Il libro cerca il lato storico e quello sportivo di ciascun impianto visitato, senza alcuna pretesa di aver esaurito l'argomento che, in altre nazioni, gode di ben altra considerazione con regolari pubblicazioni. Del resto, sono proprio gli stadi italiani a non lasciarsi amare, avviliti tra poco eleganti tribune in tubi metallici e poco confortevoli soluzioni architettoniche figlie di discutibili ristrutturazioni ripetutesi nel tempo. Niente atmosfera, poca identità e anche una buona dose di sfortuna se è vero che gran parte degli impianti costruiti negli ultimi anni ha coinciso con sconcertanti debacle sportive delle squadre che ospitano, a cominciare dall'unica società professionistica proprietaria di uno stadio in Italia, la Reggiana.
L'esperienza di "Icone oniriche" nasce dal desiderio di raccontare con codici diversi temi nati da discussioni verbali intense all'interno di quello che si è spontaneamente costituito come gruppo di lavoro. Icone oniriche è divenuto quindi un grande "gioco d'azione comunicativa" in senso wittgensteiniano, un gioco di ruoli e di scambio di ruoli tra chi produce segni e chi li interpreta. Le tappe dell'itinerario poetico/iconico dell'opera si collocano nell'alveo di un discorso a più voci e percorrono un continuum analitico che va da un massimo di contatto con la realtà, le pagine intense della sezione Diario civile, fino al massimo dell'apertura alla dimensione conoscitiva del sogno rappresentato dalla sezione Icone oniriche, passando per gli spazi indagativi di Fil di lama.
Questo testo, di tipo specialistico, fornisce al lettore una panoramica sui concetti e le teorie caratterizzanti la Musicoterapia, riportando molte citazioni tratte dagli autori che hanno fondato questa giovane disciplina. Consente quindi un iniziale orientamento per coloro che intendono affrontare queste tematiche. Nella seconda parte si esprimono diversi percorsi pratici che evidenziano nel dettaglio i possibili traguardi raggiungibili da soggetti disturbati.
Il volume consegna un contributo di riflessione all'attenzione di quanti con interesse seguono il dibattito intorno al controverso versante d'indagine situato al crocevia di pedagogia e biologia. Nella volontà di accedere ad una comprensione multiprospettica dell'uomo e delle dinamiche che ne regolano sviluppo ed evoluzione, la scienza pedagogica, nella recente stagione di riflessione, ha infatti intrecciato un fecondo legame con la biologia che presenta quale oggetto di studio privilegiato l'organismo vivente e le relazioni che esso attiva con l'ambiente.
Il volume offre una lettura in chiave pedagogica del contributo dei neopiagetiani Donata Fabbri e Alberto Munari. Attraverso il progetto di psicologia culturale, la cui epistemologia si caratterizza per essere operativa, e in riferimento a recenti suggestioni prodotte da pensiero sistemico e paradigma di complessità, i due studiosi indagano il rapporto che l'individuo elabora con il proprio sapere, espressione delle interrelazioni e interdipendenze tra sistemi di concettualizzazione e sistemi di valori.
Coltivare la cultura e il sapere ambientale tra le giovani generazioni costituisce la premessa per un futuro ecologicamente più sostenibile. Anche il turismo, caratterizzato nel caso dei giovani da particolare dinamicità e velocità di crescita, costituisce un banco di prova nella direzione della sostenibilità ambientale. L'ecoturismo, in particolare, implica un coinvolgimento profondo tra visitatori e ambiente naturale, nella consapevolezza delle fragilità intrinseche del sistema natura e all'insegna di uno sviluppo della coscienza ambientale, ma soprattutto si pone come momento di sintesi tra istanze ambientali ed econo-miche relative allo sviluppo locale. Questo connubio, prima considerato pressoché impossibile, è oggi ritenuto vincente. Alla luce di tali considerazioni e secondo un approccio mixed methods, che integra ricerca quantitativa e ricerca qualitativa, l'indagine presentata in questo volume tenta di individuare i fattori psicologici e sociali ai quali fare riferimento per delineare strategie comunicative destinate a promuovere l'ecoturismo, in particolare tra i giovani.
