Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1966, "Le parole e le cose" costituisce uno spartiacque decisivo per la cultura e la filosofia del Novecento, una delle opere che più ha segnato il nostro modo di interpretare l'uomo e la società. In un percorso che parte dal Rinascimento per arrivare alla disarticolazione del sapere operata dalle scienze umane nel XX secolo, Michel Foucault si interroga sui codici fondamentali che definiscono lo nostra concezione della realtà: quali criteri governano i nostri schemi interpretativi, i nostri valori e le nostre azioni? Che cosa è possibile o impossibile pensare in una certa fase storica? Come si trasformano le forme del sapere nel passaggio da un'epoca alla successiva? Attraverso l'indagine di molteplici discipline - arte, storia naturale, grammatica, economia, biologia, filosofia, linguistica, antropologia, psicoanalisi - Foucault penetra i meccanismi che nel tempo determinano lo struttura e i confini del modo di pensare delle diverse società. E fa emergere le implicazioni pratiche e filosofiche connesse all'inevitabile transitorietà dei nostri sistemi di inquadramento del mondo: "Tentando di riportare alla luce questo profondo dislivello della cultura occidentale, non facciamo altro che restituire al nostro suolo silenzioso e illusoriamente immobile, le sue rotture, la sua instabilità, le sue imperfezioni".
Ricostruendo la funzione storica e culturale della follia, nella fase cruciale che va dal tardo Medioevo alla Rivoluzione industriale, Foucault rintraccia le radici del funzionamento della società occidentale, a partire dai meccanismi di esclusione e criminalizzazione di ogni forma di diversità e di devianza. L'esito è un'opera capitale, che ha segnato la storia del pensiero europeo. Una narrazione serrata e avvincente, in cui trovano spazio le voci, rare ma decisive, che hanno squarciato il velo sulla follia e la sua tragedia, da Sade a Nietzsche, da Van Gogh ad Artaud. Questa nuova edizione costituisce la prima versione completa in lingua italiana, con l'aggiunta di passi mai tradotti e la Prefazione alla prima edizione del 1961.