
È sempre più frequente che chi ha responsabilità in campo educativo (non importa se a livello didattico o di gestione) riconosca l'esigenza di sviluppare procedure adeguate per la valutazione. In una prima fase l'esigenza era soprattutto quella di migliorare le caratteristiche dei giudizi espressi sugli apprendimenti degli allievi, ma negli ultimi decenni l'orizzonte di riferimento si è venuto progressivamente allargando, fino a comprendere l'insieme degli aspetti che identificano l'attività educativa. Un contributo importante alla crescita di attenzione nei confronti della valutazione è quello fornito dalle organizzazioni internazionali che, fin dalla fine degli anni sessanta, hanno promosso rilevazioni e analisi a carattere comparativo. In questo libro si propone un percorso attraverso i principali momenti che hanno segnato lo sviluppo della ricerca valutativa. Occorre essere consapevoli delle relazioni che si sono stabilite tra la crescita dei sistemi scolastici e la messa a punto di modelli e procedure capaci di sostenere le interpretazioni di realtà progressivamente più complesse.
Il diritto al lavoro delle persone disabili è tutelato dal legislatore italiano da diverso tempo, ma molte aziende continuano ad avere una scarsa conoscenza o una visione deformata dei propri compiti istituzionali, limitandosi, nei casi migliori, a una passiva ottemperanza agli obblighi di assunzione. La fragilità di tali atteggiamenti mostra tutta la sua inadeguatezza in un contesto, come quello attuale, segnato da importanti cambiamenti. Si allude non solo alla recente ratifica in Italia della Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili, ma anche al forte vigore con cui si rivendica da più parti un comportamento etico nel fare impresa. Al fine di dare risposte moderne a questioni antiche, il libro, dopo una dettagliata analisi della normativa di riferimento, propone l'adozione di un nuovo linguaggio e l'acquisizione di nuove competenze manageriali. Per alfabetizzare le aziende e per promuovere la cultura della disabilità, si introduce il termine di "aziendabilità". Per colmare le lacune di tipo gestionale, si ricorre al modello del disability management, un approccio rivoluzionario nei metodi e nei risultati, perché postula che sia soprattutto l'azienda a doversi adattare alla disabilità e perché dimostra i molteplici vantaggi connessi alla strategia dell'inclusione. La valorizzazione delle risorse disabili è la leva con cui si dà dignità al lavoro di "tutte" le persone e si restituisce una funzione nobile a "qualunque" azienda.
La parola creatività ha due radici: una latina, creo, che significa "fare, creare", l'altra greca, kraino, che indica l'azione di "compiere, realizzare". Il presente volume vuole dimostrare che per essere creativi non sono sufficienti doti individuali, come l'immaginazione, l'ingegno e il talento, ma occorre anche la capacità di mettere in pratica le proprie idee, di produrre qualcosa di nuovo e utile per sé e per gli altri, restituendo così un senso etico e relazionale all'agire creativo. Della creatività di solito si percepisce la parte più vistosa, cioè l'estro, la fantasia, la provocazione, e la si ritiene limitata a determinati ambiti, come le arti, la moda, il marketing. Tuttavia la creatività è essenziale anche in altri settori ed è una capacità che, almeno a livello potenziale, tutte le persone hanno, come ha dimostrato un vasto dibattito scientifico sviluppatosi nel corso degli ultimi sessant'anni. La creatività è un metodo, uno stile di vita, un 'abito' da acquisire: per questo si può anche insegnare. L'agire creativo consente di produrre 'intersezioni' tra saperi diversi ed entrare in contatto con esperienze, attività e culture 'altre', rafforzando la propria identità e aprendola a prospettive multiple.
Questa terza edizione, completamente rinnovata rispetto alle precedenti, è più attenta alla comunicazione e alla didattica; più aggiornata negli esempi; più completa nell'illustrazione di come si deve progettare e condurre una ricerca valutativa. Il manuale è utile per chi già conosce la valutazione e vuole approfondirne le tematiche metodologiche, è adatto anche a chi vi si avvicina per la prima volta. Dopo un ampio capitolo teorico generale, che consente al lettore di comprendere le principali problematiche della valutazione, il testo approfondisce come realizzare concretamente una ricerca valutativa in un processo che, tappa dopo tappa, segnala i luoghi di attenzione, gli elementi critici, i rischi dell'approccio iniziale col committente, della formulazione delle domande valutative, della definizione di una strategia di ricerca, fino alla redazione del rapporto valutativo finale. Seguono capitoli più specialistici sulla costruzione del dato e le tecniche di ricerca valutativa. Un capitolo di casi di studio, collegati alle precedenti definizioni metodologiche, consente di vedere come concretamente il metodo sia stato applicato in situazioni e contesti differenti. Il volume si chiude con un ampio glossario.
