
Il volume si rivolge a tutti coloro che, lavorando nel campo della salute, desiderano acquisire maggiore consapevolezza delle implicazioni psicosociali della salute e della malattia nel contesto della cura e della relazione con il paziente. La psicologia della salute costituisce un campo d'indagine di recente formazione nell'ambito delle discipline psicologiche. Il presente lavoro intende offrire una sintesi delle principali tematiche da essa affrontate e delle sue acquisizioni piu importanti. Concepito in seguito alla comparsa di nuovi orientamenti formativi, di ricerca e d'intervento nell'ambito della disciplina, il volume fornisce al lettore una serie di conoscenze concettuali, teoriche e metodologiche di base, mettendo in evidenza l'importanza degli aspetti psicologici e sociali della salute e della malattia. Strutturato come un vero e proprio strumento didattico, il trattato riunisce i contributi di ventisei specialisti francesi, europei, statunitensi e canadesi che illustrano la diversita degli approcci attualmente presenti nella psicologia della salute.
Il volume presenta gli elementi introduttivi ai test psicologici, utilizzati oggi in vari campi. Dopo una lunga eclissi e numerosi ostracismi, i test psicologici stanno ritornando ad essere un argomento di rilevanza per gli psicologi ed il loro insegnamento nei corsi universitari torna ad avere un posto di rilievo. I test sono oggi utilizzati in vari campi. La psicologia pedagogica, la psicologia del lavoro, la psicopatologia, la psicologia sociale e l'antropologia si servono dei test, come pure la psicologia militare e quella criminologica. La diffusione delle applicazioni dei test nel campo delle scienze umane e uno dei fenomeni degni di nota della nostra epoca. Si deve in gran parte ai test se la psicologia non e stata tacciata di essere una disciplina contemplativa e se ha ottenuto la considerazione non soltanto negli ambienti scientifici, ma anche negli ambienti pedagogici, militari e industriali.
Il volume e rivolto agli studenti di materie psicologiche, ma anche e soprattutto a tutti coloro che hanno interesse per gli aspetti pratici e applicativi della psicologia clinica. L'area disciplinare che chiamiamo psicologia clinica si presenta, in realta, come un territorio complesso e variamente articolato. Gli autori di questo volume lo percorrono focalizzando l'attenzione su specifiche dimensioni psicologiche quali la relazione, l'osservazione del comportamento delle persone in rapporto a variabili spazio-temporali e contestuali, l'importanza imprescindibile dell'elemento esperienziale. Il testo, pur essendo finalizzato a fornire strumenti applicativi, propone anche un modello dell'organizzazione e del funzionamento psichico da mettere in relazione all'azione terapeutica, nella misura in cui la cornice teorica e ritenuta indispensabile all'approccio clinico e rimanda, nello specifico, al contesto psicodinamico e gruppoanalitico.
Questo libro, partendo da una lettura freudiana e junghiana del terrorismo nazista, offre un'aggiornata interpretazione dell'organizzazione della personalità nazista e delle relative connessioni con gli aspetti psicologici dell'immaginario propagandistico di massa e del problema irrisolto della distruttività umana. Nell'invisibile confine tra storia e psicologia viene anche posto in risalto il pensiero straordinario di Edith Stein, che, prima tra tutti, individuò le profonde radici del male nazista.
L'autore
Raffaele Menarini, psicologo clinico e psicoterapeuta, ha insegnato Clinica Psichiatrica e Psicoterapia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia «A. Gemelli». È attualmente titolare della Cattedra di Psicologia Dinamica presso la Libera Università S.S. Maria Assunta (LUMSA) di Roma. È curatore del volume L'anima del sogno (Borla, Roma 2003) e coautore, insieme a Gabriella Neroni, di Neotenia (Borla, Roma 2002) e Tecniche di intervento in psicologia clinica (Borla, Roma 2006). Infine, ha pubblicato Freud e Jung. Temi e motivi dell'inconscio (Borla, Roma 2007) e La nascita di una religione pagana (Borla, Roma 2008, con Silvia Lionello).
Gabriella Neroni Mercati, è medico chirurgo specialista in psichiatria, psicoterapeuta gruppoanalista, psichiatra forense e dirigente medico presso la ASL Roma E. È attualmente titolare della Cattedra di Psicologia Clinica presso la Libera Università S.S. Maria Assunta (LUMSA) di Roma. È coautore, insieme a Raffaele Menarini, di Neotenia (Borla, Roma 2002) e Tecniche di intervento in psicologia clinica (Borla, Roma 2006).
Il libro
Nel corso di una lunghissima ricerca, abbiamo particolarmente arricchito la conoscenza dei rapporti tra psicopatologia e cultura, giungendo all'ipotesi secondo la quale i parametri dell'integrazione dei livelli nosologici e psicodiagnostici non sono più riconducibili ad un'opposizione epistemologica tra dimensione clinica e dimensione culturale. Tale rilevazione ci ha spinti a creare un manuale delle sindromi etniche che potesse orientare il clinico nell'atto di osservare il rapporto che si instaura tra soggetto e cultura nonché la maniera specifica in cui i temi etiologici risultano essere presenti nelle suddette sindromi. L'opera dunque affronterà quelli che sono i concetti cardine della psicoanalisi, muovendosi costantemente tra la psichiatria transculturale e l'antropologia, descrivendo le sindromi culturalmente orientate e approfondendo le dinamiche psichiche che esse comportano secondo un modello biopsicoculturale. Infine, il manuale è destinato ad un vasto pubblico, a partire dai giovani psicologi e psichiatri in formazione nelle università e nelle scuole di specializzazione, fino ad arrivare ai diversi professionisti orientati all'approfondimento del legame inscindibile tra persona e cultura.
