La spettacolarizzazione del crimine in TV rischia di mettere in crisi la logica del processo giuridico, i suoi spazi, i suoi tempi e i suoi rituali, fino a proporre un vero e proprio processo parallelo che si sovrappone a quello giuridico anticipandone e in alcuni casi condizionandone - le sorti. Ma solo attraverso un'analisi delle profonde ragioni che spingono agli atti criminali si può cercare di far luce sul male sociale, quel frutto di vigliaccheria, debolezza e follia che è parte del nostro quotidiano, più di quanto a volte si osi immaginare.
Questo libro cerca di sviluppare un argomento anti-nazionale fondato sull'ipotesi che identità confini differenze non abbiano che un significato materiale, identificativo, ricognitivo, ma che siano del tutto privi di valore morale e non possano fondare alcuna difesa dell'idea di nazione. Ciò è vero sia in astratto, perché fondare valori su circostanze casuali è del tutto impossibile, sia in pratica perché se è vero che non ogni conflitto può essere evitato, almeno lo è che la "confusione" (delle razze, dei costumi, delle lingue eccetera) abbassa la soglia delle ostilità. Per dimostrare l'inutilità della nazione, in questo libro, a differenza di quanto si fa sovente, si muove non dal locale e dal tellurico, ma dalla globalità e dalla sconfinatezza della società planetaria, denunciando alcuni pregiudizi, come quello relativo ai rapporti tra politica interna ed estera degli stati, al mito dell'interesse nazionale e della potenza dello stato, all'illusione della coessenzialità tra stato e nazione, al rifiuto di introdurre il giudizio morale nella politica internazionale.
Una raccolta manoscritta di ricette di cucina che si può datare attorno al 1922. Ricette che l.autrice aveva trascritto e conservato decidendo di ordinarle per argomento, patrimonio della tradizione familiare. Alcune guardano oltre lo Stretto, probabilmente perché riportate nelle grandi pagine dei giornali femminili di quegli anni.
Definita "una folle impresa" da qualche contemporaneo, la spedizione dei Mille avrebbe portato nel volgere di pochi mesi alla liberazione del Mezzogiorno e al compimento dell'Unità d'Italia. L'autore ricostruisce la crisi del regime borbonico, l'insurrezione siciliana, la spedizione garibaldina e il conflitto politico-istituzionale tra moderati e democratici a ridosso del plebiscito dell'ottobre 1860. Nella narrazione di questi eventi, il volume riserva un'attenzione particolare alle questioni istituzionali. Accanto all'operazione militare per la liberazione della Sicilia e del Mezzogiorno si svolsero un confronto culturale e un conflitto politico sul futuro ordinamento dell'Italia ai quali parteciparono i maggiori protagonisti della cultura siciliana e italiana. Nei mesi precedenti la formazione del Regno d'Italia, la classe dirigente, ponendo sempre al centro l'alto obiettivo dell'Unità, si confrontò e si scontrò su temi ancora oggi al centro dell'agenda politica: accentramento e decentramento, autonomismo e federalismo.
Il diario di prigionia, tenuto dal sottotenente Filippo Carbonaro durante due anni passati nei campi di concentramento nazisti, descrive il vivere quotidiano degli internati e ne mette in risalto gli aspetti più dolorosi ed il desiderio di tornare al più presto ad una vita normale, lontana da tutte le angherie quotidiane, gratuite, alle quali tutti erano sottoposti dai loro aguzzini. Emergono, dalle pagine del diario, tre concetti fondamentali: la fame, inseparabile compagna per l'intera prigionia, la lontananza dagli affetti familiari e la grande forza di volontà degli internati che li porterà a resistere ed a riassaporare il gusto della libertà e del ritorno a casa.
"Niente più finzioni, su quest'uomo così eccezionalmente uomo, con una sola passione, la musica! Non voglio giudicarlo né fare qualsivoglia rivelazione sulla sua vita ma lui ci ha lasciato qualcosa di sé, una parte molto importante e intima oserei dire, la sua scrittura. Una perla rara e preziosa in un mare di indiscrezioni che lo riguardano. Attraverso l'analisi della sua grafia possiamo scoprire chi era davvero Michael, quali erano le sue paure e le sue insicurezze ma anche le sue virtù, come credeva di essere e come voleva apparire agli altri, attraverso lettere private, disegni e le sue "spettacolari" firme."
Indirizzare l'uomo verso la consapevolezza della conoscenza circa la sicurezza è opera umanitaria, particolarmente, quando lo spirito indagatore cerca di addentrarsi nel mistero della vita. Da anni, purtroppo perdite dolorose, hanno dato tanto fervore all'avvio di non poche novità in questo campo, dalla scoperta alla introduzione di sorprendenti modalità e di ragguardevoli procedimenti strutturali di riduzione della incidentalità stradale tramite l'assunzione di comportamenti consapevoli ai rischi di una guida non sicura. Si è imposto, pertanto, in questo manuale, un aggiornamento ed un ampliamento di determinati argomenti e una introduzione di parti affatto nuove, come quelle che sono state trattate, consone alla realtà quotidiana, ricorrendo a studiosi e specialisti di provata esperienza e di chiara fama.
Nato dalla pratica dell'insegnamento questo testo ha una finalità pratica: suggerire un percorso per imparare a leggere e usare gli elementi fondamentali del linguaggio audiovisivo. Un laboratorio, virtuale, per analizzare insieme i presupposti sottesi ad ogni film e video, e in cui attraverso il fare si apprende un sapere e la teoria emerge dalla pratica. A questo fine il testo si articola secondo due percorsi in cui l'aspetto storico-teorico e la pratica procedono parallelamente in una trama di connessioni e rimandi. Uno strumento per abbracciare la serie piuttosto ampia di fenomeni coinvolti nell'incessante transito delle immagini in movimento tra mutazioni tecniche, teoriche e pratiche.