Perché esiste il diritto? Perché è bene che esista il diritto? Perché è meglio l'esistenza del diritto piuttosto che la sua assenza? Quando il diritto è giusto? Come comportarsi rispetto al diritto ingiusto? Perché punire? Questi alcuni tra i principali interrogativi ai quali da sempre la filosofia del diritto si è sforzata di elaborare una risposta. Il volume ripercorre le principali teorie, nella storia del pensiero giuridico fino ad oggi, che hanno argomentato le ragioni del diritto, nel confronto tra scienza del diritto e filosofia del diritto. Le linee della giustificazione del diritto sono inquadrate nel contesto della tematizzazione dei diritti umani fondamentali. Alla luce delle teorie, sono analizzati i principali concetti filosofici del diritto: dignità, libertà, giustizia, ingiustizia, sovranità, sanzione, uguaglianza/differenza, pluralismo/tolleranza, cura. Teorie e concetti, a loro volta, sono applicati ai problemi emergenti nell'ambito delle trasformazioni nella società oggi: i confini della soggettività nell'era delle nuove tecnologie, identità di genere e orientamento sessuale, distribuzione delle risorse, obiezioni di coscienza, forme di biopolitica, legittima difesa e pena di morte, diritti delle donne, rifiuto di trasfusioni di sangue e mutilazioni sessuali, la salute globale e pandemia. Il testo offre le categorie critiche per la comprensione di alcune leggi, sentenze, documenti sui temi in cui si intrecciano etica e diritto. L'intento del libro è di spiegare la rilevanza della filosofia 'per' il diritto sul piano della riflessione teorica e concettuale e sul piano delle declinazioni nella prassi. Una rilevanza che diviene sempre più evidente nella società pluralistica oggi di fronte all'urgenza della risoluzione di problemi concreti che mettono in gioco la dignità dell'uomo e della stessa coesistenza sociale.
Quali sono i problemi etici emergenti nell'ambito delle nuove tecnologie all'inizio e alla fine della vita umana? Quali le regole? Come interpretarle ed applicarle? Il volume cerca di rispondere a questi interrogativi, partendo dall'analisi delle principali teorie etiche in bioetica e dei modelli biogiuridici, per delineare in modo sistematico il quadro concettuale, i principi e le categorie di riferimento indispensabili per comprendere le singole questioni oggi al centro della discussione e le modalità con cui sono regolate. L'ultima parte è dedicata ad un'analisi critica biogiuridica delle norme: la legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita; la legge 219/2017 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento; la sentenza n. 242 sul suicidio assistito della Corte costituzionale. L'obiettivo del volume è quello di consentire al lettore di acquisire una consapevolezza critica della discussione oggi sui temi centrali della biogiuridica all'inizio e alla fine della vita umana.
Sex indica la condizione biologica dell'essere maschio o femmina (come si nasce); gender indica la condizione psico-sociale e culturale acquisita (come si diviene) o l'identità scelta dall'individuo. Ma quale è il rapporto tra sex e gender? Diverse le possibili risposte. Il dibattito sex/gender è estremamente complesso e rimanda ad un'articolata discussione filosofica tra moderno e postmoderno che ha rilevanti ripercussioni nel diritto con riferimento a questioni attuali (transessualismo, intersessualità, transgender, omosessualità e orientamento sessuale). È un dibattito che sfida le categorie tradizionali della filosofia e del diritto sulla identità e differenza sessuale. Il volume ricostruisce in modo sistematico l'origine e i percorsi interdisciplinari del dibattito attuale, analizzando i presupposti e le argomentazioni delle diverse teorie, evidenziando i possibili equivoci che si nascondono dietro gli appelli all'uguaglianza e alla non discriminazione.