’Università popolare eporediese. Ha pubblicato studi su riviste specializzate e ha curato, in passato, il settore «Didattica delle religioni» per la rivista Religione e scuola. Tra i suoi libri, ricordiamo: Frammenti di speranza: detti, racconti e parabole delle religioni, Padova 1997; volumetti divulgativi e didattici: Tra oroscopi e magia; Processo alla religione; Una religione vale l’altra?; Confronto con il buddhismo (tutti presso Elle Di Ci). Graditi ad alunni e insegnanti i due recenti sussidi 60 e 90 Schede per l’insegnamento della religione nella scuola superiore, biennio e triennio (EDB, Bologna 1999), ai quali hanno fatto seguito 20 e 30 Nuove schede tematiche per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore, biennio e triennio (EDB, Bologna 2001); Religione e religioni. Biennio (EDB, Bologna 2002), Religione e religioni. Triennio (EDB, Bologna 2003).
Il poster offre uno sguardo d’insieme sulle religioni, un ‘colpo d’occhio’ sul variegato e complesso mondo del fenomeno religioso, così come si manifesta ai nostri giorni. Tratteggia con essenzialità le principali religioni presenti sul pianeta: cristianesimo, ebraismo, islam, induismo, giainismo, zoroastrismo-parsismo, sikhismo, shintoismo, buddhismo, religioni cinesi, religioni etniche, religione baha’i. Di ogni religione presenta sinteticamente il contesto storico e culturale in cui è nata, l’eventuale fondatore, il libro o i libri sacri, gli aspetti fondamentali della dottrina e delle norme etiche a cui si ispira. Un planisfero consente di cogliere immediatamente, grazie all’utilizzo del colore, la distribuzione dei vari credo sulla superficie del pianeta.
Il retro del poster offre inoltre alcuni itinerari sul tema, suggeriti da p. Rinaldo Paganelli.
Note sull’autore
Sergio Bocchini (1949), sposato, due figli, abita a Torino. Ha conseguito il dottorato in teologia con una tesi sulla religiosità popolare buddhista. Insegna da molti anni nel Liceo scientifico “A. Gramsci” di Ivrea (TO) e tiene corsi di Storia delle religioni all’Università popolare eporediese. Ha pubblicato studi su riviste specializzate e ha curato, in passato, il settore «Didattica delle religioni» per la rivista Religione e scuola. Tra i suoi libri, ricordiamo: Frammenti di speranza: detti, racconti e parabole delle religioni, Padova 1997; volumetti divulgativi e didattici: Tra oroscopi e magia; Processo alla religione; Una religione vale l’altra?; Confronto con il buddhismo (tutti presso Elle Di Ci). Graditi ad alunni e insegnanti i due recenti sussidi 60 e 90 Schede per l’insegnamento della religione nella scuola superiore, biennio e triennio (EDB, Bologna 1999), ai quali hanno fatto seguito 20 e 30 Nuove schede tematiche per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore, biennio e triennio (EDB, Bologna 2001); Religione e religioni. Biennio (EDB, Bologna 2002), Religione e religioni. Triennio (EDB, Bologna 2003).
La Lettera cattolica posta sotto il nome di Giacomo ha una storia travagliata a partire dalla sua recezione nel canone delle scritture cristiane. Il primo scrittore che la menziona come testo sacro è Origene, ma agli inizi del IV secolo Eusebio di Cesarea la ritiene ancora «non autentica». Solo nel sinodo romano del 382 e nei sinodi africani di Ippona (393) e Cartagine (397) è riconosciuta come scritto canonico. Lutero ne contesta l’origine apostolica e il concilio di Trento ne ribadisce la piena canonicità. Passate in secondo piano le discussioni circa il rapporto tra Paolo e Giacomo sul tema della relazione fede-opere, in epoca recente la Lettera di Giacomo resta comunque al centro di un vivace dibattito che riguarda non solo la sua origine storica (autore, destinatari, occasione, scopo…), ma soprattutto il suo genere letterario, la struttura del testo e il suo messaggio teologico.
Il piccolo testo di Giacomo costituisce un vero laboratorio per l’ermeneutica biblica e lo sviluppo del pensiero cristiano. Documentando la fecondità del radicamento dell’esperienza cristiana nella tradizione biblica e giudaica del I secolo, può essere da stimolo al dialogo ebraico-cristiano anche nel tempo attuale. L’innesto del discorso di Giacomo nell’ambiente culturale greco-romano sollecita inoltre a promuovere anche nel nostro tempo un progetto etico sulla base dei valori umani condivisi.
L’introduzione e il commento forniti dall’autore si offrono come un significativo contributo allo studio di questa piccola perla del Nuovo Testamento.
Sommario. Introduzione. 1. «Siate perseveranti nelle prove» (Gc 1,1-18). 2. «Ascoltate e attuate la parola» (Gc 1,19-27). 3. Compite la ‘legge regale’ (Gc 2,1-13). 4. «La fede senza le opere è morta» (Gc 2,14-26). 5. «La lingua infiamma la ruota dell’esistenza» (Gc 3,1-12). 6. «La sapienza dall’alto è pura» (Gc 3,13-18).
