P. Schillebeeckx compie novant'anni. Francesco Strazzari, che una decina di anni fa aveva già permesso al pubblico italiano d'incontrarlo nel libro-intervista Sono un teologo felice, torna a fargli visita nella sua stanza di Ber en Dal, dove, pur nella fatica dell'età e della malattia, egli prosegue operoso i suoi studi: "Non so se farò in tempo a finire il libro sui sacramenti... I sacramenti sono la festa di Dio e dell'uomo, e il loro fascino è un canto che sempre si espande". Ne scaturiscono appassionate confessioni di un uomo che ha fatto della sua vita una continua ricerca di Dio: "Alla mia età, dopo una lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l'ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza". Il suo amore per la Chiesa, che mai pensò di lasciare, e le sue preoccupazioni per le sorti dell'umanità, spesso lontana da Dio, vedono la missione della prima strettamente legata alle vicende della seconda: "La Chiesa deve entrare nel mondo, non per conformarsi - guai! -, ma per essere profetica e critica... Cosa dire a coloro che hanno lasciato la Chiesa? Sono purtroppo tanti. Il loro esodo provocherà forse una specie di purificazione e porterà la Chiesa a riflettere, a proporre l'essenziale, a parlare più di Dio che di se stessa, a sentirsi più viandante che trionfante".
Quante volte si è sentito ripetere: «La morte è una sconfitta. Se Dio c’è, è una sconfitta anche per lui». Dialogare con l’uomo di oggi partendo dal suo dolore significa confrontarsi con le contraddizioni che nascono da una vita imbellettata e non vera, della quale fa parte anche un’idea ambigua della religione.
Il dolore non è solo il risultato di una malattia, di una tragedia, di una solitudine; è nostalgia di una visione diversa della vita, è domanda di una vita nuova che può essere comunicata attraverso la compagnia nella prova e la compassione nella sofferenza, più che con una lezione di teologia.
Il «giardino di Dio» è lo spazio in cui si snoda un'intensa storia nuziale. È il luogo della gioia della creazione, dell'intimità, della ribellione, della ricerca innamorata. Ed è il luogo in cui si consuma l'amore sponsale di Cristo, che plasma la Chiesa sposa. L'autore, attraverso un dialogo confidenziale, accompagna gli sposi a passeggiare nel giardino con Dio, perché possano rivivere i momenti fondamentali della propria storia e riconoscere i passi dell'Amore che ogni giorno li rende partecipi di una nuova creazione.
La vicenda personale di Maria di Nazaret viene collocata nella prospettiva delle concrete relazioni umane da lei vissute e nell'intreccio tra le dinamiche materne e quelle del discepolato. La riflessione sulla sua vicenda spirituale è inoltre legata al tema della misericordia di Dio, sfruttando la vicinanza semantica fra i termini che la Scrittura utilizza per parlare di misericordia e di grembo materno. Il volume commenta in chiave teologico-spirituale i brani che nei Vangeli si occupano di Maria e, in appendice, propone una riflessione sulla Misericordiae vultus e sull'amore misericordioso di Dio che si volge sui piccoli. Vengono affrontati anche temi classici della mariologia, come la verginità o l'immacolata concezione, ma sempre in relazione alle vicende della vita di Maria e della sua maternità così come si possono cogliere dal testo biblico.
Il volume comprende due opere - La teologia mistica della Chiesa d'Oriente e La visione di Dio - che, considerate nel loro complesso, costituiscono una sintesi della teologia ortodossa fra le più illuminanti. Il primo testo, considerato un manifesto programmatico della Chiesa ortodossa nel mondo occidentale, è una esposizione sistematica della teologia come contemplazione di Dio ed espressione dell'Inesprimibile. Lontana dal minimizzare le divergenze dottrinali tra Oriente e Occidente, la penetrante analisi di Lossky mette in risalto gli elementi fondamentali delle posizioni dogmatiche più caratteristiche e le loro implicazioni nella teologia spirituale. Il secondo testo riprende e approfondisce i temi della prima opera e si sofferma sulla visione di Dio, senso e fine di tutta la vita della Chiesa. Qui la ricerca di Lossky mostra come il pensiero ortodosso abbia superato la dualità del corpo e dello spirito per giungere a una nozione esistenziale dell'incontro con il Dio vivente, con l'Inconoscibile che si fa conoscere.
Sommario
Introduzione (E. Lanne). I. La teologia mistica della Chiesa d'Oriente. 1. Introduzione. Teologia e mistica nella tradizione della Chiesa d'Oriente. 2. Le tenebre divine. 3. Dio-Trinità. 4. Le energie increate. 5. L'essere creato. 6. Immagine e somiglianza. 7. L'economia del Figlio. 8. L'economia dello Spirito Santo. 9. I due aspetti della Chiesa. 10. La via dell'unione. 11. La luce divina. 12. Conclusione: il banchetto del Regno. II. La visione di Dio. 1. La tradizione dei Padri e la scolastica. 2. La visione di Dio nel pensiero biblico e nei primi Padri. 3. Alessandria. 4. I Padri cappadoci. 5. I Siro-Palestinesi e san Cirillo d'Alessandria. 6. La visione di Dio nella letteratura ascetica. 7. San Dionigi l'Areopagita e san Massimo il Confessore. 8. San Giovanni Damasceno e la spiritualità bizantina. 9 La sintesi palmita. Indice dei passi biblici. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Vladimir Lossky (1903-1958) è stato uno dei principali testimoni dell'incontro tra Occidente e Ortodossia che il nostro secolo abbia conosciuto. Figlio del grande filosofo russo Nicolas Lossky, dopo l'espulsione dal suo Paese si trasferì nel 1924 a Parigi dove divenne discepolo di Étienne Gilson e un buon conoscitore del Medioevo occidentale e del pensiero occidentale in genere. In questo contesto nasce e si sviluppa lo studio sugli scritti di Maestro Eckhart che egli porterà avanti per tutta la vita. Fu tra i fondatori della rivista Dieu Vivant e addetto al Centre National de la Recherche Scientifique. Nel 1945 iniziò l'insegnamento di Teologia dogmatica all'Institut Saint-Denis, di cui fu decano, e poi ai corsi pastorali organizzati dall'Esarcato del Patriarcato russo in Europa occidentale.