Un manualetto utile e divertente sulla formazione dell'uomo di governo, una guida alla conquista e alla gestione del potere. In questa breve raccolta di scritti politici, Plutarco dà utili e curiosi consigli all'aspirante uomo di governo, dal modo di vestirsi alle letture da seguire, dal comportamento da tenere in pubblico alle norme etiche cui attenersi. Una raccolta dai "Moralia" di insospettata modernità, scritta da uno degli ultimi autori della grande tradizione classica.
Scritte negli ultimi anni di vita dell'autore e lasciate forse incomplete, le "Questioni romane" costituiscono una delle opere più interessanti e originali nel panorama dell'opera plutarchea. Con una curiosa struttura a domanda e risposta, l'autore narra con uno stile sottile e incalzante curiosità, aneddoti, tradizioni, usi e costumi della Roma antica. Seguendo il racconto di una guida d'eccezione il lettore ripercorre così le strade e i luoghi più famosi della città eterna. Il Circo Massimo, i Fori imperiali, il Colosseo vengono qui ritratti e immortalati da uno storico d'eccezione e restituiti alla storia nei loro particolari più riposti e sconosciuti. Nella sua prefazione John Scheid spiega la struttura e le problematiche di questo testo, mentre Nino Marinone ne cura l'edizione critica e l'attenta traduzione.
Il potere universale dell'eros in un dialogo affascinante. Una storia di appassionanti avventure d'innamorati, di gelosie e follia. Una serie di divertenti aneddoti sulla vita coniugale. Tre brevi testi poco conosciuti di Plutarco (Sull'amore, Racconti d'amore, Consigli agli sposi). Una visione inaspettatamente moderna e spregiudicata dell'amore e della donna.
Due biografie plutarchiane dedicate a due condottieri che si batterono per un ideale di giustizia e di dignità. Quinto Sertorio, generale romano fedele a Mario e rivale di Silla, tentò di fare della Spagna una terra nella quale il partito popolare potesse riorganizzarsi per combattere la tirannia. Eumene di Cardia, segretario di Filippo II di Macedonia e capo della cancelleria di Alessandro Magno, dopo la morte di quest'ultimo, cercò di conservare l'unità dell'impero e impedire che venisse diviso fra i Diadochi. Due vicende che si svolsero in tempi di crudeltà, di tradimento e di cupidigia; la storia di due uomini che non si batterono per avidità di potere o per ambizione personale, ma in nome di una causa superiore: l'interesse di Roma e dell'Impero Macedone.
Questa sedicesima coppia di "Vite parallele" è una delle più belle scritte da Plutarco ed è dedicata a due grandi generali e uomini politici, Lisandro e Silla, che furono assai vicini a raggiungere il potere monarchico nelle loro città. Essi rappresentano il modello del politico realista privo di scrupoli che pone il raggiungimento dei propri scopi al di sopra di tutto. Non esiste la giustizia o l'ingiustizia, esiste solo ciò che è vantaggioso e quello che non lo è. Il politico deve perseguire il suo vantaggio facendolo diventare così il giusto. Introduzioni ai due testi di Luciano Canfora e Arthur E. Keaveny.
Due personaggi storici che hanno consacrato la loro vita alla lotta contro i tiranni: Dione contro Dioniso II di Siracusa e Bruto contro Cesare.
Con "Agesilao e Pompeo", Plutarco sceglie di raccontare e raffrontare le vite di due uomini abili nella virtù militare e nella gestione del potere: Agesilao re di Sparta all'inizio del IV sec. a.C., Pompeo generale e uomo politico romano vissuto nel I sec. a.C. Utilizzando come per le altre "vite parallele" il metodo della comparazione dei difetti e delle virtù dei personaggi raffigurati, Plutarco mette a fuoco le due personalità facendo emergere per contrasto i caratteri di ognuno. E' Pompeo a guadagnare la stima di Plutarco che gli riconosce la vera virtù militare e umanità, l'opportunismo e l'inganno sembrano invece a Plutarco tipici del modo di agire di Agesilao.
Quale affinità lega Pericle, il campione della democrazia imperialista ateniese, a Quinto Fabio Massimo, il dittatore romano che sfiancò Annibale con la tattica della guerriglia? Difficilmente si potrebbero pensare due vite più diverse tra loro. Eppure, proprio un simile accostamento aiuta a capire il progetto che sta alla base delle "Vite". Perché a interessare Plutarco non sono tanto le vicende, pubbliche e private, dei personaggi che descrive, quanto il carattere e le qualità morali che rendono le loro vite eccezionali e degne di essere ricordate, meditate e imitate. Ed è in questo ambito che si rivela, al di là del differente contesto storico, l'affinità profonda tra il creatore della potenza di Atene e il salvatore di Roma. Questa edizione è accompagnata dal saggio "Plutarco biografo" di Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff, tradotto per la prima volta in italiano.