Forse la musica è un modo di percepire la realtà: la scrittura di Paolo Terni (docente di drammaturgia e storia della musica, musicologo e collaboratore della radio e di teatro) sembra suggerire quest'intuizione e illustrarla, sia in questi momenti di vita quotidiana fermati in racconti, incidenti, cortocircuiti, paradossi, sorprese cui un tema musicale sembra accordare una particolare sospensione, sia nelle altre opere, sempre costruite sull'aria di una musica vivente perché presente in ascolto.
"Leggo, nel vecchio libretto scolastico, le parole 'Le problème de l'union de l'âme et du corps', scritte con calligrafia adolescenziale nella casella ove dovevo indicare l'argomento di filosofia prescelto per gli esami... Quest'aria, questo vento, non mi sembrano più, come allora, il frutto di astruse speculazioni antiquate: li sento invece circolare in me e fuori di me. In questi anni hanno assunto sembiante musicale e so, ormai da tempo, quanto io provi sempre la commozione di chi misuri se stesso nel fluire del proprio pensiero a confronto col resto del mondo".