Il presente volume intende offrire un'analisi dettagliata di questo testo (uno degli esiti più felici e più completi del suo stile) attraverso gli strumenti della narratologia e dell'analisi linguistico-semiotica. Dalla proposta di un modello della conflittualità di persone alla disamina delle relazioni tra i personaggi sino alla questione della lingua con il repertorio delle onomatopee e dei neologismi utilizzati al suo interno, questo studio vuole perfezionarne il quadro critico a disposizione di esegeti o semplici appassionati per mettere in luce l'estasi e il tormento della creazione ai limiti del delirio, degli astratti furori, dello sproloquio verbale.
La vicenda del cosiddetto "mostro" di Foligno che all'epoca dei fatti è stato considerato semplicemente come uno dei tanti crimini efferati, disponibili all'attenzione mediatica, da servire in pasto all'opinione pubblica come uno dei tanti eventi di cronaca nera che affollano la quotidianità, è stato riletto alla luce delle dinamiche profonde intercorse fra criminale e vittima, mettendo in risalto come, partendo dal profilo dell'autore di reato, in questo caso particolare quello di L. Chiatti, ricostruito a partire dalla biografia del soggetto e dalla storia di vita in cui si è sviluppata la sua personalità, sia possibile giungere alle motivazioni inconsce che hanno spinto una vittima, divenuta in quanto tale criminale, a riprodurre attraverso il crimine l'esorcizzazione della sofferenza repressa fin dal momento della nascita.
Le relazioni familiari relativamente ai diversi modi di fare e di essere e sentirsi famiglia nelle società occidentali del terzo millennio si configurano sempre più come rapporti contrattuali asettici basati sulla ottimizzazione delle performances dei comportamenti dei componenti il nucleo familiare (efficienza) e sulla contrattualità, basata sul conseguimento di risultati funzionali all'auto-mantenimento del sistema familiare (produttività-funzionalità). Gli strumenti più adeguati saranno dunque quelli in grado di cogliere nel percorso evolutivo, eventuali forme di disagio dei soggetti in crescita valutandoli a partire dalla rilevazione del temperamento, del carattere e dell'intelligenza oltre che del livello di maturità.
Il tema della pregiudizialità amministrativa è da tempo al centro di un vivace dibattito dottrinale e giurisprudenziale. Ancora oggi non si da una soluzione univoca al problema se per poter ottenere una pronuncia risarcitoria da parte del giudice amministrativo occorra impugnare il provvedimento nei termini decadenziali. In questo lavoro l'Autore va tuttavia oltre la questione processuale della tempestiva impugnazione dell'atto, affrontando il tema della pregiudizialità in relazione al principio costituzionale del giusto processo che si declina "nel contraddirtene tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale" (art. 111 Cost). Principio che rappresenta la proiezione processuale di quel nuovo rapporto sostanziale tra cittadino ed amministrazione che la legislazione degli anni '90 dello scorso secolo ha cercato di costruire in termini tendenzialmente paritari.
Articolo per articolo tutto lo Statuto che regola l'ordinamento amministrativo della principale Regione a Statuto speciale italiana. Un documento che permette alla Sicilia di essere quasi uno Stato dentro lo Stato.
Il dibattito, oggi, tra laici e credenti - per usare ancora una terminologia "generalista" -, sembra più alimentato da interventi autorevoli, anche se, a volte, troppo ideologizzati. Questo libro, traendo spunto da tre modelli di laici per eccellenza - Croce, Sartre, Fromm - vuole inserirsi nel dibattito non con il solo obiettivo di un apporto critico, ma con il tentativo di individuare percorsi che, pur nella laicità, evitino le secche del laicismo. Da ciò il riferimento al rapporto pensiero-anima, relativismo-assolutismo, nonché alle prospettive escatologiche di una società umana fatta non più di bieca mediazione, ma di condivisione.