"Lost" è una serie tv prodotta dalla ABC, in onda, per sei stagioni, dal 2004 al 2010, con ottimi risultati in tutto il mondo in termini di ascolto, ma soprattutto uno straordinario successo in termini di audience engagement. A più di un anno dalla fine della programmazione on air se ne continua a parlare perché "Lost" è stato e rimane un prodotto unico nel panorama contemporaneo e si presta ad infinite lezioni sul mondo della comunicazione, e sulla trasformazione del sistema dei media nella cultura convergente Questo volume punta, dunque, ad aprire tanti spazi di discussione sulla serie quante sono le prospettive di osservazione con cui è possibile avvicinare "Lost": dallo sguardo dei produttori, dei broadcaster, delle media companies, a quello della ricerca sulle audience e sui social media, dal punto di vista dei fan a quello degli studiosi delle potenzialità testuali e narrative della fiction, con l'obiettivo di capire cosa è cambiato e cosa succederà dopo "Lost".
La mescolanza tra le componenti teoriche, le importanti e complesse pratiche operative, le molte interfacce con altre discipline, mal si prestano ad una attività definitoria come quella che è chiamato a fare un corso di "Fondamenti di Urbanistica". Il volume prende l'avvio dalla storia della formazione delle città e prosegue con le teorie del novecento sulla forma della crescita, messe subito dopo a confronto con la realtà. Prosegue poi con le questioni strutturali della rendita, del rapporto pubblico privato, della sovrapposizione di norme e poteri, e di come tali questioni vengono risolte nei metodi e nei piani. Parallelamente i tematismi specializzati aprono la via alle prime esperienze pratiche, sempre guidate dai più significativi capisaldi teorici. Ogni lezione usa oltre al testo una articolata presentazione in power.point, da scorrere contemporaneamente alla lettura. Il bilancio finale che si trae dal libro è che la disciplina non può essere irrigidita in una definizione, ma va avvicinata come la narrazione di un processo esposto in maniera rigorosa e chiara, e il progetto va avvicinato come il risultato consapevole dell'applicazione di un insieme ordinato di regole.
Di fronte al livellamento "storico-inconsapevole" dell'uomo-massa, i silenzi urbani di "Elettra" (1904), le solitudini umane del "Forse che sì forse che no" (1910), i libri segreti delle "divine fisiologie", nei più tardi anni Venti e Trenta, sono soltanto alcune delle metamorfosi prodigate dall'immaginario dannunziano per sopravvivere e per ricreare sé stesso lungo il Novecento, senza smarrirsi nel nuovo secolo e anzi riprendendo e sviluppando, tra nostrani dintorni (lampante il caso di Fogazzaro) e 'sintonie' epocali, le lezioni della cultura europea otto-novecentesca, specie di quella francofona: Hugo, Rodenbach, Barrès. D'altronde, all'epoca, la Francia, con la compagnia di un Belgio non così disprezzato e allontanato in termini d'apporto culturale, è la patria comune a tutti, la cui lingua seduce il Vate - che investe molto sulla traduzione - per le grandi possibilità che offre a chi la abita come autore.
Una galleria di personaggi che con il loro impegno e le loro straordinarie qualità hanno contribuito a risollevare la città di Catania dalla prostrazione e dall'avvilimento in cui era sprofondata prima per opera del regime fascista e poi per la umiliante sconfitta di una guerra idealmente non condivisa. L'autore sostiene che la città è riuscita ad uscire in poco tempo dall'angoscia e dalle privazioni in cui giaceva per l'abnegazione del popolo catanese che all'unisono e animato dal medesimo spirito di fiduciosa solidarietà ha profuso le sue energie per la ricostruzione morale e materiale della comunità. Il singolo cittadino, professionista, editore, commerciante, artista e uomini di tutte le altre categorie del lavoro, pur operando per proprio conto ma con sincronismo prodigioso con gli altri, è stato protagonista di una osmosi di ottimismo e di audacia che ha prodotto l'utilità generale di cui l'intera società ha goduto.
