Testo fondamentale per la definizione della poetica pirandelliana - e per l'esperienza artistica del primo Novecento - il saggio passa in rassegna le diverse concezioni dell'umorismo che hanno contraddistinto secoli e culture differenti. Infine, l'autore espone la sua personale riflessione caratterizzando l'umorismo come quel particolarissimo sentimento umano che permette all'artista di svelare la realtà, di scomporla, lasciando emergere dietro le parole, i gesti, le espressioni, quel sentimento del contrario che smaschera, nelle sfasature del reale, il disordine e la sofferenza che vi si celano. A questi spunti teorici si accompagna un excursus fitto di esempi e di citazioni dei classici italiani e stranieri, da Ariosto a Pulci, da Cervantes a Theodor Lipps, Rousseau, Maupassant.
Primo romanzo di Pirandello, "L'esclusa" vive ancora di una sensibilità naturalistica, ma permeata da un gusto del derisorio e del grottesco che avrà importanti sviluppi nella narrativa e nel teatro successivi. La vicenda di Marta, sposa ripudiata per un sospetto di adulterio e perdonata quando l'adulterio viene realmente consumato è, secondo i propositi dell'autore, pretesto per sfiorare il tragico "mantenendo gli occhi asciutti dell'umorista". Il gioco ambiguo del paradosso, cifra peculiare della "filosofia" pirandelliana, istituisce una circolarità che tende a negare il percorso normale e, ingannando le aspettative del lettore, riconduce la storia al suo inizio: come se nulla fosse successo.
Umoristico antieroe della modernità, filosofo pazzo, il protagonista Vitangelo Moscarda narra la sua storia che, partendo dalla frantumazione della coscienza unilaterale, culmina in una sorta di santità laica coincidente con l'attività di una scrittura indirizzata al lettore da un "oltre" fuori della vita. Il volume fa parte della serie pirandelliana diretta da Nino Borsellino che firma l'ampia introduzione sulla vita e l'opera dell'autore. L'apparato critico introduttivo è completato da una bibliografia di Graziella Pulce.
Delle quarantatre commedie che compongono la raccolta ufficiale delle "Maschere nude" ben trentadue sono tratte da un precedente plot narrativo e dei tredici atti unici, dieci sono quelli di derivazione novellistica. I sei atti unici raccolti in questo volume - "Lumie di Sicilia", "Il dovere del medico", "All'uscita", "La giara", "La patente", "L'uomo dal fiore in bocca" -, dimostrano come, qualunque fosse il risultato teatrale, per Pirandello i due generi non fossero sovrapponibili e come le sue trasposizioni drammaturgiche delle novelle fossero delle vere e proprie riscritture.