Chi è davvero Vittorio Feltri, in assoluto il direttore che negli ultimi anni ha fatto più parlare di sé? In che modo riuscì a raddoppiare le vendite del "Giornale" dopo che Indro Montanelli l'aveva lasciato nel 1994? E perché trascorsi tre anni se ne andò a sua volta sbattendo la porta? Qual è il motivo per cui nel 2009 vi è ritornato? Ha applicato una ricetta segreta per salvare testate in crisi, come "L'Europeo" e "L'Indipendente", o per imporne di nuove in edicola, come "Libero"? C'era un unico modo per rispondere a questi e a molti altri interrogativi: costringerlo a raccontarsi nel suo stile scabro e privo di infingimenti. È quanto ha cercato di fare Stefano Lorenzetto, che di Feltri è stato vicedirettore vicario al "Giornale". Ne è uscito un dialogo serrato, ricco di particolari inediti, in cui il giornalista svela i retroscena delle sue campagne di stampa (da Affittopoli ai casi Boffo e Fini-Tulliani), narra splendori e miserie del "Corriere della Sera", distilla giudizi su politici e colleghi, parla dei giornalisti che ha amato di più (da Nino Nutrizio, che lo assunse alla "Notte", a Oriana Fallaci, che una notte si fece viva con lui dall'aldilà). E soprattutto si mette a nudo, svelando i suoi dubbi, i suoi tormenti, le sue idiosincrasie, i suoi affetti privati.
Mezzo secolo di politica, economia, cultura, costume, cronaca, spettacolo e sport. Mezzo secolo di personaggi conosciuti da vicino oppure osservati da lontano: pontefici, presidenti, premier, ministri, leader di partito, magistrati, imprenditori, editori, giornalisti, attori, conduttori televisivi, artisti, campioni, galantuomini e criminali. Vittorio Feltri segna buoni e cattivi sulla lavagna della storia. Ne esce un catalogo umano in ordine alfabetico dettato dalla memoria, compilato insieme a Stefano Lorenzetto, che nel 2010 aveva intervistato Feltri ne "Il vittorioso". Con tanto di voti in pagella, da 1 a 10, come usava un tempo sui banchi di scuola. Solo che qui gli alunni si chiamano Papa Francesco, Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Beppe Grillo, Gianni Agnelli, Giulio Andreotti, Bettino Craxi, Umberto Bossi, Antonio Di Pietro, Enzo Biagi, Daria Bignardi, Adriano Celentano, Fiorello, Riccardo Muti, Gino Bartali, Pietro Pacciani... I buoni? Da Oriana Fallaci a Indro Montanelli. Voto: 10. I cattivi? Da Camilla Cederna a Gianfranco Fini. Voto: 2.