7. «Umiliatevi davanti al Signore» (Gc 4,1-12). 8. «E ora a voi, ricchi!» (Gc 4,13-5,6). 9. «Rinfrancate i vostri cuori» (Gc 5,7-2). Bibliografia.
Note sull’autore
Rinaldo Fabris è presidente dell’Associazione Biblica Italiana e dal 1995 dirige Rivista Biblica, strumento scientifico dell’Associazione. Noto sia come studioso sia come divulgatore, presso le EDB ha pubblicato: Lettera di Giacomo e Prima lettera di Pietro. Commento pastorale e attualizzazione (1980), Attualità della lettera agli Ebrei (1985), La Bibbia nell’epoca moderna e contemporanea (ed.) (1992), La tradizione paolina (1995), Lettera ai Filippesi - Lettera a Filemone. Introduzione, versione, commento (2001).
Il Regno di Dio è un tema centrale della teologia biblica. Le differenti prospettive da cui l’argomento viene affrontato nel volume (nell’Antico Testamento più marcato dalla lettura dei testi, nel Nuovo Testamento piuttosto nel senso della storia della tradizione) confluiscono lì dove entra in scena Gesù di Nazaret: l’unità dei Testamenti può essere fissata nella fede giudaica di Gesù in Dio come re.
Il testo costituisce la quarta uscita di una collana che espone che cosa dicono l’Antico e il Nuovo Testamento sui temi fondamentali della fede. Ogni tema è presentato da due autori: uno per l’Antico e uno per il Nuovo Testamento, che poi, in un dialogo conclusivo, discutono come le idee centrali dell’AT vengono filtrate, assunte o modificate nel NT. Il lettore può così percepire la tensione e l’unità esistente tra i due Testamenti.
Ecco il piano completo dell’opera: 1. C. Dohmen - T. Söding, Il Dio uno; 2. K. Koenen - R. Kühschelm, La fine dei tempi (2001); 3. J. Schreiner - R. Kampling, Il prossimo lo straniero il nemico (2002); 4. G. Vanoni - B. Heininger, Il Regno di Dio (2003); 5. H.-J. Fabry - K. Scholtissek, Il Messia; 6. C. Brüning - K. Kertelge, Il problema del male; 7. G. Fischer- K. Backhaus, Espiazione e riconciliazione (2002); 8. G. Steins - M. Theobald, La creazione; 9. I. Müllner - P. Dschulnigg, Feste ebraiche e feste cristiane; 10. U. Berges - R. Hoppe, Povero e ricco; 11. C. Frevel - O. Wischmeyer, L’uomo; 12. F.-L. Hossfeld - K. Berger, Lo Spirito di Dio; 13. P. Deselaers - C.-P. März, Morte e risurrezione.
Sommario. I. Antico Testamento (G. Vanoni). A. Tema e prospettive. B. Le parole. C. Le parole tematiche nella Bibbia d’Israele. D. Le parole tematiche nella tradizione greca. E. Le parole concomitanti. II. Nuovo Testamento (B. Heininger). Introduzione. A. Dio come re nell’ambiente del Nuovo Testamento. B. La signoria di Dio nella predicazione di Gesù. C. La ricezione cristiana primitiva: Regno di Dio e Regno di Cristo.
III. Dialogo. Antico Testamento (G. Vanoni). Nuovo Testamento (B. Heininger). Bibliografia.
Note sugli autori
Gottfried Vanoni svd (1948), dottore in teologia, è docente di Antico Testamento alla Scuola Superiore di Teologia St. Gabriel a Mödling.
Bernhard Heininger (1958), dottore in teologia, è docente di esegesi del Nuovo Testamento all’Università di Würzburg.
Tutto l’itinerario speculativo di Hegel è contraddistinto da un confronto serrato con le nozioni chiave della filosofia di Spinoza e, in particolare, da un ripensamento del suo concetto di sostanza. È tuttavia nella Scienza della Logica che avviene ‘la resa dei conti’ finale. Il confronto con la sostanza spinoziana non ha qui valore episodico o marginale, ma incarna la questione teoretica che è al cuore dell’opera: il rapporto tra il finito e l’infinito, tra l’individuale e l’assoluto. Il volume esamina questo punto cruciale, ponendo l’accento sull’operazione hegeliana di riabilitazione dell’individuale, del finito e, in genere, delle differenze, in una prospettiva che si discosta dalle tradizionali interpretazioni storiografiche del tema.
Note sull'autrice
Francesca Michelini ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia presso l’Università degli Studi di Genova nel 2001. Ha svolto attività di ricerca alla Ludwig-Maximilians-Universität di München e al Centro per le Scienze religiose di Trento (ITC-isr). Si è occupata, in particolare, di soggettività e nichilismo nella filosofia classica tedesca. Attualmente è titolare di un assegno di ricerca presso il Centro per le Scienze Religiose di Trento, con un progetto riguardante il dibattito sul materialismo nella seconda metà dell’Ottocento.
