Una storia scritta direttamente dai protagonisti. Sessantuno lettere dal passato di notevole valore storico che assumono anche un rilevante valore sociologico perché non sono molte le testimonianze dirette di coloro che emigravano. In un Paese ad alto tasso di analfabetismo come l'Italia del primo Novecento è quasi un miracolo poter leggere donne siciliane che si raccontano ad una nobildonna di Mineo (Catania) la quale ha favorito l'avventura americana loro e dei loro cari. Donne grazie alle quali il Lettore viene direttamente a scoprire le speranze, le condizioni di vita, di lavoro, di relazione, gli amori e il desiderio di restare o di tornare a casa. Poi assieme agli autori, il lettore prima trova i nomi di alcuni di questi protagonisti nei registri di Ellis Island e in seguito ricerca e ritrova alcuni dei loro discendenti che ricevono così, non senza una grande emozione, queste inattese lettere dal passato.
Questo libro ripercorre la storia della sociologia visuale, area disciplinare complessa e relativamente giovane, che si occupa da alcuni decenni dell'universo delle immagini. Nata negli Stati Uniti, la visual sociology è scienza di osservazione e di analisi con un campo operativo assai vasto, che spazia dalla fotografia al film; il sociologo visuale è colui che prende in esame materiali già esistenti (sociologia sulle immagini) o che si avvale di tecniche di analisi ormai consolidate, per divenire "costruttore" di icone (sociologia con le immagini).
Nel testo vengono descritte in modo esaustivo le tecnologie più avanzate oggi disponibili per la Medicina di Laboratorio, ovvero la diagnostica molecolare allergologica mediante microarray ed i test di attivazione cellulare. Questi strumenti permettono di analizzare in vitro, senza rischi per il paziente, decine di pannelli di allergeni IgE mediati, potendone valutare le cross-reattività. Tra alcuni mesi sarà possibile disporre di altrettanti pannelli per le IgG, fornendo uno strumento completo per una diagnosi specifica sensibile e completa. I concetti generali esposti nel testo relativi a queste nuove tecnologie certamente contribuiranno ad una corretta informazione degli operatori sanitari, che potranno usufruire di nuovi e realmente efficaci strumenti diagnostici, dell'utente, che ne trarrà indubbi benefici in termini di salute e miglioramento della qualità di vita, e del legislatore, che potrebbe desumerne i necessari input per ottimizzare gli aspetti normativi rendendoli più confacenti alle esigenze cliniche.
Si raccolgono in questo volume una serie di ricerche riguardanti alcuni problemi ed alcune tematiche del pensiero italiano della prima metà del Novecento. Abbiamo preferito intercettare le questioni direttamente nell'opera di quei pensatori italiani che se ne fecero carico, che le approfondirono e che, non meritando di esser considerati come meri ripetitori né come inseguitori di mode, seppero proporre interessanti prospettive d'indagine. Si tratta di interpreti che furono in grado di cogliere come pochi il nucleo delle questioni che poneva il loro tempo e tutti furono in grado di interpretare le diverse problematiche in maniera originale, apportando, lo si vedrà nei vari saggi, un decisivo contributo alla chiarificazione delle questioni che affrontano. È un peccato che alcuni di questi pensatori siano perlopiù sconosciuti o trascurati e non soltanto all'estero, ma anche in Italia ed è ancor più grave che la maggior parte delle loro opere eccettuati alcuni degli autori qui proposti siano divenute o stanno per diventare introvabili rarità bibliografiche per soli collezionisti o appassionati estimatori.
Cosa significa "privatizzare" l'acqua? Si tratta di una necessità o di una scelta politica? È davvero un obbligo del diritto comunitario o è uno strumento che i politici locali possono decidere di utilizzare? E a che scopo? Con quali conseguenze per le istituzioni democratiche e il sistema politico ed economico locale? Tra stato e mercato: l'acqua in Italia e in Germania si inserisce nell'attuale dibattito sulle riforme dei servizi idrici con l'analisi comparata di quattro casi, quattro "storie" di privatizzazione dell'acqua, che aiutano a spiegare chi, come e perché adotta quali modelli di regolazione e di "governo attraverso SpA", e cosa ne deriva per la politica locale. Roma, Berlino, Firenze e Potsdam fanno da sfondo per una riflessione sul ruolo della politica, e della scienza politica, in processi dominati dalle scienze giuridiche ed economiche, e sulla necessità di porre i temi del potere e delle istituzioni al centro del dibattito sulle riforme.
Un breve ritratto degli uomini che hanno presieduto la Repubblica da De Nicola a Napolitano con uno sguardo, attraverso il loro discorso d'insediamento, a quelli che sono stati i principi e gli scopi che li hanno mossi.
La moda è un circolo virtuoso, un vortice che va oltre l'apparente connotazione negativa di frivolezza ed edonismo. Lo studio affrontato ricostruisce un'immagine della moda profondamente ancorata alla struttura della società e ai suoi mutamenti. La ricerca delle nuove fogge deve essere letta come un fenomeno sociale, un "biglietto da visita" che consente alla persona di rappresentare il proprio modo di essere. La moda, per secoli, si è imposta alle masse in maniera conflittuale, simbolo di imitazione o metafora di differenziazione dal gruppo sociale predominante: l'abito rispecchia l'identità di chi lo indossa e, attraverso il gioco, alleggerisce il discorso sul tema più complesso della coscienza umana.
Un singolare viaggio nella diacronia della lingua inglese apre questo lavoro che tenta di mostrare un ampio fenomeno di contatto linguistico, quello tra italiano e inglese, da un punto di vista nuovo. Il testo, infatti, ripercorre le tappe evolutive della lingua inglese per mostrare come essa sia stata spesso in contatto con altre lingue e con altri popoli e come, da questo contatto, ne sia uscita permeabile e generosa. Il carattere della lingua inglese, talvolta quasi personificata in questo volume, si manifesta appieno nella fase contemporanea che con il suo essere molteplice e, allo stesso tempo, unica, trasforma l'inglese in una possibile metafora della realtà.
Nella società del rischio, che tipo di relazione esiste tra rischi alimentari e stili di consumo? Quali conoscenze hanno a disposizione i consumatori su questo tema? Da dove le mutuano? E in quale rapporto si trovano cibo, status, corpo e cultura? Questo volume frutto dell'interazione disciplinare tra sociologi, economisti agrari ed economisti ambientali tenta di fornire delle risposte a queste e ad altre domande sia sul piano teorico che su quello empirico. Il libro è infatti corredato dai risultati di una ricerca condotta con tecniche sia qualitative che quantitative su un campione di 800 consumatori italiani. Si tratta di un lavoro pionieristico che in Europa ha pochi altri riscontri: in esso si tenta di superare la distanza tra la teoria agro-alimentare e la sociologia dell'alimentazione, attraverso le dimensioni che i rischi, e le variabili culturali e socio-economiche che li influenzano, hanno assunto nella tarda modernità.
I saggi raccolti nel presente volume compongono un libro in due tempi, sui linguaggi autonomi e complementari della letteratura e del cinema.