
"Morte del romanzo naturalista, avvento del romanzo espressionista e anche del simbolista (Kafka?), irruzione della psicoanalisi nella tecnica o nel cuore stesso dell'arte narrativa, personaggi che sfuggono dalle mani dei loro burattinai, violento o pacifico esborso di 'monologo interiore', proustiane intermittenze del cuore ed epifanie dei personaggi di Joyce - ecco la materia di lezioni che nei quaderni formano un blocco ininterrotto. Il critico, il docente che forse sorprese gli increduli ascoltatori, giuoca col suo tema centrale: la difficoltà, forse l'impossibilità di scrivere, come il gatto col topo: lo prende, lo lascia fuggire, lo riprende. Alla fine (se ci sarà) il topo potrà risultare incommestibile." (Eugenio Montale)
Questo libro raccoglie gran parte degli articoli e dei saggi che Bazin ha dedicato al cinema, mettendo a fuoco alcuni nodi che ancora oggi - a quarant'anni di distanza - sono al centro della riflessione teorica. La prima parte del volume è dedicata al problema della rappresentazione, a spiegare il magico potere che ha il cinema di dare attraverso ombre e luci un "senso di realtà" ("ontologico" dice Bazin). Seguono una serie di scritti che approfondiscono i rapporti del cinema con le altre forme di espressione. Infine sono affrontati con ottica sociologica alcuni aspetti particolari, dall'infanzia all'erotismo, dalle figure di Bogart e Chaplin al western. Il libro si conclude con i saggi dedicati al neorealismo.
L'autoeducazione è il contributo più organico e sistematico di Maria Montessori al discorso pedagogico: vi viene tracciata la sua visione della scuola, dal ciclo delle elementari all'università, nella prospettiva della formazione "permanente" dell'uomo. Nella prima parte si delinea la figura dell'insegnante, mentre la seconda illustra i test alla base dell'educazione progressiva e dell'istruzione programmata che caratterizzano il metodo montessoriano.
Il libro propone un'analisi scientifica della personalità del bambino. Con un'esposizione sempre piana, Maria Montessori tratta delle grandi capacità del bambino e delle sperimentate possibilità del suo sviluppo psichico e intellettuale. Scritto dopo la terribile esperienza della guerra, questo libro segna il tentativo di delineare attraverso l'educazione i tratti di una comunità mondiale pacifica e armonica.
Quali sono le grandi civiltà che stanno entrando in conflitto nello scenario globale? Da un lato c'è naturalmente il modello americano. Ma quali sono gli altri protagonisti? Qual è il peso della potenza militare e quale quello della potenza economica in questa partita per la supremazia mondiale? Che ruolo può avere l'Europa? Quale sarà il peso dell'Asia e delle economie emergenti? Il libro rappresenta un saggio di ampio respiro sugli scenari della politica e della cultura mondiali.
In questo libro Maria Montesori si inoltra nel mistero di quel periodo in cui si organizza la mente. Definisce i caratteri, i limiti e le insospettate possibilità della prima forma della mente del bambino, quella mente assorbente che tutto riceve e ritiene, ma che di alimento ha bisogno per il suo sviluppo così come di alimento materiale ha bisogno il corpo.
Italia del Sud, fine anni Cinquanta. Una grande azienda settentrionale ha deciso di impiantare una nuova fabbrica nel cuore del Mezzogiorno. Ora deve selezionare il personale adatto, e per questo ha incaricato uno psicologo che sottoponga i candidati a una "valutazione psicotecnica". Nel suo diario, lo psicologo registra l'esito del suo lavoro, che si fa via via più coinvolto e commosso, fino a trasformarsi in una vera e propria partecipazione al dramma dei disperati che si aggrappano al miraggio del posto di lavoro per liberare se stessi e le loro famiglie dalla miseria. E lui che, invece, per dovere professionale, deve decidere il destino di ciascuno di loro. Prefazione di Giuseppe Montesano.
In questo libro Maria Montessori espone il suo programma di Educazione Cosmica. Nella prima parte del volume rivela il segreto del successo del suo metodo educativo: la capacità di stimolare intelligentemente l'immaginazione creatrice del fanciullo per risvegliarne l'interesse, e di far germogliare i semi della scienza sempre correlati a un'idea centrale e ispiratrice che è quella, appunto, del Piano Cosmico. In esso, tutti e tutto si riconoscono e ritrovano, obbedendo al grande scopo della vita: lavorare insieme per tutti. Negli otto capitoli successivi, l'autrice suggerisce come rivelare al fanciullo questo Piano Cosmico, mediante la storia emozionante della Terra su cui viviamo e delle sue trasformazioni, la comparsa dei primi uomini e lo sviluppo delle più antiche civiltà. I tre capitoli conclusivi insistono invece su un aspetto fondamentale come la preparazione degli insegnanti.
Come accade per molti oggetti del passato, quasi nessuno di questi materiali era pensato per arrivare fino a noi, ed è per questo che ciascuno di essi permette di vedere molto di più del testo che tramanda: non solo le incertezze, i dubbi, le idee alla base della scrittura ma anche l'epoca da cui provengono, i modi di condivisione della letteratura, l'evoluzione della lingua. Scopriremo così manoscritti molto diversi tra loro: alcuni arrivati fino a noi in modo lineare, altri invece attraverso le vicende più avventurose; in alcuni casi noti da subito come di mano dei rispettivi autori, più spesso riconosciuto solo dopo molto tempo. E, viaggiando di biblioteca in biblioteca, ci sembrerà di essere alle spalle di questi grandi, e di poterli osservare al lavoro, chini su uno scrittoio, a scrivere a mano quei fogli che li renderanno immortali.
Il Riccetto, il Caciotta, il Lenzetta, il Begalone, Alduccio e altri sono giovanissimi sottoproletari romani. Sciamano dalle borgate della Roma anni Cinquanta verso il centro, in un itinerario picaresco fatto di eventi comici, tragici, grotteschi. Alternano una violenza gratuita a una generosità patetica: Riccetto salva una rondine che stava per annegare ma non potrà far nulla dinanzi al piccolo Genesio trascinato via dalla corrente dell'Aniene; Agnolo e Oberdan assistono Marcello agonizzante, rimasto travolto dal crollo della sua scuola. La Roma monumentale e quella della speculazione edilizia sono lo spazio contraddittorio in cui avviene questa sorta di rito iniziatico di una giornata dei "ragazzi di vita". Prefazione di Vincenzo Cerami.