Il motto della vita benedettina ora et labora evidenza l’importanza dell’equilibrio tra attività e preghiera. La Regola di Benedetto utilizza tre parole-chiave nel trattare la problematica: vocazione, ovvero l’essere chiamati a ‘fare’; ministerialità, ovvero il prendersi cura di ciò che è stato dato; obbedienza nel servirsi reciprocamente. Il volume sviluppa questi temi, applicandoli all’esperienza di lavoro nel mondo moderno, nello sforzo di testimoniare come ancora oggi il lavoro ci faccia collaboratori di Dio nel portare a compimento l’intera creazione.
Note sull'autore
Il motto della vita benedettina ora et labora evidenza l’importanza dell’equilibrio tra attività e preghiera. La Regola di Benedetto utilizza tre parole-chiave nel trattare la problematica: vocazione, ovvero l’essere chiamati a ‘fare’; ministerialità, ovvero il prendersi cura di ciò che è stato dato; obbedienza nel servirsi reciprocamente. Il volume sviluppa questi temi, applicandoli all’esperienza di lavoro nel mondo moderno, nello sforzo di testimoniare come ancora oggi il lavoro ci faccia collaboratori di Dio nel portare a compimento l’intera creazione.
Il volume ha l’intento di scoprire il volto di Anna, la madre di Maria. Su di lei la Bibbia tace e l’autrice, invece di seguire i sentieri della riflessione pia e gratuita, focalizza la ricerca sul dato originario fondamentale: Anna è madre per eccellenza, per capire Anna bisogna «scoprire il volto della Madre». Costruisce quindi in modo biblicamente ineccepibile un profilo teologico sulla base dell’Antico Testamento. Rintraccia con grande sapienza i tratti dell’“eterno femminino” presenti nelle Scritture, distinguendo di volta in volta l’alone ideale delle grandi figure, quali Ester, Giuditta, Debora, dalle donne comuni della Bibbia, non meno interessanti ai fini della ricostruzione di un volto femminile biblico. Le une e le altre, le grandi figure e quelle anonime, sono oggetto di un’attenta disamina dalla quale l’autrice ricava quadri a soggetto femminile capaci di sorprendere.
Il suo procedimento è sempre vigile, non indulge in debolezze devozionali o intimistiche e la sua frequentazione di testi specialistici sulla materia è evidente. Ciò nondimeno le riflessioni si nutrono di una grande passione anzitutto per il popolo ebraico, da cui vengono Anna, Maria e Gesù, e poi per la spiritualità della sua congregazione religiosa.
L’opera nasce dall’esigenza specifica dell’Istituto delle «Figlie di sant’Anna» di delineare in modo rinnovato i tratti della propria spiritualità. Ma si nutre dei lunghi soggiorni e delle profonde impressioni di Sefforis, Haifa e Nazaret ove l’autrice volle tornare, «attratta da inesplicabile nostalgia», per immergersi nella luce della parola di Dio.
Sommario
Presentazione. Un lungo desiderio. Premessa: il volto che cerchiamo. 1. Da Sara a Edna. 2. Da Rebecca a Miriam. 3. Piccole grandi storie di donne. 4. Donne sacrificate e donne sagge. 5. La moabita antenata. 6. Le donne di Davide I. 7. Le donne di Davide II. 8. Giuditta, onore del popolo. 9. Ester: fiaba tragedia profezia. 10. Susanna la casta. 11. Una madre coraggio. 12. Le donne e la donna negli scritti sapienziali. Conclusione.
Note sull'autrice
Natalina (Annettina) Sotgia (Sorgono - NU, 1912-2000), suora delle Figlie di s. Anna, laureata in lettere all’Università Cattolica, insegnò e tenne la presidenza nelle scuole medie dell’Istituto a Cercola (NA) e a Matera. Dal 1966 al 1978 fu vicaria generale, e nel periodo 1979-89 diresse in Israele le comunità di Haifa e Nazaret. Visse intensamente il decennio in Israele e vi maturò una sintonia sempre più profonda con il popolo ebraico: contatti significativi con persone e istituzioni, affetto al paese e servizio ai poveri (in grandissima maggioranza arabi). Rientrata in Italia nel 1989 lavorò nel Centro studi e nell’Archivio storico della congregazione; molto apprezzato fu il suo contributo nel gruppo romano dell’Amicizia ebraico-cristiana dove il ricordo di lei è ancora vivo. Annie Cagiati espresse nel libro Settanta domande sull’ebraismo la propria gratitudine a sr. Natalina che collaborò alla revisione del testo. È morta il 21 luglio del 2000 a Roma dopo aver vissuto gli ultimi due anni nella sofferenza di una grave malattia.