La pratica del digiuno e le scelte alimentari rivestono un'importanza fondamentale per la storia del movimento monastico nella tarda antichità, nonostante la carenza delle fonti materiali e il fatto che cibo e bevande possiedono un significato simbolico non univoco, bensì continuamente rimodulato, anche all'interno di uno stesso contesto culturale e religioso. In merito alla pratica ascetica del digiuno l'autore prende in esame due esempi. Il primo riguarda Paolo il Semplice, che per essere accolto come monaco da Antonio viene sottoposto a diverse prove, in cui il cibo e l'acqua svolgono un ruolo centrale. Il secondo è un passo delle Confessioni in cui Agostino afferma di lottare "ogni giorno contro la concupiscenza del cibo e della bevanda" perché, a differenza dei "piaceri venerei", la gola è più difficile da tenere a freno. Dai due casi emerge che la sfida più importante degli asceti non consisteva nel reprimere il desiderio sessuale, come invece sostiene lo storico Peter Brown, ma nel controllare la fame e la sete. La categoria moderna di sessualità, dunque, sarebbe poco adatta per comprendere il fenomeno tardoantico dell'ascetismo.
Le banche, che nella loro architettura somigliano a templi o chiese, sono le custodi di una divinità visibile - il denaro - e celebrano l'insolita religiosità del capitalismo. Ciò rende evidenti le profonde radici teologiche e religiose del nostro rapporto con i soldi, i debiti e le tasse in un mondo in cui la monetizzazione ha ormai raggiunto ogni campo della vita.Gli autori analizzano un romanzo popolare tedesco dei primi del Cinquecento considerandolo una prefigurazione fantastica dell'Euro: un uomo è dotato di una borsa magica che si riempie continuamente di denaro; egli non deve preoccuparsi della provenienza dei soldi; se lo facesse rientrerebbe nella schiera dei perdenti e dovrebbe lavorare. Eppure, troppa fortuna gli arrecherà solo infelicità e alla fine prenderà la decisione di ritirarsi in un convento. Sempre nei primi decenni del Cinquecento, l'umanista spagnolo Juan Luis Vives compone il primo trattato europeo sulla politica sociale, in cui espone l'idea che le istituzioni, e non solo le strutture assistenziali della Chiesa, debbano occuparsi dei poveri. Alla moltiplicazione miracolosa del denaro da spendere (metafora del capitalismo) e alla ridefinizione dei compiti dello Stato con le argomentazioni dell'amore cristiano verso il prossimo (metafora dello Stato sociale) si aggiungerà un terzo elemento: la «generosità obbligatoria» dei cittadini disposta dallo Stato moderno attraverso l'ampliamento dell'obbligo fiscale generale.
Sin dall'inizio l'idea olimpica fu un'idea politica in grado di coniugare l'enorme capacità dello sport di agire come «parafulmine sociale» - quindi come elemento di distensione e di identificazione collettiva - e di misurare la stima di una nazione e della sua economia nel contesto internazionale.Coubertin mutuò dall'antica religione olimpica soltanto il rituale che gli serviva, e non le divinità: il luogo dei giochi doveva diventare un territorio sacro; l'entrata degli atleti una processione; il comitato olimpico un collegio di sacerdoti; il giuramento un rito di purificazione; le onoranze ai vincitori un omaggio delle nazioni. Una moderna religione in cui l'uomo celebra, invoca, sacrifica e premia se stesso. In tanti discorsi solenni - osserva Moltmann in questo breve saggio scritto dopo le Olimpiadi di Seul, alla fine degli anni Ottanta - si coglie facilmente la regia dei giochi «e si ha quasi l'ironica impressione che l'autore fantasma sia stato Ludwig Feuerbach e che il copione lo abbia scritto Karl Marx, perché è vero che questa moderna religione olimpica è un'immagine del desiderio, una fabbrica di sogni e oppio per il popolo».
È un sussidio pensato, progettato e sviluppato per un primo studio storico-fenomenologico delle religioni, organizzato in un fascicolo di 96 pagine e un DVD.
A partire dal bisogno religioso e passando attraverso uno sguardo alle religioni dell'antichità, prende in esame le religioni orientali e i tre monoteismi, soffermandosi sull'esperienza cristiana. Chiude infine sul tema del dialogo, particolarmente importante per l'oggi.
L'utilizzo del DVD – predisposto per Windows e Mac – è semplice e immediato, e non richiede abilità particolari.
La necessità di superare ogni sterile contrapposizione o estrinseca giustapposizione tra doni gerarchici e carismatici è richiesta dalla stessa economia della salvezza, che comprende la relazione intrinseca tra le missioni del Verbo incarnato e dello Spirito Santo.
Prima conferenza:
Sabato 22 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro arido?
Seconda conferenza:
Sabato 29 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro nel deserto?
Terza conferenza:
Sabato 5 aprile 2003 - La prima lettera ai Tessalonicesi: un testo arduo?
Quarta conferenza:
Sabato 12 aprile 2003 - La seconda lettera ai Tessalonicesi: un testo oscuro?
In sette capitoli, viene presentato il cammino che una parrocchia può attuare per progettare e sperimentare un percorso di rinnovamento dell'Iniziazione cristiana, tenendo conto dei "criteri comuni" emersi dai documenti della Chiesa e dalle sperimentazioni in atto in Italia negli ultimi anni. Il primo capitolo presenta alcuni aspetti dell'Iniziazione cristiana inerenti la missionarietà della Chiesa; il secondo ciò che una parrocchia può attuare per ridiventare "grembo" della fede; il terzo tratta del coinvolgimento delle famiglie; il quarto del protagonismo dei ragazzi nel cammino iniziatico; il quinto della formazione alla globalità della vita cristiana; il sesto della centralità della domenica e dell'Eucaristia; il settimo, infine, apre a tre condizioni essenziali perché il percorso progettuale giunga a compimento. Il volume fornisce agli operatori pastorali - direttori degli Uffici catechistici diocesani, parroci e animatori dei gruppi catechisti - un vivace sussidio, sicuro nei contenuti e facilmente traducibile nella prassi.
L'itinerario è pensato per accompagnare gli operatori pastorali nella riscoperta della prospettiva catechetica del linguaggio liturgico. Presenta dieci laboratori attraverso i quali approfondire il valore pedagogico ed educativo della dinamica liturgica. I laboratori sono divisi in tre tappe: un laboratorio introduttivo; il Battesimo (2 laboratori); la Confermazione (2 laboratori); l'Eucaristia (5 laboratori).
Uno dei maggiori studiosi italiani del Nuovo Testamento indaga l'origine del termine "vangelo" - usato lungamente prima di indicare gli scritti di Matteo, Marco, Luca e Giovanni - e il suo uso come genere letterario. L'esplorazione presenta inoltre le metodologie messe in opera dalla scienza esegetica per esaminare la composizione letteraria, l'ambientazione culturale ed ecclesiale, e la prospettiva teologica dei Vangeli. Lo studio si completa con l'analisi della redazione dei singoli testi evangelici e con un bilancio conclusivo attraverso il confronto storico, letterario e teologico.
Del libro dei Proverbi il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme; il testo ebraico; la versione interlineare in lingua italiana.In aggiunta alla ricchezza della Bibbia di Gerusalemme e al testo in lingua originale, grazie alla versione interlineare lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente la lingua antica di coglierne le specificità e il ritmo, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. Il testo è adatta anche a un pubblico laico.
Le grandi domande, i grandi temi e un dizionario di oltre 300 voci per capire la Bibbia, accompagnati da uno dei maggiori esperti dell'École biblique di Gerusalemme.