Il volume propone di trattare gli argomenti principali che riguardano la Psicologia clinica e la Salute mentale in una prospettiva che tenga conto anche degli aspetti di deontologia professionale. Il testo si rivolge non solo ai giovani laureati, ma anche a chi si trova a confrontarsi con un percorso universitario che richiede una correlazione profonda tra diversi e variegati aspetti di una disciplina tanto vasta come quella della psicologia clinica. Infine il volume si presta anche ad essere utilizzato come valido vademecum per coloro i quali stanno affrontando corsi di specializzazione e master di approfondimento post-universitari.
Un testo di psicoanalisi, sulla psicosi e la sua rappresentazione. L'esistenza umana ha a che fare inevitabilmente con una dimensione di irrappresentabilità e incomprensibilità da cui si originano sia le angosce psicotiche, sia le angosce esistenziali, sia i processi di simbolizzazione. Questa dimensione è anche un possibile punto d'incontro tra il terapeuta e il paziente psicotico.
Il volume propone una rassegna dei vari strumenti psicodiagnostici e delle diverse tipologie di intervento in psicologia clinica e affronta i diversi argomenti sia trattandone gli aspetti teorici che fornendo esempi clinici: è presentato un caso esplicativo dell’argomento trattato in ogni capitolo. I casi presentati sono frutto del lavoro clinico degli autori svolto in diversi contesti, sia quello privato, sia quello istituzionale all’interno di un Centro di Salute Mentale.
Il testo è diviso in due sezioni, la prima si occupa degli strumenti di intervento tra i quali vi sono: la valutazione del primo contatto, la psicodiagnosi del livello intellettivo, della personalità e dei suoi disturbi, l’esame neuropsicologico e la valutazione dello stato mentale. Nella seconda sezione vengono introdotte diverse tipologie d’intervento e viene approfondita la psicoterapia individuale, con un taglio psicodinamico di tipo gruppoanalitico, proprio degli autori, che mantenga però una impostazione chiara ed operativamente condivisibile anche perché legata alla good clinical practice.
Il testo è pensato per gli studenti di Psicologia e per coloro che sono impegnati in un percorso di formazione in psicoterapia, infatti gli argomenti sono trattati in modo da proporre un metodo agevole di presentazione delle varie tematiche, correlati da esempi clinici, che possano avere valenza didattica ed esplicativa. L’intento che ha motivato gli autori è infatti quello di fornire, insieme ad una trattazione teorica concisa ma completa, degli esempi clinici che possano orientare coloro che si approcciano per la prima volta ad una materia e a una professione affascinante, ma per sua natura complessa, come quella della valutazione e dell’intervento sulle persone.
I "Seminari napoletani", raccontano attraverso la parola, e il dono della scrittura, di un tempo vissuto insieme, capace di declinarsi in maniera magistrale attraverso innumerevoli scorci di una spazialità in continua evoluzione. Essi svelano attraverso un discorso colloquiale, ciò che dell'intimità di un pensiero, si può rivelare nel processo di formazione, un processo che ha saputo in questi anni arricchirsi di elementi sempre nuovi. Introduzione a cura di Teresa Nativo e Federica di Martino.
Da qualche anno l'Italia ha rilanciato i suoi rapporti bilaterali con i Paesi dell'Asia centrale ex sovietica attraversati, in un tempo molto lontano, dall'antica "via della seta". Oggi questi Paesi, sia per i loro ricchi giacimenti di gas e petrolio, sia per la loro posizione geostrategica, hanno gradualmente acquisito un ruolo sempre più significativo nell'area centroasiatica. "Sulla via di Samarcanda" analizza i motivi della rinnovata attenzione dell'Italia e ricostruisce i suoi recenti e poco conosciuti rapporti politici ed economici con le cinque Repubbliche ex sovietiche.
Nel secondo dopoguerra l'Italia mise in cantiere un originale modello di relazioni mediterranee ispirato alla diplomazia dell'amicizia - convintamente offerta e praticata - nei confronti dei Paesi arabi. Il modello italiano era dunque imperniato sul dialogo politico scevro da pregiudizi ideologici e religiosi; sulla cooperazione economica paritaria e, soprattutto, sul più assoluto rispetto del principio dell'autodeterminazione dei popoli. Nel complesso - indipendentemente dall'orientamento delle varie maggioranze di governo e dai vari inquilini di Palazzo Chigi e della Farnesina - la diplomazia dell'amicizia, sia pur declinata con modalità e sensibilità diverse, è stata portata avanti, affinata e perseguita senza soluzione di continuità, tranne qualche rara eccezione, da quasi tutti i decisori, ai vari livelli, della "politica araba" italiana. In questo libro sono ricostruiti alcuni aspetti e momenti di questa politica, fra passato e presente, in larga parte riconducibili al comune denominatore della diplomazia dell'amicizia intesa come efficace modello di "una buona politica estera" ispirata alla pace e alla cooperazione euromediterranea.

