A distanza ormai di quasi sessanta anni dalle pagine dedicate da Schmitt al Nomos della terra, la «grande antitesi della politica mondiale» tra pluriverso e universo, lungi dall'aver trovato soluzione, è divenuta, semmai, di ancor più scottante attualità con il sopraggiungere dell'età globale. Pur con tutti i suoi limiti intrinseci, la teoria schmittiana dei grandi spazi ha l'indubbio merito di porre l'accento sulla necessità di pensare a un pluriverso in grado di contrastare le spinte universalistiche della potenza imperiale di turno, oltre a smascherare il carattere ideologico dell'attuale "umanitarismo". Tuttavia, oltre l'antitesi schmittiana tra universo e pluriverso, se davvero si vuole fugare lo spettro di un Impero universale o quello, altrettanto minaccioso, di una guerra civile mondiale, nell'epoca della globalizzazione universo e pluriverso non sono i termini di un'alternativa, ma vanno pensati insieme. Solo una politica dell'ospitalità può ispirare il pluriverso di una confederazione di grandi spazi, i quali si riconoscono nell'universale con-vivenza che consente a ciascuno di scoprire quell'estraneo che è e quell'ospite che è chiamato a diventare.
Il testo è una cronologia degli eventi politico-istituzionali della storia italiana dal 25 luglio 1943 ai giorni nostri, interpolata con i principali fatti culturali, economici e internazionali. Elaborata in forma diaristica, dedica ai fatti principali brevi commenti d'autore: da Giuliano Amato a Giuseppe Vacca, passando per Pierre Carniti, Francesco Cossiga, Guido Crainz, Ernesto Galli della Loggia, Gianfranco Pasquino, Claudio Petruccioli, Italo Pietra, Paolo Pombeni, Adriano Sofri, Barbara Spinelli e altri, così da offrire al lettore un filo conduttore per l'interpretazione dell'evoluzione storica.