Come cambia la comunicazione organizzativa nell'era della crisi globale e del Web 2.0? Le organizzazioni diventano sempre più nevrotiche e frammentarie. La diffusione delle nuove tecnologie ed in particolare degli strumenti Web 2.0 incide in maniera significativa sul modo di comunicare (non solo) nelle organizzazioni. La comprensione dei processi di comunicazione organizzativa passa, quindi, anche dalla migliore conoscenza dei nuovi contesti organizzativi, delle caratteristiche dei nuovi media digitali e degli effetti prodotti dai new media negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali e organizzativi. Il testo propone anche una raccolta di casi di successo di innovazione delle strategie e delle pratiche di comunicazione organizzativa. Il testo si rivolge allo studente universitario, al comunicatore d'impresa, allo studente del master, al ricercatore, al docente, al manager e al professionista, insomma, a chiunque sia interessato ad approfondire criticamente la conoscenza di alcuni temi chiave della comunicazione organizzativa, al tempo del Web 2.0.
Questo libro si propone di illustrare, soprattutto agli studenti dei corsi universitari di materie economiche, con un linguaggio scientificamente rigoroso ma il più possibile chiaro e comprensibile, gli strumenti teorici che possano aiutare a capire le prospettive dell'economia mondiale; e quindi affronta argomenti quali la misura e i confronti internazionali della produzione e dello sviluppo, le tematiche della politica monetaria e della politica fiscale, il mercato del lavoro, i cambi e la bilancia dei pagamenti, la cooperazione economica internazionale, la globalizzazione. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all'economia italiana e all'integrazione europea, la cui prospettiva appare all'autore il solo vero strumento per affrontare la drammatica evenienza del declino dell'Italia.
Questo manuale conduce passo dopo passo nel mondo della comunicazione e dell'informazione pubblica, disciplinate dalla legge 150, che diventa il filo rosso di un discorso che mai prima era stato affrontato in modo così organico e attento a tutte le sfaccettature, non ultima l'ICT. Entra sia nei meccanismi della burocrazia italiana che nei processi che governano il newsmaking, la notiziabilità e le opportunità offerte dai molti strumenti informativi qui presentati. Fornisce basi teoriche, informazioni pragmatiche ed esempi pratici di facile attuazione per un addetto stampa che esca dall'angusto ruolo di referente dei mass-media per divenire motore della comunicazione pubblica. Un fornitore di informazioni, non un venditore di notizie, un ascoltatore del cittadino non un funzionario. Un professionista dell'informazione che mette insieme competenze professionali, tecniche culturali, amministrative, giuridiche e informatiche per operare in tempi ristretti e su più fronti informativi. Il volume è una guida indispensabile per i giornalisti che intendono proporsi come addetti stampa ad una p.a., agli addetti stampa che desiderano ordinare le molte nozioni che hanno scoprendone di nuove, ai comunicatori pubblici, agli amministratori e ai politici che ambiscono governare in modo più consapevole i processi comunicativi, agli studenti di corsi universitari e master in relazioni pubbliche.
Nel XXI secolo, qualsiasi organizzazione, grande o piccola che sia, non può fare a meno di riconoscere l'importanza strategica dello Sviluppo delle Risorse Umane e dell'implementazione, quindi, di una vera e propria strategia HRD (Human Resource Development). Questo libro si propone di essere una vera e propria guida, in tal senso, a partire dalla definizione e descrizione del processo di organizational learning (apprendimento organizzativo) e della nozione di learning organization (organizzazione che apprende). Vengono quindi esaminati i principali fattori che influenzano l'efficacia dell'apprendimento individuale, i diversi modi in cui le persone apprendono e la fondamentale verifica dei bisogni di formazione e apprendimento. In modo particolare, viene sottolineata l'importanza dell'allineamento fra gli obiettivi di HRD (a livello dipartimentale, di team e individuale) con quelli della strategia di business dell'azienda. Lo sviluppo delle risorse umane agisce attualmente in un contesto di continui cambiamenti e il ruolo degli stessi operatori di HR, da semplici responsabili della formazione a veri e propri "agenti del cambiamento", si è trasformato definitivamente. Nel testo, viene anche evidenziato il contributo del knowledge management nello sviluppo delle risorse umane ad un livello sia strategico che operativo. Un testo utile sia per giovani manager e responsabili HR, che per studenti dei corsi avanzati di Scienze della Formazione e Master in HR Management.
