
In un momento in cui la crisi dei rapporti societari sembra inevitabilmente sottolineare il crescente disagio della soggettività tipico del post-moderno, un'idea rinnovata di "persona" può certamente contribuire a ridefinire i margini teorici e metodologici di una prospettiva sociologica tesa oltre i limiti astratti fissati dal paradigma individualista e organicista. Proprio per questo il concetto di persona, se consapevolmente elaborato, può costituire un valido paradigma, idoneo a ridefinire un tessuto di socialità che è essenziale per il dispiegarsi di un'etica comune. Il volume intende dunque intraprendere un percorso complesso, ma indispensabile anche in vista dell'elaborazione rigorosa di un'autentica sociologia per la persona.
Una serie di suggerimenti ed idee "illuminanti" in un campo che ha acquisito una valenza particolare nel mondo attuale, frutto di anni di seminari condotti da una delle più famose formatrici europee. I metodi, le tecniche e gli accorgimenti illustrati sono applicabili con successo sia da persone con un'ampia esperienza che da giovani alle prime armi. Servono per concludere vendite complesse e trattative difficili, per ottenere il più ampio impegno dai propri collaboratori, per convincere della bontà delle proprie idee colleghi, superiori, soci, se lavorate in un'azienda o in uno studio professionale, se operate nel sociale o nel mondo politico, se dovete presentare una relazione o fare un intervento in un convegno.
Il libro, frutto di un lavoro di ricerca trentennale, offre una descrizione, organizzata in una introduzione ed in due parti successive, di un modello di Pedagogia Sociale che, pur ribadendo l'appartenenza alla tradizione pedagogica italiana, cerca di stabilire un rapporto fecondo con la tradizione tedesca in cui la pedagogia sociale è nata e si è affermata.
Il volume offre un contributo di approfondimento sui temi dell'orientamento e della formazione in età adulta. Gli uomini e le donne adulte debbono essere attrezzati cognitivamente ed emotivamente; debbono, cioè, essere formati e orientati rispetto a reticoli di conoscenze, di esperienze, di relazioni che "mutano stabilmente". Il reciproco intreccio tra bisogni formativi delle persone e ricchezza delle offerte realizzate nei vari contesti può consentire a uomini e donne di imparare a orientarsi in forma responsabile. Rispetto a tale obiettivo, il volume fornisce alcune indicazioni sulle logiche e le pratiche di orientamento e formazione in età adulta, con riferimenti specifici al ruolo degli operatori della formazione/orientamento degli adulti.
Il manuale, il cui autore è il fondatore della omonima Pratica Psicomotoria Aucouturier (PPA), traccia in modo sistematico, forte di trentacinque anni di attività, i fondamenti teorici e le linee applicative del proprio metodo, già noto e applicato in Italia. L'autore dedica la prima parte del volume alla psicodinamica della motricità infantile letta attraverso il concetto di fantasma d'azione. La seconda parte illustra la pratica psicomotoria nelle sue funzioni educativa e preventiva da un lato, e terapeutica dall'altro, esplicitandone gli obiettivi e le strategie di rassicurazione profonda tramite il corpo e il linguaggio. Questo libro si rivolge agli psicomotricisti, ma anche a tutti coloro che lavorano con i bambini.
La nascita e l'evoluzione della tecnica dell'analisi del contenuto e i contributi dei principali studi effettuati nell'ambito delle comunicazioni di massa sono stati analizzati per presentare le potenzialità di un metodo di analisi che nel corso del tempo è andato sempre più raffinandosi, trovando molteplici applicazioni sia nelle analisi quantitative che in quelle qualitative. Cristina Sofia, dottore in Metodologia delle Scienze Sociali, ha svolto attività di ricerca in progetti interuniversitari nazionali e ha effettuato seminari e laboratori di Metodologia e tecniche della ricerca sociale presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università "La Sapienza" e dell'Università LUMSA di Roma.
Forme della contemporaneità, tracce dell'agire sociale fra struttura ed azione nel quadro della "società dell'incertezza": questo in sintesi il tema conduttore del volume. Principali temi affrontati sono l'"identità collettiva", i "problemi sociali" come l'agire interculturale ed azioni situate costituenti momenti specifici di interesse sociologico e sociale: ancora una volta un "discorso su un discorso" (ovvero la sociologia sul sociale) atto possibilmente ad interpretare con un necessario estraneamento talune complessità ed incertezze della contemporaneità.
Avvalendosi dei contributi di studiosi provenienti da varie aree geografiche e culturali del paese, il volume analizza le categorie culturali dell'idealismo e dell'anti-idealismo per suggerire una ulteriore ricognizione sulla cultura filosofica italiana del Ventesimo secolo. Ancora una volta l'idealismo rappresenta un modello speculativo che si riconosce nella metafisica, mentre l'anti-idealismo incarna un modello speculativo che intende dialogare con le scienze naturali; si tratta, comunque, nell'uno e nell'altro caso, di un progetto ambizioso finalizzato all'elaborazione di una visione generale del mondo sul duplice versante della cultura umanistica e della cultura scientifica.
Nelle società contemporanee, caratterizzate dall'individualismo, dallo sradicamento e dalla frammentazione, viene sentita da più parti l'esigenza di un ritorno alla comunità. Ciò presenta però degli aspetti controversi: si teme che essa possa limitare il libero sviluppo della personalità, l'esercizio della critica, la pluralità delle dimensioni sociali e culturali, e che possa assumere un volto totalitario. Ricostruendo il pensiero di MacIntyre, Charles Taylor, Sandel, Walzer, Barber, il volume propone una lettura della comunità al plurale, non monolitica, che lasci spazio a diverse forme di associazione cooperativa e che individui le componenti storico-culturali dell'identità senza lasciarsi predeterminare da esse.
Cos'è oggi il corpo? Uno strumento della volontà? Un ornamento plasmabile per vie estetiche o chirurgiche? Un supporto a ornamenti e accessori? Una forma, una zavorra, un confine? Antropologi, psicologi, semiologi, sociologi, riuniti per l'occasione, parlano del corpo in rapporto all'interiorità ed al mondo esterno.
Moltissimi dati esistono riguardo l'efficacia delle psicoterapie, ma poco ancora si sa su come questa efficacia venga raggiunta. Questo testo presenta i risultati di alcuni studi centrati su come terapie psicologiche funzionano nei diversi contesti reali di pratica. I contributi ospitati nel volume esemplificano un metodo di studio del cambiamento terapeutico che integra analisi qualitative, fondate sulla narrazione dei casi singoli, con analisi quantitative in grado di misurare alcune variabili riferite agli stessi casi e valutate in termini psicometrici.
Il volume si concentra sulle particolarità dell'italiano usato nelle traduzioni. Analizzandone in particolare gli aspetti sintattici e semantico-pragmatici, conferma la tesi che la lingua usata nelle traduzioni è parzialmente diversa dalle produzioni spontanee nella stessa lingua. Alcuni dei contributi affrontano anche la questione del rapporto tra l'italiano utilizzato dai traduttori e l'evoluzione dello standard, mettendo in luce da un lato la tendenza a mantenere tratti conservativi al di là della loro permanenza nell'uso nativo spontaneo e dall'altro la presenza di tratti innovativi, spesso riconducibili a interferenza con la lingua di partenza e paragonabili ad altre situazioni di contatto linguistico.