Dalla documentata ricerca su numerose testimonianze classiche e medievali, da Omero a Dante, emerge lo sconcertante ritratto di un altro Enea, traditore della sua città e perciò lasciato partire dai Greci verso il suo glorioso destino. Con tono per nulla accademico, grazie anche alla ricca appendice di testi originali, il lettore è guidato a questa emozionante scoperta.
Questo è il racconto della lunga e drammatica odissea di un soldatino siciliano dopo l'otto settembre 1943. Al momento dell'armistizio e dello sbandamento del Regio Esercito Nunzio Di Francesco presta il servizio militare in Piemonte: è un giovane di diciannove anni con alle spalle l'esperienza di lavoro agricolo nel paesino etneo da cui proviene; si trova improvvisamente a dover compiere scelte, a doversi confrontare con un mondo nuovo e diverso dal suo. La scelta di non collaborare con i tedeschi e con i fascisti di Salò sarà agevolata dalla solidarietà che gli offre la popolazione locale. Nel clima di confronto con il mondo rurale piemontese matura la decisone di raggiungere le formazioni partigiane che si vanno formando sulle montagne circostanti. La militanza nelle Brigate Garibaldi verrà interrotta dopo circa un anno dalla cattura e dalla deportazione a Mauthausen.
Un itinerario dell'animo e della personalità, attraverso pensieri, ricordi, immagini che hanno ispirato la grandezza del Maestro, un percorso un po' discosto dai soliti saggi,teso a coglier quell'umore,e quel malinconico genio che non sempre è stato valutato nella sua interezza. Questa volta è l"autore" che trova giustificazione nei "personaggi", in una ricerca profonda e appassionata del Pirandello uomo, ora staccato dalla sua produzione e reso solo come uomo completo di pulsioni, amori, sofferenze, gioie.
Che cos'è la comunicazione politica? Si identifica tutta e soltanto con la propaganda, o la sua tradizione e il suo statuto appartengono ad un ambito molto più vasto e molto più alto rispetto alla semplice sollecitazione al voto? Se si parla oggi di mediatizzazione della politica, quale storia ci ha accompagnati attraverso il XX secolo, dal giornale murale al manifesto, segnando il percorso tormentato della costruzione della nostra democrazia?
In questo volume, muovendo dall'assunto che l'attività formativa implica sempre una relazione tra teoria e prassi e che qualunque intervento educativo inevitabilmente comporta immersione e contaminazione, l'autore ritiene che il confronto e il dialogo con la differenza rappresentino la chiave di volta per promuovere la conoscenza, per favorire l'accesso ai saperi e per dotare di senso la interazione docente/discente e lo scambio tra i singoli allievi. Il libro vuole ribadire il significato e il valore del confronto e dell'integrazione in una società sempre più complessa e perciò con problemi nuovi, dinanzi ai quali una pedagogia autenticamente democratica non può rimanere in silenzio o indifferente.
"Nemico della patria!", "Ha nelle vene aborrito sangue!", "Su, straniero, ti sbianca la paura!", "Ciel più puro e déi migliori/t'offro in Roma ov'io mi reco", "La nemica del regno già muor!", "Quel selvaggio dalle gonfie labbra"... Sono queste solo alcune delle espressioni che troviamo usate nel melodramma italiano, dal periodo del suo massimo splendore popolare e "artigianale" di inizio Ottocento, fino al crepuscolo di inizio Novecento. Il pregiudizio verso lo straniero esiste da sempre e nella tv di allora, quale era l'opera, veniva trasmesso né più né meno di come viene trasmesso oggi dalla tv del Duemila.
Briganti e soldati, esattori e grassatori, sacerdoti e garibaldini sono i protagonisti di "Ombre nelle campagne", breve saggio in buona parte realizzato avvalendosi dell'ampia documentazione conservata presso l'Archivio di Stato di Torino, relativa ai carteggi tra Ministeri, Comandanti delle Zone Militari e autorità locali negli anni che seguirono l'Unità d'Italia quando si scontrarono, tra sommosse e processioni, il sogno garibaldino e le mire restauratrici borboniche mentre il fenomeno del brigantaggio oscillava, come nelle altre terre del sud, tra il mero banditismo e la coraggiosa resistenza, nel nome di Dio e del Re Borbone, all'unificazione sabauda. Leggendo gli episodi ora tragici, ora quasi comici proposti dall'autore, si evince quel senso di ribellione, sotteso ma pronto a esplodere anche violentemente alla prima occasione, che caratterizzò in quel periodo le popolazioni dell'Italia meridionale.
Il volume presenta i modelli giuridici e psicologici dei processi di devianza criminale, e le risposte del sistema penale, con riferimento ad ambiti specifici della giustizia sia per adulti che per minorenni. Fra i temi trattati: l'ordinamento penitenziario e le professioni "di aiuto" all'interno di esso, le misure alternative al carcere, l'istituto del probation, le prospettive di riabilitazione. Viene evidenziata la necessità di sostanziali ridefinizioni teoriche e di una diversa formazione degli operatori, affinché un nuovo modello di risposta penale possa trovare utile applicazione nel sistema giuridico italiano. In appendice vengono riportate le principali normative sull'ordinamento penitenziario e sul processo penale minorile.
Il libro spazia su molti fronti con una logica interattiva d'analisi e policy: apre finestre inattese su radici lontane, interroga testimoni privilegiati, ricostruisce processi storici poco conosciuti, attinge a disavventure personali in corpore vili. Il risultato di questo "diavolo a quattro" di paragoni, verifiche ed esperienze sulla penuria di libertà amministrativa in Italia intende mettere a fuoco il nostro tallone d'Achille: un vero handicap che risulta oggi insopportabile da un punto di vista economico, sociale e civile. Ed indica la strada di una rigenerazione, che approfondendo le tendenze del nostro tempo all'integrazione, alla federalizzazione, alla democratizzazione ed alla crescita senza sosta del rendimento della P.A., s'ispiri certo alle esperienze più avanzate, ma affondi, in realtà, la sua ragion d'essere nell'ubi consistam più genuino della Penisola.
Il libro racconta la vicenda del Corpo Musicale Civico di Carlentini di pari passo con gli eventi storici degli ultimi cento anni del paese, toccando trasversalmente anche la storia e le leggende di quel luogo tanto caro a Carlo V. Il vasto repertorio che va dalle arie d'opera al sacro, dalla musica popolare alle composizioni di tanti musicisti locali, per quasi un secolo accompagna e scandisce i momenti più importanti della vita sociale di Carlentini, insieme ad una carrellata di nomi, momenti e luoghi di un paese che con la musica ha provato a spezzare il silenzio di due conflitti mondiali.
Il centone virgiliano "Alcesta", opera di incerto autore e, quindi, di dubbia cronologia, ma da collocare probabilmente nel V sec. d.C., ha per argomento uno dei più delicati e toccanti miti del mondo greco-romano: celebra l'amore coniugale che giunge fino alla morte, ed è stato così caro all'animo e alla fantasia degli artisti di ogni tempo da essere espresso nelle principali forme d'arte, dalla letteratura alla musica, dalla scultura alla pittura.