Nel rispetto rigoroso di fonti d'archivio inedite e con determinazione sgombra da pregiudizi, questo libro ricostruisce le vicende di una famiglia che è avvinta alla storia del Risorgimento nazionale. Il generale napoleonico Giovanni Battista Dembowski (1770 ca. - 1822), originario della Polonia, è unito in infelice matrimonio con Matilde Viscontini, giovane milanese ammirata da Foscolo, e poi amata vanamente da Stendhal. Lungi dall'essere uno straniero gretto, insensibile e violento come l'ha dipinto la letteratura dell'800 e del '900, Dembowski è un personaggio doloroso, il cui destino si consuma negli anni tra i più avvincenti per la storia d'Europa. Nella parabola della sua esistenza è visto decadere il sentimento dell'amore per la patria, e il suo senso profondo.
Nel contesto della crisi agraria che dagli anni Ottanta del secolo XIX colpisce anche la Sicilia, l'economia del vino appare inizialmente in forte espansione in virtù dell'eccezionale domanda che proviene dalla Francia. Il piccolo centro di Riposto, naturale punto di convergenza e di esportazione dei vini prodotti nell'entroterra etneo, conosce momenti di straordinaria crescita sociale ed economica e l'ascesa di nuovi mercanti, e torna a sognare di dotarsi di un porto efficiente. Presto però una diversa congiuntura conduce ad un crollo verticale delle esportazioni con esiti devastanti per l'economia del territorio. Fra i produttori e i commercianti etnei matura allora una cultura della crisi che porta a un più stretto confronto con le scienze enologiche e con gli istituti di istruzione agraria e a una costante richiesta di migliori infrastrutture, mentre prende corpo l'idea di puntare, attraverso la realizzazione di vini di più alta qualità, su nuovi mercati esteri.
Pur presentandosi relativamente unitario, il pensiero illuminista, e non meno l'atteggiamento, si espresse non solo in formule ideologiche e letterarie, ma vi si coglieva in forme e suoni, insomma nell'arte dell'epoca. Oltrepassando la generale portata definitoria in cui è stato indicato in molti modi, esso non si prospettava con omogeneità poiché non vi si rintracciava un sistema, sicché consentiva l'assunto secondo cui esso pervenne ad essere soprattutto un atteggiamento spirituale e culturale, non esclusivo dei filosofi, ma anche di parte della società intellettuale e borghese, sinanco di alcuni regnanti del tempo, a cui corrispose comunque un ampio clima d'opinione in cui si s'avvertirono, adiunte alle idee predominanti, le più varie accezioni ed originalità, sia ideali che geografiche o cronologiche.
Il volume raccoglie i contributi di diversi autori nel campo della psicologia clinica e della psicoterapia, muovendosi lungo la visione della conoscenza e dell'importanza del confronto tra i diversi modelli epistemologici e clinici per la cura del disagio psichico e per il benessere della persona e del collettivo. In tale senso l'attenzione sulla relazione, al di là della specificità dei singoli modelli, deriva dalla consapevolezza che essa rappresenta il fulcro di ogni processo di cura, in un periodo storico attuale in cui i disturbi legati alla sfera relazionale si impongono sullo scenario della Psiche individuale e sociale. Recuperare e restituire alla creatività una sua valenza psichica, significa collocarla in una visione simbolica e relazionale, spostando l'asse dalla creatività al fare creativo, alla poiesis come base poetica della mente, focalizzando l'attenzione sul processo creativo inteso come stile di lavorio che favorisce la trasformazione della propria storia, aprendosi agli orizzonti prospettici di una molteplicità di modi di vedere il mondo personale e sociale, l'Anima individuale e l'Anima mundi.
Il volume raccoglie contributi in forma di short paper presentati in occasione del Convegno finale realizzato nell'ambito delle attività di ricerca del Progetto di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) 2007-2009 "Mobilità del turismo regionale incoming. Aspetti socio-economici dei comportamenti e delle motivazioni" del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR). Il progetto è stato incentrato sull'analisi del turismo all'interno delle aree territoriali della Sicilia e della Sardegna. Lo studio è stato condotto con riferimento all'analisi delle motivazioni, dei comportamenti di spesa e del livello di soddisfazione dei turisti.