La sterminata ragnatela telematica che avvolge il mondo dell'economia e che penetra ogni ambiente di lavoro e della vita civile ci ha introdotto in una nuova società, quella dell'informazione, ricca di nuovi servizi e opportunità. Nel contempo però la vita di ognuno, come lavoratore e cittadino, lascia un'infinità di tracce digitali incontrollabili, si viene adescati col phishing, la criminalità informatica crea più danni delle tradizionali rapine in banca, la pornografia telematica è uno dei business più fiorenti, cresce la minaccia del cyber terrorismo e nascono nuove povertà "digitali". In questo quadro diventa necessaria una maggiore consapevolezza professionale e culturale della dimensione sociale e soprattutto delle implicazioni etiche delle nuove tecnologie dell'informazione e comunicazione. Quest'opera, composta di due volumi, vuole dare una risposta a tali esigenze fornendo uno stato dell'arte ragionevolmente completo e interdisciplinare delle più importanti problematiche etiche e sociali suscitate dalla pervasiva diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione. I temi affrontati da questo primo volume riguardano le tendenze e caratteristiche della società dell'informazione, la computer ethics (con particolare attenzione al fenomeno del software libero), la deontologia professionale, la privacy e la criminalità informatica.
La sterminata ragnatela telematica che avvolge il mondo dell'economia e che penetra ogni ambiente di lavoro e della vita civile ci ha introdotto in una nuova società, quella dell'informazione, ricca di nuovi servizi e opportunità. Nel contempo però la vita di ognuno, come lavoratore e cittadino, lascia un'infinità di tracce digitali incontrollabili, si viene adescati col phishing, la criminalità informatica crea più danni delle tradizionali rapine in banca, la pornografia telematica è uno dei business più fiorenti, cresce la minaccia del cyber terrorismo e nascono nuove povertà "digitali". In questo quadro diventa necessaria una maggiore consapevolezza professionale e culturale della dimensione sociale e soprattutto delle implicazioni etiche delle nuove tecnologie dell'informazione e comunicazione. Quest'opera, composta di due volumi, vuole dare una risposta a tali esigenze fornendo uno stato dell'arte ragionevolmente completo e interdisciplinare delle più importanti problematiche etiche e sociali suscitate dalla pervasiva diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione. I temi affrontati da questo secondo volume riguardano le implicazioni organizzative e lavorative dell'ICT, il governo e la democrazia "elettronica" e relative implicazioni per i cittadini, l'etica in e della rete e la governance di Internet.
Il volume si rivolge a genitori, insegnanti, educatori alla ricerca di strumenti nuovi per lavorare "con" e "per" i giovani. È sempre più difficile, per chi svolge una funzione educativa, aiutare il giovane ad affrontare con equilibrio le numerose sfide del mondo contemporaneo. Esercitare il ruolo dell'adulto significa conoscere tali sfide, sapersi destreggiare tra i dubbi e le paure che le stesse suscitano, trasmettere messaggi positivi e rassicuranti. Centrale è il confronto con le droghe ricreative, le droghe che hanno invaso lo spazio vitale del giovane, quel momento ricreativo così importante per il senso di appartenenza, la relazione con l'altro e la verifica di sé. Cannabis, anfetamina, L.S.D., ecstasy, ketamina, smart drugs (droghe furbe) e designer drugs (droghe su progetto) sono illustrate come "risposte" mascherate ai bisogni della crescita. L'uso ricreativo è un'espressione complessa dell'incontro con la droga, un mix di desiderio e bisogno che avvicina il piacere alla ricerca d'identità, all'atto dimostrativo, al superamento della solitudine e della paura del futuro. Nella trattazione sono indicati in modo semplice e chiaro gli strumenti più idonei per contrastare la dipendenza e favorire il benessere mentale della giovane generazione.